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mercoledì 31 agosto 2011

Se il mondo fosse una pubblicità...

Se il mondo fosse una pubblicità i bambini sarebbero tutti belli, sorridenti ed educati. Tutti ci alzeremmo al mattino freschi, riposati e felici, ma soprattutto perfettamente pettinati e truccati, e faremmo colazione con cose fresche e genuine.
Saremmo tutti belli belli in modo assurdo, sempre sorridenti e in forma. Il problema più grosso da affrontare sarebbe "quel fastidioso prurito intimo" che però si risolve serenamente con una piccola bustina per poi riderne con le amiche al bar.
Avremmo tutti denti bianchissimi e perfetti, senza dover spendere un centesimo dal dentista, e saremmo perfettamente depilate a lungo e in modo del tutto indolore senza avvicinarci nemmeno lontanamente ad un'estetista.
Se il mondo fosse una pubblicità ci laveremmo i denti e ci faremmo la barba in bagni ricoperti di marmo e grandi quanto un monolocale, che non si sporcano mai e nel caso sciagurato in cui lo facessero si pulirebbero comunque con una facilità imbarazzante. Una passata di prodotto miracoloso già vestiti di tutto punto e via, verso nuove mirabolanti avventure.
Niente colesterolo, alitosi, calvizie incipiente. Niente bambini che piangono, niente tristezza, niente preoccupazioni.
Se il mondo fosse una pubblicità, Giovanna sarebbe Premier, e la sua preoccupazione principale sarebbe quella si aiutare il popolo nella lotta contro la ruggine. Che probabilmente sarebbe l'unica piaga del Paese.
Mastro Lindo si occuperebbe del Ministero della Difesa dal Calcare e Topo Gigio (quello vero, non il mio amico!) sarebbe senza dubbio Ministro della Salute, per tutelare il popolo dai pericoli di uno scorretto utilizzo della lima per unghie e per istruirlo sull'uso del fazzoletto di carta, che una volta debellato anche il raffreddore avrà scopi puramente decorativi.
Hello Kitty sarà Ministro delle Pari Opportunità, e farà sicuramente un lavoro migliore di quello attuale.

Se il mondo fosse una pubblicità forse sarebbe un po' noioso... Ma io un paio di mondi così me li comprerei. Just in case.

lunedì 29 agosto 2011

Un lavoro dell'altro mondo!

Durante questo mese di agosto, con mia madre in vacanza dall'altra parte del mondo e mio fratello emigrato per lavoro in Svizzera, in qualità di unica parente stretta su suolo nazionale mi sono autoinvestita della responsabilità di telefonare quasi quotidianamente alla Regina Madre. Così, per sincerarmi che fosse viva e per punirmi e autoflagellarmi un po' per il fatto di essere in ferie.

Le nostre telefonate si sono svolte all'incirca tutte così:
"Ciao nonna, come va'?"
"Aaaaaahhhh, sono viva per miracolo. Io non ne posso più guarda, faccio così fatica a fare tutto che vorrei morire"
"Ma no dai..."
"Sìsì. E tua madre l'hai sentita? Figurarsi se mi chiama... E i gatti, ma allora sei sicura che li vuoi prendere?"
"Sì, appena torniamo vado al gattile."
"Eh ma DUE! Dico DUE! Guarda che sono un impegno eh!!!"
Notare che me lo dice come se lei ne avesse sempre avuti ed io mai, e non viceversa.
"Sì, nonna, lo so. Ti ricordo che li ho avuti praticamente fino all'altro ieri"
"Eh oddio, io non so mica come farete...E poi la casa è piccola..."
"Ma guarda che sono due gatti eh, non due ippopotami da mettere nella vasca"
"Ah, sìsì... Comunque vedi tu".

Venerdì siamo tornati, sabato e domenica siamo passati in visita. Inutile dire che sta benone.
Oggi la richiamo:

"Ciao nonna come va'?"
"Eeeeeh... Un po' meglio dai" (che tradotto Regina Madre-Italiano significa praticamente che balla la Rumba in soggiorno)
"Bene. Volevo avvisarti che in settimana arriverà a casa un pacco per me, penso giovedì o venerdì" Ho comprato un tiragraffi nuovo in offerta online, ma mi son ben guardata da dirle il contenuto.
"Ah daccordo. Ma c'è qualcosa da pagare?"
"Nono, tranquilla. Tutto fatto."
"Ah bene. E domani hai quel colloquio?"
"Sì, domani all'una" Incrociamo le ditine grazie
"Ah che strano orario... Beh, magari prossima settimana sento se la medium ha ripreso a lavorare e vediamo come va'." Già immagino il contributo essenziale.
"Eh beh, inizierà anche lei... Magari lunedì prossimo" Notate come sono stata diplomatica, si vede che son fresca di ferie!
"Nono, al massimo mercoledì! L'Andrea (lo spirito guida per chi non si ricordasse) c'è solo il mercoledì, e poi un sabato sì e uno no".
"Ah ecco".

Bene ragazzi, ho deciso. Da grande voglio fare l'Andrea. O la medium. A chi lo mando il curriculum?

