Pagine

venerdì 28 ottobre 2011

Non c'è come attaccare delle mensole per sentirsi indipendenti!

Ebbene sì, ho attaccato quelle famose mensole per i libri. Sì, dritte. Sì, ho trapanato il muro. No, non ho preso tubature, fili elettrici varie ed eventuali. 
Che figata.
Mio padre sarebbe orgogliosissimo di me, anche se sono ben lontana dalle sue vette... Uno dei primi ricordi di lui che ho lo vede armeggiare con circuiti e saldatore.

Ogni volta che in casa si guastava qualcosa, alla riparazione provvedeva sempre lui... Quasi fosse un punto d'orgoglio risparmiare l'intervento del tecnico. Però ad essere onesta, ora che qualcosa riesco a fare anche io, più che altro penso fosse per provare la soddisfazione di vedere che qualcosa che hai riparato tu funziona.
La lavatrice è stata senza dubbio l'elettrodomestico che ha riparato più volte: era una vecchia Sangiorgio, acquistata immagino in occasione del matrimonio, che poi ha vissuto il periodo più intenso della sua vita durante l'infanzia mia e di mio fratello. Con due bambini piccoli, ovviamente andava tutti i giorni.

Un brutto giorno però, il guasto. Con mio padre lontano per lavoro! Mia madre era disperata, e in preda alla disperazione compì l'insano gesto di chiamare un TECNICO SPECIALIZZATO SANGIORGIO! Il quale arrivò a casa, aprì la lavatrice e sudando freddo chiese se qualcuno avesse messo le mani li dentro prima di lui.
"Sì, la ripara sempre mio marito!"
"Ecco, e come si chiama suo marito?"
"DaddyBug"
"Ecco, signora, questa ormai non è più una Sangiorgio, ma una DaddyBug. Ed io non so proprio dove mettere le mani!".
Ha richiuso tutto e se n'è andato.
E mamma ha dovuto portare il bucato dalla Regina Madre. Immaginate con quale gioia.

Uno degli ultimi ricordi di mio padre invece lo vede seduto sulla lavatrice, durante la centrifuga, per impedirle di camminare in giro per la lavanderia. Noi lo cercavamo per tutta la casa, e poi lo trovavamo appollaiato lì sopra a leggere il giornale mentre faceva il bucato.
Non male dai, ci sono ultimi ricordi peggiori...

mercoledì 26 ottobre 2011

L'ufficio stimola l'ispirazione

E questo è probabilmente il motivo per cui da casa scrivo poco. Anche perchè che vi devo dire? Che ho fatto un fioretto di uscire comunque di casa tutti i giorni, anche solo 5 minuti, per non fare le muffe. E per "fare le muffe" intendo quella sensazione di malaticcio che ti assale quando non metti fuori il naso per qualche giorno, avete presente? Che poi quando si ricomincia ad uscire la sensazione è "Oh, ma guarda... Il mondo è ancora qui!". 
Devo dire che è quasi un mese che sono a casa, e sono stata fedele al proposito. Ieri ad esempio nonostante la pioggia battente ho preso la macchina e sono andata al Brico a comprare tasselli da muro, chiodini e filo da pesca.

No, non intendo mettermi a pescare nelle pozzanghere... Mi serve per fare un lavoretto di quelli che a me Barbara di Paint your life mi fa una pippa. E poi i tasselli, perchè il programma di oggi è trapanare il muro e montare tre mensole. Perchè dovete sapere che in casa quella col pallino del fai-da-te, che smonta, inchioda e trapana, di norma sono io... A Lordbug il trapano mette l'ansia. 
Comunque il trapanamento di muro di oggi non mi risolve l'ora d'aria. A dire il vero è giorno di mercato qui sotto, quindi dovrei armarmi di buona volontà, lavarmi, vestirmi e uscire. Ma non ho voglia. Eppure se non lo faccio ora, poi il mercato se ne va. E io che esco a fare? Ok, mi vesto e vado.
Però prima vi lascio con una fantastica foto scattata dalla sottoscritta a Sebastian ieri pomeriggio, mentre guardavA (lui) Geo&Geo. Un documentario sui cormorani. Ditemi se non è meraviglioso.

lunedì 24 ottobre 2011

Il piccolo Troll è arrivato!

No, non mi sono bevuta il cervello! Parlo del piccolo Troll gentile omaggio di Marianna di Tuchesaitutto!
Stamattina, mentre ancora mezza addormentata nonostante fossero le 10 passate da un pezzo, sorseggiavo la mia tazza di latte in pigiama, la postina ha fatto la sua apparizione e mi ha recapitato questo delizioso pacchetto:



Mi son sentita come una bimba la mattina di Natale...

Ed ecco il famoso minitroll!

