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mercoledì 30 marzo 2011

L'indignazione

Mi chiedo se esista ancora o se stia lentamente scomparendo. Certo, il nostro è uno strano Paese.

Frequento un forum, per qualche anno ne sono anche stata moderatrice, bene o male gli utenti sono sempre quelli e più o meno ci si conosce tutti.


Gli argomenti sono i più vari, e ogni tanto emerge qualche post su fatti di cronaca e politica, leggendo i quali mi ritrovo a fare alcune considerazioni (ovviamente lungi da me prendere il forum in questione come campione statistico valido, ma diciamo che un'idea di italianità la dà):


1. Destra e sinistra non esistono più, e le poche tracce che ce le ricordano vedono le parti invertite. Chi normalmente sarebbe riconosciuto di sinistra viene accusato di essere bigotto e comunista (mi domando come il binomio sia possibile, ma ormai anche il linguaggio è utilizzato senza criterio), chi si afferma convinto cattolico poi non fa una piega davanti alla commissione di qualsiasi genere di reato;


2. Resta intatta la linea di difesa "Però TizioCaio ha fatto peggio";


3. "L'hanno detto in TV = è vero".


Chi si indigna per una qualsiasi delle costruzioni e menzogne mediatiche che quotidianamente ci vengono propinate dai media viene additato come "il solito comunista antiberlusconiano". Come se fosse un insulto.


Niente, siamo un popolo inebetito, che ha perso il senso critico e il senso della gravità delle cose. Mandiamo quotidianamente giù dei rospi grossi come calamari giganti e tiriamo a campare nel perfetto stile italico. E abbiamo la classe politica che ci meritiamo.


Devo farmene una ragione.

martedì 29 marzo 2011

Combattere la forza di gravità

Probabilmente nel giro di qualche mese avrò sulla coscienza qualche piantina di edera... Spero solo che Madre Natura vorrà perdonarmi.


All'interno dell'Ufficio legale in cui lavoro c'è uno stagista col quale spesso esco a pranzo e faccio qualche "pausa-sigaretta"; con l'arrivo della primavera è capitato l'argomento piante/balconi e devo dire che del mio vado molto fiera. Evidentemente il mio entusiasmo è stato così contagioso da aver messo voglia anche a lui di avere un po' di verde sul balcone.

Alla domanda su quali piante siano facili da tenere, mi sono sentita di consigliargli una bella edera, resistente e carina, da appendere alla ringhiera in modo che la chioma si possa allungare in giù.

Di qui la conversazione che vi riporto:

"Ma non cade di sotto? Non vorrei abbattere la vecchia del primo piano!"

"Ma no scusa, la metti nei portavasi che si agganciano alla ringhiera, come fa a cadere di sotto?"

"Aaaaaaaaaaaaaaaah! Ma io pensavo che andasse appoggiata sul bordo!"

"..."


A ben pensarci oltre all'edera rischio di avere sulla coscienza anche la vicina!

lunedì 28 marzo 2011

Ladybug and the goat

Dovete sapere che da ormai due anni mi tocca in sorte l'infelice compito di dare lezioni di inglese ad una ragazza delle superiori. All'inizio mi faceva comodo, visto che ancora non lavoravo pur essendo in feroce ricerca, poi, trattandosi della figlia di un'amica di mammà, un po' per amicizia, un po' per tenerezza, un po' per affetto, ho continuato a seguirla.


Ovviamente, avendo io ormai orari da ufficio, le nostre lezioni si svolgono di domenica pomeriggio... Momento in cui, anche comprensibilmente, la mia alunna ha, se è possibile, meno voglia del solito di scendere a patti con una lingua straniera.

Oltretutto anche gli argomenti non è che siano dei più appassionanti: la fanciulla frequenta un istituto tecnico dietista (se non ricordo male questa dovrebbe essere l'ultima denominazione, ma la cambiano una volta all'anno, quindi non garantisco) e anche i brani da tradurre sono in linea con quelli che presumo essere gli argomenti di studio. Ieri ad esempio abbiamo tradotto un appassionante articolo relativo alle diete e alla loro funzione nella cura delle malattie. Denso di colpi di scena del tipo "ai diabetici è proibito lo zucchero", oppure "chi soffre di gotta deve evitare la carne". Ma la gotta esiste ancora?!


Davanti a questo, ditemi come si fa ad appassionare degli adolescenti allo studio di una lingua. Non sarebbe meglio puntare su cantanti, canzoni, siti internet, film e telefilm in inglese? Trovare insomma il modo di far arrivare loro la bellezza di questa lingua, che sta ad esempio nel riuscire ad esprimere concetti anche molto complessi e lunghi in pochissime parole, nel fatto che permette di parlare veramente con chiunque in ogni parte del mondo, e che comunque, volenti o nolenti, siamo costantemente immersi in "Meeting, Managers, Happy hour e Weekend"... Se poi siamo utilizzatori costanti di computer e internet, l'elenco diventa tale e talmente importante da non poter prescindere da una minima conoscenza di questa lingua anche solo per "avviare il browser", "controllare l'e-mail" e "autorizzare il download degli aggiornamenti".