C'è un po' di PO in ognuno di noi

Almeno, in me moltissimo. Per chi non lo sapesse, Po è il protagonista del film di animazione Kung Fu Panda, di cui in questi giorni è uscito il sequel al cinema.
Io lo amo.
Perchè è normale, è goffo, goloso e maldestro. Un po' come me. E però si fa amare e salva il mondo. Sul farmi amare direi che più o meno ci siamo, per quanto riguarda il salvare il mondo ci sto ancora lavorando.
Ieri sera io e LordBug siamo andati al cinema a vederlo, Kung Fu Panda 2. Bello, bellissimo. Mi è piaciuto un casino.
Soprattutto quando va a liberare i Cinque Cicloni (i suoi amici ostaggi del cattivo) i quali gli chiedono: "Il piano qual è?".
E lui "La fase 1 è liberare i cinque cicloni"
"E la fase due?"
"Non so, non pensavo nemmeno di arrivare fino qui".

Po, io ti capisco. Nemmeno io pensavo di arrivare fino qui, dovunque mi trovi in questo momento. Epperò vedrai che anche io salverò il mondo, a modo mio. Dopo il caffè.

Insomma, è un bel film, divertente e commovente. E io mi sento molto panda oggi.

Però alla scena finale sono stata colta da una folgorazione.
Una visione mistica.
Più che una visione mistica! Un vuoto cosmico.

Ho realizzato di aver completamente dimenticato la password del pc dell'ufficio. Niente. Il vuoto siderale. Un buco nero.
Stamattina infatti sono dovuta andare giù dai tecnici a farmi sbloccare il computer:
"Ehi, ciao! (Non ho la minima idea del nome del ragazzo con cui ho parlato. Non c'è verso che me lo ricordi -.-) Sai, ieri sera ero al cinema e ho realizzato di non ricordare la password..."
"Al cinema?! E che film hai visto scusa?"
"Kung fu Panda"
"Ah".

Non chiedetemi come diavolo mi sia venuto in mente ieri sera, al cinema, durante un film che mi ha preso un sacco.
Il mio cervello è misterioso.

Beh, il succo è che sono tornata in ufficio e almeno per un altro mesetto sarò qui. Poi mi scadrà il contratto e chissà se nel frattempo riuscirò a firmarne uno nuovo... Incrociamo le dita.

Ps. I piccoli, teneri, morbidosi e incazzosissimi nuovi micetti sono arrivati. Appena si ambientano arriverà il servizio fotografico. ;)

mercoledì 24 agosto 2011

Fobie sociali di Ladybug

Ormai lo sapete: io non sopporto le commesse. Io lo so che fanno il loro lavoro, ed essendo anche un lavoro che non farei mai le stimo molto. E' un duro lavoro. Soprattutto con una cliente come me. Io devo essere lasciata al mio destino, quando entro in un negozio. Sono perfettamente autonoma e indipendente: sia nel trovare quello che mi serve, sia nel decidere (in caso di abbigliamento) se mi sta bene o meno. Senza nessunissimo bisogno di una petulante commessa che cerchi a tutti i costi di convincermi che quel tubino a righe orizzontali mi sta BENISSIMO e non mi fa AFFATTO somigliare ad una botte a liste larghe! Nella remotissima ipotesi in cui io non trovi qualcosa, di norma è perchè non c'è, e in ogni caso sono perfettamente in grado di chiedere in caso di necessità. Qualora questa eventualità si verifichi, mi aspetto che la commessa interpellata risponda sinteticamente e rapidamente si levi dalle balle.

Una volta una ragazza mi è capitato di trattarla proprio male: ero in un negozio supermercato di cibo per animali e cercavo le crocchette per gatti con problemi di reni per la Zigu, che all'epoca avrà avuto 16/17 anni. Vedendomi frugare nei cibi "curativi" mi si appioppa questa, mi dice che lei studia veterinaria e che sta promuovendo non ricordo che marca di cibo per gatti. Allora le spiego che cerco le crocchette per gatti malati di reni. E lei tenta di convincermi che una volta guarito, il gatto in questione avrebbe certamente potuto mangiare le crocchette che vendeva lei, perchè erano leggere-nutrienti-carine-e-simpatiche.
Al che mi sono permessa di obiettare che difficilmente un gatto, a maggior ragione di 16 anni, avrebbe potuto "guarire" dall'insufficienza renale. Questa mi ha spalancato tanto d'occhi ed è tornata alla carica con la sua "quasi laurea" in veterinaria. Io ho preso su le mie crocchette Renal e ho girato i tacchi. Ho un brutto carattere, lo so.

L'altro giorno invece LordBug mi ha teso un agguato. Ha detto: "accompagnami a prendere il profumo" e mi ha condotto in una profumeria in centro a Bari. 
Il negozio era vuoto, salvo noi e tre commesse, una delle quali mi ha assaltato alla giugulare cercando di vendermi un po' tutto quello che le capitava sotto mano, dal foulard/pareo, alla crema idratante ipoallergenica per il viso.
Io evito in generale le profumerie: anche perchè, commesse a parte, trovo che abbiano prezzi assolutamente sproporzionati, quindi le mie creme e trucchi, che poi son veramente 4 cose in croce, arrivano tutti da supermercati o grandi magazzini; quindi ammetto serenamente che a saperlo avrei fatto il giro dell'isolato lasciando LordBug alla ricerca del suo profumo nella gabbia del leone.

Alla fine ce la siamo cavata con due campioncini a testa, più il profumo per il quale eravamo entrati, e un gran mal di testa.