Sicuramente molto più carino di quelli veri! E ovviamente, appena avrò di nuovo una scrivania, il posto d'onore sarà suo. Spero proprio che mi porti molta fortuna con il nuovo lavoro. 

Grazie Marianna! :D

giovedì 20 ottobre 2011

GRANDI NOVITA'!


Ragazzi, ho ricevuto fresca fresca oggi pomeriggio l'offerta da parte della Dottoressa Ti! Inutile dire che ho accettato, vero? :P

Quando è pronta la lettera di assunzione mi chiamano, ma potevo aspettare a dirvelo??!! NO, ovviamente! :D
Non ci posso credere, andrò a lavorare nell'ufficio legale di una casa di moda!

Sapete che mi ha detto la Regina Madre quando le ho dato la notizia?
"Oh ma che bello, ma che bella notizia, menomalechesonoseduta. Beh, finalmente ti vedrò vestita come si deve... Quelle magliette troppo strette, e quei vestitini (dovevate sentire il tono schifato con cui ha pronunciato vestitini)... Devi assolutamente darli via!".
"Scusa nonna eh, ma tu mi vedi nei weekend. Mica mi metto il completo nel weekend, nemmeno mi trucco, così come non vado in ufficio in t-shirt. MA VERAMENTE INVECE CHE ESSERE CONTENTA MI FAI LA PATERNALE SU COME MI VESTO???!"
"Ah ma no, ma figurati... Comunque dovresti vestirti bene anche nei weekend, così la nonna ti vede (sì, la Regina Madre parla di sè in terza persona, quasi sempre), che sei così carina quando ti curi".

Che tradotto vuol dire Sei una sciattona ma se ti vesti elegante e curata (cosa che di norma non fai) diventi semidecente.
Insomma, quando ho riattaccato ero pure imbufalita. Roba da non credere.

mercoledì 19 ottobre 2011

Ma perchè non resti a casa?!

E' una cosa che mi è sempre successa questa, ogni volta che mi è capitato di stare a casa in modalità nullafacente per un po'. Ovviamente non parlo dell'università, lì c'erano i corsi, gli esami da preparare... Ero tutt'altro che nullafacente. Lo sono diventata però quando è stato il momento di cercare lavoro. Ecco, quando ho poco da fare, dopo un po' tendo ad amebizzarmi. E di cose da fare in realtà ne avrei, ci sono un paio di mensole da appendere, la libreria da sistemare, un sacco di roba da decoupare. E invece non mi va. Osservo il tutto con aria vacua e torno su Sims Social. 
Credo che questa reazione al tempo libero abbia un qualche nome esotico, tipo "sindrome della dilatazione temporale", oppure "disturbo dissociativo mi-passa-la-voglia". Mi pare anche di aver perso un po' di smalto nella scrittura.
Ma forse questo è normale. Voglio dire, mi capita regolarmente di rileggere roba scritta da me, ad esempio vecchi post qui sopra, e vi giuro, sono l'unica ad avere gli accessi per scrivere, quindi è tutta farina del mio sacco, e pensare "Ma dai? Che spasso sto post, non pare nemmeno scritto da me!" Il che, mi rendo conto, la dice lunga sul mio senso critico e anche sugli aspetti dissociativi della mia personalità.
Ditemi che succede anche a voi, per favore.
E io che pensavo che superati i 30 sarei stata una strafiga. Non nel senso estetico del termine eh, mica mi aspettavo miracoli dall'invecchiamento... Però pensavo che sarei stata consapevole, sicura di me. Che mi sarei svegliata una mattina sapendo come d'incanto gestire le mie doti, o almeno di esserne pienamente consapevole. E invece mi capita tutt'ora di stupirmi. Sento che c'è della stoffa, da qualche parte. Ogni tanto la intravedo pure... La intuisco. E poi boh.

Ma torniamo al "mi-passa-la-voglia". Ultimamente, da neo-disoccupata, mi sono anche sentita chiedere "ma perchè non resti a casa??". Parliamone. Tralasciando il fatto che la mente della domanda è stato il mio dentista, uno dei pochi che FATTURANO, ma comunque serenamente in grado di mantenere moglie, figli e almeno 3 o 4 amanti.

Ci sono un trilione di motivi per cui "non resto a casa", almeno, non volontariamente: prima di tutto il più venale. Lordbug lavora, sì. Se anche sto a casa un po', grazie al cielo non finiremo sotto un ponte. Ma in ogni caso le spese sono molte, e non è manco giusto che se le sobbarchi tutte lui... Comprese quelle mie personali. Ma veramente dovrei essere contenta di stare a chiedere i soldi per ogni cosa? Mettiamo che mi venga voglia di comprarmi un paio di scarpe, uno di quelli di cui non si ha assolutamente bisogno, ma di cui non si può fare a meno. Ecco, io non sono in grado di farlo. A meno che lui non inizi d'un tratto a guadagnare diciamo 10.000 euro al mese. Netti. Ecco, allora potrei superare qualche scrupolo.