Eppure nulla di tutto ciò viene valorizzato, almeno nella classe di questa ragazza (lungi da me prendere la sua insegnante come campione statistico valido dei metodi di insegnamento in Italia), con l'inevitabile disinteresse che può suscitare l'argomento "Diet and disease" in una piovosa domenica pomeriggio di marzo.


Devo però ammettere una cosa: nel corso della mia lunga e sofferta carriera scolastica mi è capitato spesso di prendere ripetizioni, ma non avevo mai considerato nemmeno lontanamente che la mia insegnante potesse averne meno voglia di me.

venerdì 25 marzo 2011

Le dieci cose per cui vale la pena vivere


Le dieci cose per cui vale la pena vivere, in realtà, sono molte di più. Per fortuna.

Quindi mi sembrava giusto nominare anche quelle che sono rimaste fuori elenco... Sono stata generica sul cibo, perchè in realtà richiederebbe un elenco a sè! Solo a pensarci mi viene l'acquolina in bocca. Come riunire altrimenti in un'unica voce le polpette col sugo, la pizza croccante e i bomboloni alla crema, quelli ancora caldi e ricoperti di zucchero, che quando li mordi ti sporchi tutta la faccia? E il cioccolato? dove lo vogliamo lasciare? E la pasta alla carbonara? Ebbene sì, sono una maledetta golosa in perenne lotta con la bilancia, mi avete scoperto. :P


Ma oltre alle gioie del cibo c'è anche altro, ovviamente.

Che ne dite della sensazione dei piedi che affondano nella sabbia, il primo giorno di mare dopo un anno di città? E della carezza del primo sole primaverile sul viso? E dei tramonti?

E poi gli abbracci, gli abbracci mi sono sempre piaciuti. A volte mi è capitato di pensare a quanto siano strani gli americani, con la loro mania di mantenere le distanze anche quando si vogliono bene. Avete presente nei film, quando capita qualcosa di commovente o nell'ambito di un dialogo fortemente drammatico? Ci sono volte che dal mio punto di vista sarebbe d'obbligo un abbraccio, invece loro se la cavano, nella più densa di pathos delle ipotesi, con una pacca sulla spalla.


E l'umorismo, come si fa a vivere senza senso dell'umorismo? Mi riferisco non solo a quello che fa ridere ad una battuta ben riuscita eh, ma anche, e soprattutto, a quello che permette di sorridere della vita, e di non prendersi troppo sul serio.


E poi gli amici, quelli veri, quelli che anche se non li senti o non li vedi per mesi bastano 5 minuti per ritrovarli come se il tempo non fosse passato...

giovedì 24 marzo 2011

Ciclisti a Milano

Ebbene sì, sono una delle coraggiose che quando il tempo lo permette va in ufficio in bicicletta.
Ogni giorno mi accorgo con rinnovato stupore di quanti siano i folli che come me mollano la macchina per sostituirla con una ecologica ed economica bicicletta, sfidando apertamente la mancanza di piste ciclabili, la presenza di enormi tir in piena città e l’ira funesta degli automobilisti, che appena salgono in macchina si incazzano. Sono anche automobilista, lo so come funziona.

Anche gli automobilisti, va detto, non hanno tutti i torti. Il nostro beneamato sindaco, in piena compulsione da campagna elettorale, ha infatti avuto l’ideona di mettere una bella pista ciclabile sui bastioni di porta venezia (con tutti i disagi che dei lavori in corso sulla circonvallazione possono provocare). In salita. Quando esattamente accanto ci sono i giardini, puliti, sicuri e a prova di tir. Ma Perchè???? Perchè io ciclista dovrei utilizzare una pista ciclabile in salita, sui bastioni dove rischio comunque la vita, quando ho i giardini esattamente accanto? Questa è la prova che chi partorisce le piste ciclabili non solo non ha mai usato una bici in città in vita sua, ma non ha mai nemmeno visto dal vivo i luoghi in cui ha deciso di metterla! Eppure ci sono così tanti viali a Milano che avrebbero spazio per piste ciclabili… Via Lorenteggio, ad esempio, al centro ha una bella aiuola con una specie di sentiero di pietra, oltre a due ampi marciapiedi ai lati. Al centro non ci starebbe benissimo una pista ciclabile?!

Comunque, sfidando tutti i pericoli del traffico, ieri sera ho raggiunto in bici casa di mammà e ho lasciato il mezzo legato al palo davanti al portone. Per mezz’ora. Al mio ritorno scopro con stupore che qualcuno, armato di cacciavite, mi ha rubato le luci. LE LUCI!!! Ora qualcuno mi deve spiegare perchè. Eri stufo di girare al buio? Sei stato a tua volta derubato e cercavi vendetta? Hai riconosciuto la mia bici e si trattava di vendetta personale? E il cacciavite? C’era premeditazione oppure giri sempre con un cacciavite in tasca perchè “non si sa mai”? Forse dovrei iniziare anche io…
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