Ma secondo voi la fobia delle commesse esiste?

lunedì 15 agosto 2011

Discovery Ladybug

Vi presento Castel del Monte, ovvero la meta della nostra gita di ferragosto.
Sì, perchè alzatici da tavola all'alba delle 16, dopo solo due ore di pranzo, abbiamo deciso di evitare l'affollatissima spiaggia davanti a casa e di dedicarci ad una visita culturale. Tra l'altro fino a fine mese il castello ospita anche una mostra di De Chirico. Vi capitasse di passarci, non contate sull'esaustività delle audio-guide e studiatevi prima approfonditamente la materia. 
Audioguida NO. 
Audioguida BRUTTO. 
Mai sentita tanta aria fritta tutta insieme. Dopo l'ennesimo interrogativo sul quale i critici non si sbilanciano (leggi: non ne hanno la più pallida idea), sono stata tentatissima di chiamare la mia guida turistica-nonchè-esperta-d'-arte di fiducia, ovvero Regina delle Nevi. Poi mi sono auto-mandata a stendere immaginandomi la seguente scena:
Regina delle Nevi spaparanzata in spiaggia, magari appena abbioccata sotto il sole
*TRRRRR TRRRRR* (Poniamo che abbia una suoneria neutra, che onestamente non ricordo il suono del suo telefono)
*Ma porc, mi ero appena assopita dopo una notte in bianco, e adesso chi è che rompe le balle? -.-'* "Pronto?"
"Ehi RdN ciao, son Ladybug, come va?"
"Eh, insomma... bene dai, e tu?"
"Tutto bene! Senti, ma volevo chiederti una cosa: secondo te la Torre di De Chirico in che modo esprime il sentimento metafisico dell'artista? E poi perchè è un tema ricorrente? Insomma, che si fumava De Chirico quando pittava torri? E perchè alcune hanno le finestre e altre le colonne?".
*Click* *TU TU TU TU*
Capite bene perchè dopo questa conversazione mentale alla fine ho deciso di NON chiamarla. 


Sulla via del ritorno siamo passati dalla ridente cittadina di Ruvo di Puglia, che di ridente in realtà ha ben poco se non qualche grazioso scorcio che però non ho ritratto. Immaginate di essere il passeggero di Crudelia-Lordbug-Demon (è lord in tutto, tranne quando ingrana la prima) e capirete perchè.
Siamo passati da Ruvo, dicevo, in omaggio alla Regina Madre, che di questi lidi è originaria anche se si atteggia a "lombarda-da-generazioni". In realtà a Ruvo non c'è proprio un tubo da vedere, ma non diteglielo.


LordBug, dicevo, è sempre composto e ricco di aplomb. Un vero gentleman. Finchè non si posiziona al volante. Badate bene, anche io alla guida do il peggio di me, soprattutto quando sono immersa nel traffico milanese. Però c'è un punto a mio favore: quando faccio una cazzata di norma mi scuso. Se invece io sono nel giusto e la cazzata è dell'altro milanese nevrotico, mi imbufalisco. LordBug invece sarebbe capace di stendere una vecchietta che attraversa con la badante sulle strisce (no, non pensavo affatto alla Regina Madre, che dite!), scendere, coprirla di insulti per non avergli dato la precedenza, risalire in macchina, mettere la retro e ripassarle sopra per sicurezza.
Comunque tranquilli, le vecchiette sono tutte rincasate sane e salve. E quelle che non l'hanno fatto non sono opera di LordBug, almeno per oggi.

domenica 14 agosto 2011

UFO e zucchine ripiene

Non sono mai stata una milanese frenetica: quella è casomai mia madre. Io ho sempre amato prendermi i miei tempi per fare le cose con comodo. Alle elementari la lamentela principale che la maestra manifestava a mia madre era "signora, sua figlia è LENTA", e non si riferiva all'attività cerebrale, ma proprio a quella fisica. In pratica ero un piccolo bradipo, mentre tutto il resto del mondo mi sfrecciava intorno. 
Crescendo mi sono un po' adeguata alla frenesia milanese, per una questione di sopravvivenza più che altro, ma tutt'ora non amo correre o fare le cose di fretta, preferisco piuttosto organizzarmi in modo tale da iniziare con maggiore anticipo e la cosa vale un po' per tutto: dal prepararmi per uscire al consegnare un lavoro, etc. etc.
Faccio questa premessa perchè voi possiate capire che non sono un'isterica tarantolata che non riesce a star ferma un secondo, tutt'altro. Oltretutto sono un'ottima forchetta, quindi tra le cose che non amo fare di fretta rientra senza ombra di dubbio il mangiare. Mi piace stare a tavola, chiacchierare, assaporare le pietanze e tutto l'amabile contorno. Soprattutto in Puglia, devo dire che mangiare è un piacere. Al punto che non intendo pesarmi almeno fino a metà novembre. 
Ma a tutto c'è un limite!
Ieri sera siamo stati a cena in un agriturismo, per poi vedere le stelle nel prato, con tanto di astronomi e telescopi piazzati per l'occasione: siamo arrivati alle 21 e i tavoli non erano nemmeno lontanamente apparecchiati. Ok, lo so, i tempi pugliesi vanno per le lunghe, alle 21 gli autoctoni mi hanno appena finito la merendina e stanno pensando di mettere su l'acqua. Ok, mi adeguo.