Però rimarrebbero altri motivi, diversi da quello economico ma comunque validi. In primis questo abbruttimento di cui parlavo prima. Sì, bello dormire di più al mattino eh. Ok. Ma anche basta.
Ah, ho avuto notizie dalla dottoressa Ti, o meglio, dall'head hunter che mi aveva messo in contatto con lei. Pare che sia assolutamente entusiasta e che voglia me al 100%. Quindi il prossimo passo è fissarmi un colloquio con l'Amministratore Delegato, chepperò ha l'agenda piena. Stracolma. Praticamente vicina all'esplosione in una nube di coriandoli di pelle. 
Caro AD, capisco che la mia indipendenza economica non sia in cima alla lista delle sue priorità, ma sia gentile... Troviamo sto buco in agenda prima del 2015 eh?! Che se no mi tocca andare da quelle due scappate di casa dell'azienda di hardware che giusto stamattina mi hanno scritto "per avere un mio feedback". 
Sapete dove ve lo metterei il fidbec? Ecco.

martedì 18 ottobre 2011

Le meraviglie della TENNOLOGIA!

Premessa doverosa: mia madre ha deciso di risparmiare sul telefono cambiando operatore. Poi il nuovo operatore è andato ad installare il suo ammennicolo, ha dichiarato che non sarà possibile continuare ad avere il telefono in ogni stanza, mia madre l'ha mandato a stendere, ma lui intanto ha fatto un casino nell'impianto e quindi non funziona più un cazzo.

Morale: la Regina Madre è senza telefono fisso da ieri.
Tragedia.

Ieri sera, ore 18.58, mi suona il telefono. Vado a vedere chi è:
Regina Madre cel.
Umpfh.
"Pronto?"
[L'utente desidera addebitare la chiamata al destinatario, le tariffe blablabla... Per accettare prema 1]
Ecco, penso. Proprio oggi che è senza telefono è successo qualcosa di terribile, oppure a mia madre è defunto il cellulare e deve comunicarmi un attacco alieno in soggiorno/epidemia di ebola con focolaio in bagno/suicidio di massa/varie ed eventuali.
Premo 1.
"Pronto??!"
Tono di voce flebile e affranto:  
"Ladybug, sono la nonna... Scusa se ti chiamo eh, ma siamo senza telefono..."
"Sì, lo so... Vabbè, dimmi, tutto bene?"
"Eh... Siamo senza telefono..."
"Sì, ho capito, quindi?"
"Quindi avrei bisogno di un favore... Se tu potessi farmelo per me sarebbe molto importante..."
"Sììì? Cioè?"
"Scusami eh... Ma siamo senza telefono!"
"HO CAPITO! QUINDI??"
"Non capisco perchè ti devi innervosire, non ho mica detto nulla dopotutto!"
"Sì, appunto. Dimmi"
"Dovresti chiamare la PEDICURE e fissarmi un appuntamento questa settimana"
"Ah."
"Sai, siamo senza telefono..."
"Sì, avevo il sospetto. Dammi il numero"
"02-etc.etc."
"Ok. Ciao".

Non so se ci siamo capiti. La Regina Madre, di anni 89, ha imparato a chiamare con addebito al destinatario. Non si farà più una ricarica al telefono manco morta.

Ah, alla fine la pedicure aveva spazio in agenda solo venerdì pomeriggio. Mi viene come il sospetto di aver proprio sbagliato mestiere. Per quanto, passare le giornate con in mano piedi di ottuagenarie non è proprio una prospettiva edificante.

lunedì 17 ottobre 2011

La critica dis-truttiva

Sabato a pranzo. Residenza della Regina Madre.

RM: "Oh Ladybug! Che belle queste crocchette di riso che hai preparato! Lo dico sempre a tua madre che le polpette le dovrebbe fare di questa forma!"
Mamma: "Perchè scusa, di che forma le faccio di solito?"
RM: "Beh, le tue polpette sembrano... Sembrano... PALLOTTOLE!".

Ebbene, è il momento che io faccia un accenno alle abitudini alimentari della Regina Madre. Prima di tutto RM non cucina. Al massimo lessa. Zucchine e pomodori. E si prepara la pastina in brodo: ma senza brodo, solo con l'acqua di cottura della pastina. La fa cuocere 20/25 minuti (quando il tempo di cottura è 3/5). Si fa sciogliere nel piatto due belle fette di burro, e ci versa sopra la pastina con l'acqua. Così il burro viene a galla in gustose chiazze di grasso. Una spolverata di parmigiano e buon appetito.

Naturalmente il risultato non è nemmeno lontanamente commestibile, per non dire completamente indigesto, quindi l'unico modo per dormire sonni tranquilli dopo una cena del genere è ingollare un bel bicchierozzo di acqua calda e fernet prima di andare a nanna. Cosa che la Regina Madre fa assolutamente tutte le sere.

In realtà lo scenario migliore per RM è quello in cui qualcun altro cucina, e lei è libera di criticare quello che viene messo in tavola. La premessa doverosa da fare è che, contrariamente a lei, mia madre cucina divinamente, e le piace anche farlo, per cui il pranzo della domenica di norma prevede una qualche leccornia appena preparata. Immaginate la scena: viene messo in tavola ad esempio lo spezzatino con le patate. Più magari una torta salata di verdure e una crostata per dessert. Lei inizia ad ispezionare con aria sospettosa tutto quello che le viene messo nel piatto. Fate conto con la stessa espressione che ha Grissom mentre analizza la scena del crimine. E intanto impugna la forchetta come un bisturi e punzecchia il cibo come se si aspettasse di avere qualcosa di vivo nel piatto, che potrebbe aggredirla da un momento all'altro. "E questo cos'è?"
"Patata lessa"
"Ah"
"Perchè, non va bene?"
"Mah, non so... Provo. Sai, la mia dentizione... Il mio intestino...".

Dopodichè sbafa tutto quello che ha nel piatto sempre lamentandosi della cottura, della forma, della consistenza e del colore di quello che sta mangiando, interrompendo la lamentela solo per chiedere il bis.

giovedì 13 ottobre 2011

Lettera aperta alla Dottoressa Ti

Oggi è il mio quinto anniversario di laurea. Il 13 ottobre di 5 anni fa mi laureavo. No. Niente pippone sul bilancio di questi 5 anni... Tanto sulla vita dopo la laurea siete tutti ferrati quanto me, e chi ancora non lo è non mi va di disilluderlo, che magari avrà una storia diversa. E' solo che ci ho fatto caso, e quindi volevo dirvelo.
Questa invece è una lettera aperta alla Dottoressa Ti. La dottoressa Ti è la responsabile dell'ufficio legale di una società fighissima, presso cui ho fatto un colloquio che mi è piaciuto moltissimo. Niente a che vedere con quelle due scappate di casa dell'altra volta. 
Ed ecco, cara Dottoressa Ti, perchè dovrebbe assumere proprio me e non uno qualsiasi degli altri beceri candidati che ha visto:
1. E' una settimana che sono a casa, e ce ne ho già le balle piene. Le dico solo che stamattina ho lavato i vetri. Io-ho-lavato-i-vetri. Cose che proprio non esistono. Roba che meriterebbe un'aspersione con l'acqua santa. Non posso più stare a casa.
2. Parlo con il televisore. Con la pubblicità, manco con un talk show. Sì, esatto, lo faccio mentre lavo i vetri. Lei si rende conto che non mi fa bene. E comunque sappia che il parlare con la tv è sintomo di un'intelligenza attiva e vitale... Per non parlare delle doti fisiche comprovate dal lavaggio vetri.
3. Da due giorni ho un herpes sul lato della bocca, così grosso che stavo pensando di fargli pagare l'affitto. Così, tanto per arrivare a fine mese con più ottimismo. Ma no, certo che non sono stressata. Sono calmissima.
4. Sto diventando una campionessa di Sims Social, su facebook. Di Restaurant city lo ero già. Sappia che è sintomo di una intelligenza creativa e di uno spiccato senso dell'umorismo.
5. Non ho mai avuto i capelli ricci, però a forza di sentire Ouidad che li ama alla FOLLIA mi vien voglia di fare la permanente. Non me lo lasci fare Dottoressa Ti, intervenga prima! Riccia starei malissimo!
Ecco, lei ci pensi. Io intanto vado a comprare la carta per il decoupage.

domenica 9 ottobre 2011

Oh-oh mi è sembLato di vedeLe BLee!



Venerdì, oltre al fantastico colloquio di cui vi ho già parlato nel post precedente, è successa anche una cosa bella: è passato Bree in visita. Era di ritorno da un viaggio di lavoro in Svizzera e nel tornare a Roma è passato a trovarmi al volo. Diciamo che quando è andato via ho avuto il sospetto di essermelo sognato, ma ok, meglio che niente. 
In realtà l'idea era che Astolfa lo raggiungesse a Milano venerdì sera e che si fermassero per il weekend, ma manco a dirlo a lei pesava il culo. E quindi ha preferito rimanere a casina ad attenderlo.
Comunque nel breve tempo di un pranzo insieme Bree è riuscito a deliziarmi con il racconto di come è organizzata la casa di Astolfona. Non mi fraintendete: davo per scontato che durante le visite dalla mamma di Astolfa non fossero autorizzati a dormire insieme, quindi non è su questo che mi sono stupita. 
In pratica Bree viene messo a dormire nella camera di rappresentanza dei genitori di Astolfa.
L'appartamento è su due livelli, e il piano di sotto è completamente inutilizzato nella vita quotidiana. Serve solo a far bella figura quando qualcuno viene in visita. Quindi vivono tutti al piano di sopra, e di sotto abbiamo salotto, cucina e camera da letto "di rappresentanza". Non so se mi spiego. Hanno cucina e camera da letto FINTE, da mostrare agli ospiti. E di sopra c'è la parte invece utilizzata nel quotidiano, con la camera vera, la cucina vera ed il salotto vero. ARGH.
Ora ditemi se non è già questo sintomo di una famiglia psicotica.