Ci intratteniamo all'aperto con gli esperti astronomi, i quali si sentono fare veramente delle domande assurde, oltre al sempre attuale "siamo soli nell'universo?":
Senta, buonuomo, il 25 giugno 1948, verso mezzanotte/mezzanotte e dieci, mi trovavo nell'orto perchè stavo annaffiando le rape (sa, le rape richiedono un certo tipo di cure...Blabla...Il concime...blablabla...E il troppo calore...blablabla...), al che ho sentito un rumore improvviso e ho visto nel cielo un oggetto molto strano, tutto luminoso, rosso lampeggiante... Vi risulta mica segnalato qualcosa quella notte???
Oppure:
Ah, e quindi lei mi dice che dal Polo Nord si vede una parte di cielo diversa da quella che vediamo qui? E che nell'emistero boreale vediamo solo la parte a nord del cielo??? E nell'emisfero Australe, che parte vedono?!
Beh, quella a sud.
Aaaaaah, pensa!

O ancora:
Tra 11/12 mila anni la stella polare non indicherà più il nord, per via dello spostamento dell'inclinazione dell'asse terrestre, ma ad indicare il nord sarà Vega.
Ooooooh... E la stella polare come si chiamerà?
Eh, Vega.
No, dico, se la attuale stella polare non indicherà più il nord, tra 11/12mila anni, le cambieranno nome?
...

Alle 21.30 finalmente è ora di sedersi a tavola. Alle 22 appaiono come in una visione mistica i primi antipasti. E io iniziavo già a star scomoda sulla sedia.
Zucchine e melanzane grigliate, bruschette, una frittatina con verdure, una crema di fave e porri, una focaccia fatta in casa e infine qualche microzucchina ripiena.
Per darvi un'idea, sappiate che tra la focaccia e la microzucchina siamo riusciti a sentire la presentazione degli astronomi, con tanto di video esplicativo, sul fenomeno meteorico delle lacrime di San Lorenzo. L'astronomo capo ci ha tenuto molto a sottolineare, e a ribadire più volte, che trattasi di un fenomeno scientifico che nulla ha di miracoloso... Il che probabilmente la dice lunga sulle domande che più di frequente si sente porre.

All'alba delle 23.15 ancora attendevamo fiduciosi il secondo, ma solo perchè il primo non era previsto nel menu fisso, altrimenti l'attesa sarebbe stata per il primo. Alle 23.30 circa, ecco apparire un piattino di puntine di maiale alla brace e insalata verde. DUE ORE, e dico DUE ORE per fare 4 puntine alla brace???
E infine, a mezzanotte, ecco apparire il dolce! Un tipico dolce pugliese estivo ovviamente: lo strudel di mele e cannella. Probabilmente surgelato.

Altro rapido giro all'esterno per vedere un paio di stelle cadenti (comunque con la luna piena si vedeva veramente poco) e poi tutti a nanna.

Ora siate sinceri, pugliesi che mi leggete: sono io sfigata o è una cosa normale?
Ma soprattutto, domani che siamo fuori a pranzo per ferragosto, ho speranze di alzarmi da tavola per una breve pausa prima della cena, o è meglio se mi rassegno subito?

sabato 13 agosto 2011

Sconosciuti e fantasmi

Mio suocero è un magistrato fresco di pensione. Capita spessissimo che uscendo per un caffè incontri ex colleghi, poliziotti, avvocati e altri soggetti che lo riconoscono e lo salutano affettuosamente.
Tipo stamattina: usciamo dal bar e ci imbattiamo in questo soggetto che lo saluta, lo abbraccia, lo bacia, saluta la moglie, si presenta a me e LordBug, etc. Grandi feste insomma.
Ci allontaniamo di qualche passo e mia suocera gli chiede: "Ma chi è?!"
"Non ne ho la MINIMA idea. Ma nemmeno un barlume!"
Sto ancora ridendo.
E comunque voto per il pregiudicato appena rimesso in libertà.
Lo so, avevo detto che sarei partita, e infatti sono partita. Siamo in quel di Puglia, al mare. Stasera ci andiamo a vedere le stelle non so bene dove (sì lo so che San Lorenzo è passato, ma quest'anno i giorni più intensi finiscono stasera), e la vita da spiaggia è piuttosto limitata, nel senso che al mare ci vado un paio d'ore da sola al mattino, perchè LordBug è rosso-aragosta. Si è spruzzato la protezione spray il primo giorno, ma sospetto che il muro ne abbia vista più della sua schiena.

Ieri sera, facendo zapping, mi sono imbattuta in un nuovo programma su RealTime: Fantasmi. Praticamente intervistano questi poveri disgraziati che per qualche sfiga si sono trovati a vivere in una casa infestata. Devo dire che a volte le ricostruzioni sono abbastanza comiche, ieri sera il venditore della casa infestata somigliava stranamente a Lerch della famiglia Addams, però mantengono un che di inquietante.
In ogni caso tenete presente che io sono molto molto impressionabile, e quindi ho visto la trasmissione praticamente abbarbicata a LordBug, il quale ha anche dovuto accompagnarmi a lavare i denti nella stanza accanto. 
In pratica la famiglia acquista la casa, si trasferisce e in breve si accorge che in casa accadono cose strane: i rubinetti si aprono da soli, gli oggetti si spostano, etc. Addirittura uno dei bambini viene gettato giù dalle scale da mani invisibili che lo sollevano. I proprietari si rivolgono prima ad un prete, il quale va a dire una messa in casa e a benedire tutte le stanze, ma l'intervento non sortisce alcun effetto. Allora trovano un "esperto" di fantasmi, che si presenta con una medium, la quale percepisce due presenze e dà due nomi, che poi effettivamente si rivelano essere di persone che tra 700 e 800 hanno effettivamente vissuto su quel terreno (dove prima c'era una locanda e prima ancora un'altra casa). Ok, sappiamo come si chiamano, ma di scacciarli non c'è verso. Alcune cose mi hanno lasciata perplessa:
1. Il finale: la famiglia riesce a vendere la casa, fuggono a gambe levate e bon. Niente disinfestazione, riti di purificazione, acchiappafantasmi o chessoio.
2. Hanno resistito più di un anno in una casa che cercava di ammazzarli nel peggior stile da film horror, e il massimo che hanno tentato è stata una messa e una medium che ha dato due nomi e bon. Ma io dico, due collane d'aglio? Un flaconcino di acqua santa? Un esorcista? Cioè, niente?! Nemmeno un tentativo?!
Mah.
E voi? Comprereste la casa dei vostri sogni ad un prezzo stracciato perchè infestata dai fantasmi?