Ammetto di essere sensibile all'argomento per via di un mio ex. Parliamo di circa 10 anni fa. Lui lo chiameremo "l'Egocentrico". Per darvi un'idea del soggetto, sappiate che il giorno del mio orale di maturità passò il pomeriggio a spiegarmi per quale motivo il suo voto (80/100) valesse più del mio (90/100) pur essendo apparentemente inferiore. E io me lo sono anche sorbito per un paio d'anni, ma vabbè.
Costui aveva anche una madre, che oltre a non potermi sopportare, aveva organizzato l'utilizzo dei due bagni di casa in questo modo:
- il bagno piccolo (e per piccolo intendo piccolo), utilizzato da tutti e quattro i membri della famiglia per ogni OGNI necessità. Il problema era che vasca e doccia stavano nell'altro;
- il bagno bello, utilizzato sporadicamente e per brevi attimi. Vi dico solo che le saponette sul lavandino erano incartate e gli asciugamani erano due orridi cosi di lino, inamidati e rigidi come la proprietaria. Uno marrone con su ricamato "Lui" e uno rosa antico con su ricamato "Lei". Probabilmente vestigia del corredo nuziale, ma comunque evidentemente MAI usati.
Un weekend che i suoi erano via e mi sono fermata a dormire da lui, ho avuto l'assurda pretesa di farmi una doccia. Vi racconto com'è andata:
"Egocentrico, mi faccio una doccia... Che asciugamano posso usare?" In bagno non c'era traccia alcuna di asciugamani a parte i due suddetti.
"Prendi pure il mio accappatoio"
"Ah, ok.... E dov'è?"
"Qui, nell'armadio"
Mah
"Ok ".
Vado in bagno, apro l'acqua e noto che nella doccia non c'è traccia di sapone, shampoo o simili.
"Ehm, Egocentrico... Dov'è il bagnoschiuma?"
"Nell'armadietto davanti alla lavanderia" (quindi in pratica dall'altra parte della casa rispetto al bagno).
A-ha
 "Ah, ok".
Recupero il tutto e mi dirigo ottimista verso la doccia, la apro, faccio per entrare (l'acqua già scorreva). Noto con disappunto delle pantofole di spugna sul piatto doccia. Ovviamente fradice.
Non faccio domande, prendo le pantofole, le strizzo al volo e le butto nella vasca. Infine mi faccio sta benedetta doccia.
Esco, mi asciugo, mi vesto. Mi dimentico delle pantofole nella vasca.
L'Egocentrico dopo un po' va in bagno. 
Ulula.
Così: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
"Che succede? Hai visto un topo nello scarico?" (era l'unica cosa che potesse giustificare un ululato così, vi giuro)
"NO! IL TAPPETINO DEL BAGNO!!!"
"Beh, che ha il tappetino del bagno?"
(Un tappetino di spugna qualsiasi eh, non un tappeto persiano)
"E'...E'... E' BAGNATO!"
"Beh, sì, ho fatto la doccia, e quando sono uscita mi ci sono appogg..."
"NOOOOOOOOOOOOH"
"Sì, ma è un tappet... Cioè, adesso si asciuga eh!"
"MA C'ERANO LE PANTOFOLE APPOSTA!"
"Cioè, fammi capire. Le pantofole di spugna che stavano nella doccia servono per non bagnare  il tappetino del bagno quando si esce dalla doccia?!"
"Sì, certo. Le pantofole di spugna non sono mica pantofole VERE. E' ovvio che servono a quello!"
"Ah, comunque non le avevo viste, quindi sono fradice".

Ecco perchè sono un po' refrattaria alle stanze di rappresentanza, figuriamoci alle CASE di rappresentanza. Bree, scappa finchè sei in tempo!

venerdì 7 ottobre 2011

Ma anche no eh.

Colloquio ore 10.30, in un'azienda di hardware nell'hinterland milanese. Parto da casa alle 9.30 e ci metto di più a trovare il civico che ad arrivare al paese. Perchè secondo voi il 20 poteva essere di fronte all'19? Ovviamente no! Di fronte al 19 abbiamo il 79! Il 20 stava all'altro capo della via.
Comunque, essendo partita con largo anticipo riesco ad essere alla reception alle 10.25. La guardia mi chiede un documento, e mentre mi dà un badge farfuglia qualcosa che finisce con "ottavo piano".
Mi avvio all'ascensore, lo chiamo, ci salgo. Premo 8. Compare una scritta in lingua a me ignota, le porte si riaprono, e sono sempre al piano terra.
0_o
Esco dall'ascensore in cerca di aiuto, arriva una tipa che mi guarda con aria di compatimento e mi fa "non te l'hanno detto alla reception che ci vuole il badge per far partire l'ascensore???".
"Ehm, può essere, sarò io che non ho capito"
Sì, sono proprio l'impedita che sembro. Paio una campagnola sbarcata in città con l'ultima corriera, alla faccia della milanese. 

Scendo all'ottavo. 
Altra reception.
"Buongiorno, ho appuntamento con le dottoresse Bartolini e Luisetti (nomi di fantasia ovviamente)"
"Sì, lei è?"
"Ladybug"
"E' la prima volta?"
Argh.
"Sì"
"Si accomodi laggiù e compili questo".
E mi sbatte ad un tavolo in una sorta di anticamera davanti ad una sala riunioni, dalla quale provengono frasi da cui argutamente deduco trattarsi di una sorta di corso di informatica in inglese:
You take the document, drop it into the open window...
AIM SORRI, AI TOTALLI DONT ANDERSTEND!
Forse era meglio partire dal corso base di inglese, più che da quello di informatica. Forse eh.
Compilo il modulo.
Passano i minuti.
Riappare la receptionist, stupitissima di vedermi ancora lì e grida "MI SCUSI! NON LA VEDEVO PIU' E MI ERO DIM... EHM, NON SAPEVO SE AVESSE FINITO DI COMPILARE IL MODULO! Lei aveva appuntamento con la dottoressa Bartolini??"
"Sì... Bartolini e Luisetti"
"Torno subito".
Sparisce.

Va alla postazione, comunque a portata di orecchio, e sento "Sì LADY-BUG. BIIII-UUUU-GIIIII".
Guardo l'ora.
11.00.
11.05.
11.10.
Torna la receptionist. "Abbia pazienza eh, la riceverà la dottoressa Luisetti".
"Ok, grazie".
h. 11.15. UNDICI E QUINDICI! Arriva la Luisetti.
"Buongiorno! Ha per caso con sè una copia del curriculum?"
"No"
"Allora mi scusi, vado a prenderlo".
Sparisce.

Mi sto innervosendo.
Alla fine torna. All'alba delle 11.30 iniziamo il benedetto colloquio.
"Mi dica, come mai ha scelto di studiare giurisprudenza?"
Mi dica, come mai sua madre batte i viali il sabato sera?
Ma che razza di domanda.
Ci raggiunge la responsabile dell'ufficio legale, no, non è la Bartolini. E' una mai vista nè sentita. No, la Bartolini alla fine non ho avuto il piacere di incontrarla. E no, nessuno si è scusato per l'imbarazzante ritardo.

"Ci dica, come mai ha scelto di studiare giurisprudenza?"
Ma siamo seri???!

40 minuti di colloquio, comprensivi di "quanti dipendenti ha la società per cui lavora attualmente? Quante sedi?" e anche "Le devo fare una domanda, ma mi prometta di essere sincera, perchè tanto poi me ne accorgo sa!"
Come scusi? Mi pareva di essere tornata alle elementari con la maestra che diceva "me ne accorgo se copiate".
"Mi dica"
"Ma lei è veramente AUTONOMA nella gestione della contrattualistica?"
Ma mi prendi per il culo? Sono due anni che non faccio altro. Ma il mio curriculum l'hai letto?

BLABLABLA
"Un'ultima cosa: può capitare anche di dover scrivere lettere per rispondere alle contestazioni di qualche cliente... Nel tentativo di impedire che si instauri una controversia in tribunale. Quindi magari si spiegano le nostre ragioni e poi si propone una conciliazione. Lei sarebbe in grado di scrivere lettere del genere?".
Qui credo che la mia espressione sia stata più che eloquente, visto che la tipa ha subito riparato su un "E' solo una domanda proforma, per darle un'idea completa del lavoro da fare".

Ti ho appena detto che ho preparato contratti di agenzia in inglese, anche per un agente turco. Secondo te non so scrivere una lettera del genere? -.-

Bene! Un'ultima cosa... Vedo che lei ha uno stipendio piuttosto alto... 
Beh, medio direi. Uno stipendio alto è proprio un'altra cosa.
No beh ecco, noi siamo comunque orientati su un'altra fascia di costo... E poi comunque è un contratto a termine, per una sostituzione di maternità. Glielo dico in modo che lei inizi a farsi un'idea. Poi eventualmente ne riparleremo.
A-ha. Tradotto, scordati di prendere di più, se ti va di culo strappi la stessa cifra. E comunque con i denti.
"Vedo che lei ha un contratto a progetto... Quando scade?"
"E' già scaduto"
"Ah, e come si sta muovendo?!"
Ma che davero? Come vuoi che mi stia muovendo?! -.-

"Ci sentiamo comunque prossima settimana per un feedback, ed eventualmente per fissare un secondo colloquio."
Ma anche no eh.