Ps. Ho sognato che prendevo una gatta azzurra, ecco perchè l'immagine di oggi. :P

lunedì 8 agosto 2011

Cattivissima me!

Con il mese di agosto la Regina Madre dà il meglio di sè, anche perchè col fatto che siamo tutti in partenza deve farci sentire il più possibile in colpa visto che la lasciamo abbandonata a sè stessa in città*. Per cui quando non fa la vittima è incazzata come una vipera.
Sabato era particolarmente in forma, stava chiacchierando amabilmente con LordBug mentre io e mamma eravamo esattamente a 2 metri di distanza, e quindi perfettamente a portata di orecchio:
LordBug: "A ottobre pensavo anche di iscrivermi in palestra... Così mi rimetto un po' in forma... etc.etc."
Ah sìsì, benebene... Ma tu non hai mica bisogno eh! Però meno male che tu ci tieni, almeno ti porti anche Ladybug che, insomma... Beh, lasciarsi andare così...
Io sgrano gli occhi. Mi guardo e mi domando di che stazza mi veda la Regina Madre. Forse sono diventata un baule da viaggio e non me ne sono accorta. Lui è in imbarazzo, lei prosegue imperterrita:
Ma sai, non è tanto un problema di peso eh!
Ah no?
Nono, è la postura! Io glielo dico da sempre, ci vorrebbe un bel bustino! Perchè lei ha la tendenza ad appoggiarsi sui reni, poi ti immagini, dopo una gravidanza la situazione degenera!
Già, me lo ripete dal mio diciottesimo compleanno che ho bisogno del busto. Nemmeno fossi il gobbo di NotreDame.
Comunque sono contenta che tu ci tenga, mi raccomando eh, prova a dirglielo tu... Che non so perchè quando glielo dico io se la prende sempre.
Eh chissà. -.-
Che poi basterebbe un minimo di intelligenza, per capire che io lo dico per lei!
Oltre che grassa e storta pure scema.
Pensa che la signora TiziaCaia nel 1954 mi chiese consiglio e io le suggerii il busto, sai per correggere...Blablabla... E ancora mi ringrazia! Chissà perchè mia nipote no... Eh, ha questo brutto carattere...
-.-'
Sappiate che LordBug per lei è in via di beatificazione, visto che sto per torturarlo con non uno, ma addirittura due, e dico DUE ferocissimi felini. 


Quando non è così "allegra" ci ammorba con una serie di disturbi fisici più presunti che reali, al grido di "son viva per miracolo!".
Il cavallo di battaglia è: "non dormo". 
A sentire lei non dorme mai. Per giorni. E non sa come farà a tirare avanti.
Il problema è che se entrate in casa di pomeriggio, in un orario compreso tra le 15 e le 19, lei di norma sta facendo il sonnellino. Ce ne accorgiamo perchè russa come un bevitore di vodka cosacco. Ma lei nega, sostiene di essere perfettamente sveglia e di riposare gli occhi facendo dei versi. 
Ve lo giuro, è una citazione testuale.
In più al mattino non si alza mai prima delle 10.30.
Quindi non è che soffra d'insonnia: ha semplicemente scambiato il giorno con la notte. Ma se glielo diciamo s'incazza.

Bene, ciò detto sono in partenza anche io... Cercherò di rilassarmi anche lontano dal pc, ma non escludo di fare una comparsata ogni tanto, leggervi e raccontarvi come va. Al ritorno prometto di raccontarvi le sue abitudini alimentari, che meritano un succulento post a parte.
Intanto buone vacanze a tutti! :D


*il che significa con una PiaDonna, che va tutti i giorni a trovarla, le fa la spesa, la aiuta a fare il bagno e la accompagna al mercato e una ragazza che va tutti i giorni a dar l'acqua alle piante e la pappa al micio, entrambe abitano nello stesso palazzo, dunque sono anche velocemente contattabili per qualsiasi emergenza.

giovedì 4 agosto 2011

Poco Lady e molto Bug

Sono in sbattimento. In piena elaborazione dello Zigu-lutto, molto più doloroso per me di molti lutti umani di parenti lontani per i quali il dolore della perdita era pressochè nullo e rimaneva solo un vago dispiacere. Ma c'è poco da fare: il rapporto è tutto. Mancheranno i rapporti vivi e forti, non possono certo mancare quelli inesistenti... Con tutte le sfumature del caso.
Comunque in questi giorni sembro una pazza isterica. In linea di massima sono serena, poi mi viene un pensiero, un ricordo, un aneddoto, e mi vengono i lucciconi. Meno male che sono in ufficio da sola, se no mi farebbero ricoverare.
In più stamattina sono sveglia dalle 4.30, perchè ho sognato una persona che mi diceva che la Zigu in realtà si è lasciata morire per colpa mia, perchè non avevo più molto tempo da trascorrere con lei. Eh vabbè, lo so da sola che non ha senso e non è vero etc. Però intanto è stato un sogno bruttissimo, c'erano anche altri gatti parlanti e tutti malati... E poi io ero in bici e correvo perchè avevo un appuntamento, ma mi si sfasciava la ruota davanti e allora chiamavo mia madre che però mi trattava malissimo. Insomma, una notte d'inferno. E pensare che non era nemmeno di questo che volevo parlare.
Ok, fate finta che il post inizi da qui in poi.