Bene, quindi: sostituzione di maternità. Stipendio basso. Eventuali colleghe insopportabili.
Piuttosto mi apro un negozio di decoupage online. O avvio un'attività in casa di "Messainpiega per bassotti e criceti", con Ginger come aiutante.

mercoledì 5 ottobre 2011

L'ultimo giorno

Ed eccoci all'ultimo giorno. E' d'obbligo una piccola riflessione sugli ultimi giorni, anche se devo dire che ho sempre preferito i primi, di giorni. Gli emozionanti primi giorni.
Certo, se pensiamo alla scuola probabilmente è meglio l'ultimo giorno del primo, ma gli ultimi giorni hanno sempre quella patina di malinconia che li accompagna... L'ultimo giorno di scuola, l'ultimo giorno di università, l'ultimo giorno di vacanza. Quella consapevolezza che tutto deve continuare, che bisogna "andare avanti" e non si può rimanere più lì.
Oggi è lo stesso per me. Si va avanti, ma è inevitabile pensare a chi si lascia e a ciò che si lascia. Alle inevitabili promesse di aperitivi, e di tenersi in contatto tramite sms e email. Magari ci si crede anche un po', mentre lo si dice, ma poi succedono altre cose, ci si distrae, ci si allontana. Succede la vita insomma. E rimangono solo dei bei ricordi.

Ecco perchè alla fine preferisco il primo giorno, e non l'ultimo. Perchè il primo giorno sa di possibilità inesplorate, di amicizie non ancora nate, di cose da imparare e da scoprire. Mentre l'ultimo non sa più di nulla, solo di retrogusto e di malinconia.

D'altra parte ogni primo giorno è preceduto da un ultimo giorno... E quindi domani sarà il mio primo giorno.
Di cosa ancora non si sa, ma state certi che vi informerò in tempo reale.

martedì 4 ottobre 2011

Questo è un post fossile: potrebbe risultare divertente

Leggevo qua e là che oggi è San Francesco.
Posto che non ho mai festeggiato gli onomastici e dunque di norma non ne ricordo manco mezzo, dovete sapere che la Regina Madre invece ci tiene moltissimo.
"Tenerci moltissimo" significa, prima di tutto, che rubrica alla mano, entro mezzogiorno deve aver telefonato a tutti i destinatari degli auguri, quindi stamattina i Francesco della sua rubrica avranno fatto bene a farsi trovare a casa.
Entro mezzogiorno, perchè la Regina Madre sostiene che dopo mezzogiorno gli auguri non valgano più. Da sempre. Tutti gli auguri. Da quelli di compleanno a quelli di Natale, e quindi va da sè, anche quelli di buon onomastico.

In secondo luogo, significa che pretende che noi tutti ci ricordiamo del suo, di onomastico. Cosa che non avviene mai. Quindi capita che lei si presenti in cucina nel giorno X e dichiari "oggi sarebbe Santa ReginaMadre".
*silenzio*
"Ah, auguri"
"Grazie".
Fine del festeggiamento.

Ma, dicevamo, oggi è San Francesco. Quindi la Regina Madre ha sicuramente chiamato Francesco, detto Franco. Marito di una sua nipote. Un signore piuttosto attempato e distinto, ma completamente psicotico. E' noto alle cronache familiari per il fatto che colleziona assiduamente e compulsivamente fossili. O almeno, lo faceva fino a quando non è stato scoperto e inquisito per appropriazione indebita ai danni dello Stato, visto che i fossili sono beni demaniali. E visto che lui ne aveva in casa MIGLIAIA. E li vendeva anche ai mercatini di quartiere. Però ovviamente non glieli hanno sequestrati, anche perchè non sapevano dove metterseli. Quindi hanno preso tutte le sue vetrinette e ci hanno apposto i sigilli.
La moglie ne è stata felice, almeno ha potuto smettere di spolverarli. Maligni dicono che sperasse anche in qualche giorno di reclusione, per levarselo dalle balle... Ma non è stato. Penso che se la sia cavata con una multa.

Comunque non si sa da chi sia partita la soffiata. E dire che andava addirittura alla scuola del quartiere a far vedere i fossili ai bambini, partecipava a mercatini con altri matti duri appassionati come lui etc. La Regina Madre sostiene che quello sia un ambiente denso di invidie, ma non so se si riferisca alle scuole elementari oppure ai mercatini, e quindi sicuramente è da lì che l'hanno tradito. Io però continuo a pensare alla moglie, che magari un piccolo espostino anonimo...