In piena elaborazione dello Zigu-lutto, l'unica cosa che mi tira su il morale è il pensiero di due nuove pallette di pelo in giro per casa. Ovviamente prima di fine mese non ha senso, essendo noi in partenza, però non sto già nella pelle. La cosa stupisce un po' anche me, mi sembra di essere tornata a 12 anni quando non stavo nella pelle per avere un gatto (sì, ho rotto le balle al mondo tra i 9 e i 12 anni per avere un gatto. Mia madre ancora ricorda quel periodo come un incubo, talmente ero insistente e fissata). Ecco, sto tornando ad essere così, però ora sono più carina e più simpatica, e soprattutto sono dotata di autonomia decisionale e rompo le balle a LordBug e non alla mamma.
LordBug ha sempre saputo, sin dall'inizio della nostra frequentazione, che prendendo me, nel pacchetto ci sarebbero stati almeno due felini. Due perchè in casa si fanno compagnia, quando noi siamo fuori, e cioè almeno 9 ore al giorno. Devo dire che ha accettato la cosa di buon grado. Non solo, ha già scelto il nome del suo quadrupede che sarà maschio, preferibilmente nero, e si chiamerà Sebastian, come uno dei protagonisti di Blade Runner. LordBug è molto cinefilo. Devo anche aggiungere che in questi giorni, tra probabile non-rinnovo del mio contratto, colloqui e la Zigu, io sono un po' isterica/caricata a molla, e quindi visto che il "pensiero rosa" sono due nuovi cuccioli, in pratica non parlo d'altro. Un po' come lui con l'aerografo. Con la differenza che io sono peggio: visto che gli straccio le balle anche perchè non lo vedo entusiasta. Che poi non so nemmeno io cosa dovrebbe fare per dimostrare entusiasmo eh, ma ve l'ho detto, in questi giorni sono un po' psicolabile.

Infatti l'altra sera a letto, scena alla Sandra e Raimondo, gli dico "ma perchè non manifesti un po' più di entusiasmo per i futuri nuovi micetti? *_*"
E lui: "Perchè sono un po' preoccupato, mi sento responsabile e quindi vorrei essere sicuro che non soffrissero troppo il caldo d'estate (casa è in effetti molto calda) e che siano confortevolmente sistemati. Tu non sei preoccupata?".
In pratica io sono più Bug che Lady, mentre lui è molto più Lord che Bug (ditemi chi altri utilizzerebbe la locuzione "confortevolmente sistemati" rispetto a dei micetti, se non un Lord).
Comunque no, questa almeno è una delle pochissime preoccupazioni che non ho. Pensate che viene addirittura dopo quella di contrarre accidentalmente il virus Ebola andando in spiaggia.

Ieri raccontavo questo aneddoto in chat alla Regina delle Nevi la quale, conoscendo LordBug, mi diceva che secondo lei sarà sicuramente un padre di micetti premuroso e apprensivo, tipo "Sebastian, se esci sul balcone metti il golfino che fa freddo!". Parole sante. Ho riso 10 minuti buoni come una scema davanti al monitor.

Intanto sappiate una cosa: a casa di mia madre, cogliendo l'occasione della ristrutturazione della casa sono state inseriti due sportellini ad uso dei mici, uno che dalla cucina passa sul terrazzo, in modo che anche d'inverno la cassetta della sabbia potesse stare fuori e comunque loro possano uscire ed entrare a piacimento, e l'altro nella porta della mia ex stanza, in modo che la Zigu potesse entrare e uscire in autonomia. Ebbene, LordBug da mesi manifesta a cadenze regolari una preoccupazione feroce all'idea che io, in preda ad un attacco di isterismo e senza preavviso, decida di far forare una delle porte-finestre per permettere ai nuovi arrivati di uscire sul balcone e mettere fuori la cassetta della sabbia. Lui ha messo un vero e proprio veto su questo punto, e io mi sono ben guardata dall'insistere.

Ora non ditelo a nessuno, ma ieri sera l'ho visto che cercava su internet dei modelli di gattaiole trasparenti (che sono più belle perchè si mimetizzano sul vetro) e si domandava quanto potrebbe chiedere un vetraio per fare questo lavoro. Sssshhhhhh. ;)

mercoledì 3 agosto 2011

Io sono viva e respiro!

Visto che il periodo è vacanziero (giusto il periodo, visto che io sto ancora a far le muffe in ufficio) ben si presta a raccontarvi la Regina Madre in trasferta. O meglio, in auto. Che il viaggio sia di qualche ora oppure di pochi minuti per andare dal medico (o dall'Andrea) non fa differenza, perchè la modalità è la medesima.
Ovviamente la Regina Madre non guida, e non ha mai guidato in vita sua. Nella notte dei tempi, quando c'era ancora il-nonno-buonanima, guidava sempre lui, munito di una fantastica 126 verde, e solo ora posso immaginare a quali tremende torture venisse sottoposto ogni volta che dovevano andare da qualche parte.
Vi racconto tre episodi specifici di vita vissuta, per darvi un'idea della dinamica:
1. Viaggio Milano-paesino della bergamasca dove abbiamo trascorso diverse estati, anni fa. Distanza da percorrere: circa 70/80 km. Tempo di percorrenza: un'ora circa. Al volante della Gippippa (la mia vecchia punto grigia) la sottoscritta. Componenti dell'equipaggio: mamma e fratello.
La Regina Madre viene collocata al posto d'onore davanti perchè dietro il sedile è troppo basso e non mi trovo. Siamo pronti, lei rigorosamente aggrappata alla maniglia in alto, tutti a bordo, ingrano la prima.
Eh, quanti morti sulle strade tutti gli anni...
Mio fratello si aggrappa ai propri attributi e rimane in posizione fino a destinazione. Io replico:
"Certo magari potresti anche evitare di esordire così eh!"
Perchè, non ho mica detto niente di strano! Insomma, basta guardare un telegiornale...
Sìsì, ok. Accendo la radio per non sentirla.
Ah insomma, non puoi abbassare un po', troppo rumore! Non sarà mica musica questa (segue pontificazione sull'opera lirica).
Abbasso il finestrino (la Gippippa non aveva aria condizionata e trattavasi del mese di luglio).
Eh ma che aria! Non puoi alzare un po'?! Qui va a finire che mi prendo una polmonite! (sono 30 anni che la Regina Madre non ha nemmeno un raffreddore)
Entriamo in autostrada: accelero.
Vai piano eh! Eh sìsì, si vede che ti piace guidare... (detto ovviamente con l'aria disapprovante di quella che è a bordo di una vettura guidata da un pirata della strada recidivo). Sei sicura che la strada sia giusta?! Guarda che l'altra volta quella fabbrica/casa/uscita dell'autostrada non c'era!
Sì nonna, è giusto, stai tranquilla.
Nono, guarda, non penso proprio! Adesso ci perdiamo di sicuro e chissà dove andiamo a finire!

2. Viaggio casa-medico random. Distanza da percorrere: 2 km circa. Tempo di percorrenza: un'ora e mezza (era dicembre, ore 18, piogga, città completamente bloccata buio e freddo). Al volante della micra della mamma, mio fratello. Componenti dell'equipaggio: la sottoscritta.
La Regina Madre sempre al posto d'onore davanti che dietro il sedile è troppo basso e non mi trovo. Ovviamente sempre aggrappata alla maniglia in alto. Fermi in coda per almeno trequarti d'ora in centro a Milano, senza alcuna possibilità di cambiare strada, e muovendoci circa 1 cm ogni 10 minuti.
Ma insomma fate qualcosa! Non posso arrivare in ritardo dal medico! Chissà poi quando me lo fissa il prossimo appuntamento!
Mio fratello con il suo proverbiale aplomb le spiega che c'è poco da fare, bisogna aver pazienza e tenere duro.
Oddio, ma se uno deve andare in bagno come fa?!
Guarda, lì c'è un bar...
UN BAAARR??? Ma figuriamoci se io uso il bagno del bar. Piuttosto, non si può fare niente per queste fastidiosissime luci intermittenti?
No nonna, non ci possiamo fare niente, sono le luci degli stop del signore in coda davanti a noi.
Beh, potresti scendere e dirgli di non accenderle più!
...

3. Viaggio casa-Andrea. Distanza da percorrere 9 km circa. Tempo di percorrenza: variabile tra trequarti d'ora circa e un paio d'ore. Al volante: pilota variabile, l'esperienza mistica almeno una volta è toccata a tutti. Componenti dell'equipaggio: variabili. La Regina Madre sempre al posto d'onore davanti che dietro il sedile è troppo basso e non mi trovo. Ovviamente sempre aggrappata alla maniglia in alto.
Ti dico io la strada eh! Che ci venivo sempre con i mezzi! Guarda prendi la circonvallazione, poi giri di qui, perchè io lo facevo col filobus... Ma non si può più passare di lì, è una corsia preferenziale! Passiamo di là.
Beh ma così non mi trovo più! Ah no ecco, quelle sono le rotaie del 14! Segui le rotaie, così ci arriviamo!
Ok, ma laggiù si biforcano, quali devo seguire?
Eh, quelle del 14!
Ma mica ce l'hanno scritto sopra!
Ecco, lo sapevo, hai sbagliato strada! Ora facciamo tardi e non mi tengono più il posto!
Ma no, non vedi, è giusto! Non è quella la via?
Sì, però da qui siamo contromano e alla fine della via! E io non posso mica camminare fino laggiù, con le mie gambe!
(Tra l'altro è una via stronzissima, diagonale, che se provi a beccarla dall'altro lato, facendo il giro dell'isolato, sicuro ti perdi).

Per il viaggio casa-ospizio della mamma della Regina Madre, con me e mio fratello piccoli a fare da equipaggio e il SignorVito al volante, vi rimando a quanto già detto in passato, qui. Per dire che sono passati vent'anni, ma la modalità è circa la stessa.

Tenete presente che dà lo stesso genere di indicazioni anche al tassista, quando va in taxi. E una volta ha fatto la morale ad un camionista dicendo qualcosa tipo guardi che se va in giro così avrà sicuramente qualche incidente!
Quello, che brutto carattere, se l'è presa e le ha risposto aggrappandosi ai propri attributi e dandole della Vecchia Tr*ia. Si è offesa e ci ha ammorbato tutto il giorno sulla maleducazione dei camionisti di oggi.