Ah, costui è anche oggetto di "lavoro ai fianchi" (miei) da parte della Regina Madre, per quanto riguarda il matrimonio. Nel senso che io non ce lo voglio, ma vorrei invece invitare sua cognata. Semplifico, perchè qui nelle parentele si richia di perdersi: RM ha svariati nipoti, tra cui Alberta e Ada (chiamiamole così, in omaggio al caro Svevo, va'). Alberta è sposata con lui, Ada è quella che io vorrei invitare.
"Eh, ma non puoi invitare Ada senza Alberta".
"Sì, ma se invito Alberta quella giustamente si porta anche il marito"
"Eh certo!"
"Ecco, io l'inquisito fossilomane al mio matrimonio non lo voglio, e poi ho una spiccata preferenza per Ada, quindi Alberta si attacca"
"Sì, ma non sta bene".
"Sticazzi".

Di solito la conversazione si conclude così, ma la Regina Madre è un nemico da non sottovalutare.

Questo potrebbe essere un post allegro, chissà.

Vediamo come mi viene. Tanto per dire che le cose possono cambiare da così a così nel giro di poche ore.
Ad esempio sono uscita a pranzo con i-miei-tra-poco-ex-colleghi e la capa.... Ed è stato un momento molto carino e mi hanno anche regalato una collanina col ciondolo. A forma di cuore.
Tenerezza.

Poi proprio durante il pranzo mi ha chiamato il Dottor IcsIpsilon, per dirmi che al colloquio di venerdì scorso sono piaciuta molto (quello al quale non volevo andare con la guancia da criceto, per intenderci) e poi mi farà sapere prossimamente come agiamo. Comunque a quanto pare procedo nella selezione. Evvai. Non vi dico nulla di più per una questione di silenzio scaramantico, ma se volete accendermi un cero sappiate che quando sarò Presidente del Mondo mi ricorderò di voi.
Comunque la Regina Madre ha appositamente consultato l'Andrea, il quale indovinate cos'ha detto? Ovvio: che se non sarà lì sarà da un'altra parte. Della serie "So' bbòni tutti".

Ah, c'è un'altra cosa per cui essere speranzosi, anche se ci credo poco... Il mio amico Bree ha avuto un attimo di cedimento pre-pre-matrimoniale. Ma è durato pochissimo, tipo nemmeno 24 ore. Da "deciderò cosa fare (cioè se sposare Astolfa o no) a fine anno" a "no ma non è poi così male, a Natale le farò un regalo bellissimo *_*".
Intanto io aspetto a comprare il vestito. Ma tanto lo so già che alla fine se la sposerà, e poi lei farà trasferire Astolfona a casa loro, e poi lui sarà a Milano una settimana sì e l'altra pure "per lavoro" e gli dovremo affittare il divano.
O il vaso della rosa.
Sentiremo che dirà Ginger.

Questo non è un post divertente

Questi qui accanto siamo io e Sebastian stanotte alle 2. E poi alle 4. E poi alle 6.
Sebastian ha un po' una doppia personalità: di giorno se ci avviciniamo scappa. Di notte mi fa le fusa sulla faccia. Solo a me però, quando va da LordBug gli si accoccola accanto.
Forse in realtà cerca di soffocarmi nel sonno.

Ginger invece preferisce dormire sul balcone, nel vaso delle rose. Anche lei ha una doppia personalità, ma la variabile non è "giorno/notte", bensì "cibo in mano/niente in mano". Stronza e opportunista fin da piccola. La amo.

Bene, tuttociò per dire che non parlerò nè del delitto di Perugia, nè di Vasco. Ma vi avviso subito che non sarà un post divertente questo, anche perchè ho mal di gola e raffreddore (ciao Regina delle Nevi!), è il mio penultimo giorno di lavoro, dai colloqui svolti tutto tace e ho anche i piedi gelati. Il che non è mai bello. Solo che mettere i calzettoni con fuori 28 gradi mi pareva ridicolo. Però ho il maglioncino di lana. Ma lana leggera eh!

E niente, in ufficio c'è quest'atmosfera da "pre-trapasso"... Ormai per "il sistema" è come se fossi già fuori, potrei organizzare delle visite guidate al mio ufficio visto che ogni due per tre imbocca qualcuno a guardare dove stanno le prese o quanto spazio c'è. Che io vorrei proprio sapere chi ci deve venire dopo di me. Sto sistemando le ultime cose, mettendo i documenti da conservare sul server, in modo che i miei-presto-ex-colleghi possano ritrovare tutto... E basta, aspetto che venga domani.

Ma che mestizia.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...