Una sola volta la Regina Madre non è stata accomodata davanti, bensì sul sedile posteriore. Al volante c'era un figuro che stava riportando lei e mia madre a Milano dal suddetto paesino in montagna, e quella volta fu mia madre ad accaparrarsi il posto d'onore. Dopo pochi minuti dalla partenza, nel silenzio dell'abitacolo si elevò una voce:
Io sono viva e respiro! Grazie per l'interessamento eh! Non mi chiedete nemmeno se è tutto a posto!

martedì 2 agosto 2011

Colori di Puglia

Oggi è una brutta giornata. Ieri ho salutato per l'ultima volta la mia micia diciannovenne. Era a tutti gli effetti un membro della famiglia, chi ha animali in casa può capire di cosa parlo. Quindi ho pensato di fare un post fotografico e colorato... Così, per stare un po' su. 



Ed ecco a voi, come promesso ad Alamuna in qualità di vincitrice del suo GiveAway, Cicì e Cocò, ovvero l'oggetto della mia vincita. Notare che bella scatolina e che carino il sacchettino che Alamuna ha scelto per l'occasione!



Ed ecco i particolari, sul quel gran tocco di modella che sono ovviamente io! Bracciale:



E collana:



E poi ancora qualche rilassante fotografia del weekend pugliese appena trascorso.







Ciao Zigu... 

lunedì 1 agosto 2011

I feriti diano una mano ai moribondi!

Come vi accennavo giovedì, il weekend mi ha riservato il primo, e probabilmente non ultimo, matrimonio pugliese della mia vita.
Prima di tutto sappiate che sono sopravvissuta. Oltretutto non essendo direttamente coinvolta nemmeno emotivamente, non conoscendo nessuno degli sposi (sì, ero il +1 di LordBug e basta), potrò farvi un dettagliato resoconto senza intenerirmi più di tanto. Anzi, non intenerendomi per niente.
E' stato un evento utilissimo: ora so come NON sarà il mio matrimonio. Ma andiamo con ordine: prima di tutto il matrimonio era a diversi km da Bari, quindi i miei suoceri per non dover rientrare stanchi morti nella notte a casa hanno preso due stanze in una spartana deliziosa masseria a pochi metri da quella deputata ai festeggiamenti.
Passiamo a pranzare in un delizioso ristorantino sulla costa (cito testualmente mia suocera) "una cosina leggera, che stasera siamo di matrimonio": antipasti misti e una fritturina.
Mi sono alzata da tavola alle 15 e passa, con allucinazioni a base di verdure fritte, arancini, polpettine, crudo di mare, carpacci di pesce marinato etc. Gli antipasti misti pugliesi sono una scusa per dire "mi porti poco di tutto". Naturalmente secondo lo standard pugliese del termine "poco". E addio prova-costume.

Prendiamo quindi possesso a metà pomeriggio delle nostre stanze e ci prepariamo con calma per la cerimonia, che doveva essere, stando a mia suocera, alle 17.30.
Alle 16.54 scopriamo che l'orario corretto erano le 17.00, non le 17.30. Ci precipitiamo in chiesa contando sul ritardo della sposa. Ma mai sposa fu più puntuale.
Arriviamo in chiesa alle 17.45 circa, dopo la lettura del vangelo e a predicozzo inoltrato, e fischiettando ci collochiamo sulle panche in fondo assumendo tutti e quattro l'aria compassata di quelli che in realtà erano già lì da almeno due ore.
Io da milanese antipatica in trasferta faccio il verso all'accento del prete. Lordbug mi dà della stronza, ma solo perchè non riesce a smettere di ridere. Comunque siamo in tempo perfetto per le promesse:
"Io TiziaCaia prendo te SempronioTizio come mio sposo, etc etc."
"Io SempronioTizio prendo te TiziaCaia etc.etc."
Ok, perfetto. Alle 18.10 siamo di nuovo in macchina verso la masseria di partenza, tanto prima delle 20.00 è inutile andare al rinfresco.
Ore 20.00: siamo all'aperitivo. Open bar con sushi, pesci fritti di varia natura e drink a volontà. Io ho ancora le allucinazioni per gli antipasti del pranzo e declino gentilmente.
La sposa: cubica, 1.20 per lato, ha ben pensato di strizzarsi in un abito modello sirena. Scollatura tagliata sul seno, bombato sui fianchi, gonna di tulle non gonfia ma piena di fiori e piume, strascico. Cosa mi metto per slanciarmi un po'? Ecco, non quello. Di viso secondo me non era brutta, ma secondo le malelingue il truccatore è in odore di santificazione.
Ore 22.00: ci portano a tavola. Sì, avete letto bene. DUE ORE di aperitivi. Da morire. Location meravigliosa eh, masseria 5 stelle sul mare, tavoli imbanditi a bordo piscina. Alle 23 è arrivato il primo dei primi. Si è alzata un'umidità tremenda ed io ero pronta per andare a letto. Il taglio della torta è giunto all'una. Alle due-meno-un-quarto mia suocera salvatrice della patria ha preso in mano la situazione e ci ha portato a nanna.

La palma d'oro della peggio vestita comunque è andata, all'unanimità, ad una delle sorelle della sposa che si è presentata con abito rosa antico composto da fiori traforati cuciti insieme, davanti a giropassera, dietro con lo strascico. Accompagnata da un figuro con camicia viola a fiori e cravatta rossa.

Forse sono loro che mi hanno bloccato la digestione.
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