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martedì 31 gennaio 2012

Bojo andare a casa


Driiiin Drrrriiiiiiin
"Sì, pronto?"
"Scusa Ladybug, ma la riparazione del tavolo che società la deve pagare?"
"Scusa, di che società è sto benedetto tavolo?"
"Della Forrester!"
"E allora...".

Drrriiiiin Driiiiiin
"Si pronto?"
"Ciao Ladybug, senti ma se il contratto con la Siae è scaduto e noi non lo abbiamo rinnovato... Perchè la Siae mi scrive ancora?!"
"Eh non so, cosa ti scrive?"
"Eh boh"
...


Vado in bagno, sperando di sfuggire a tutto questo, e incontro Brio (immaginate da soli il motivo del soprannome), il quale sono settimane che mi deve dare delle planimetrie degli uffici aggiornate, che mi fa
"Cinzia??!!" (L'altro giorno ero Barbara, e quello prima ancora Donatella)
"Ehm.. No. Ladybug."
Vi risparmio il contenuto del resto della conversazione, perchè non sono ancora sicura di averlo ben capito nemmeno io.

mercoledì 25 gennaio 2012

A proposito di look da palestra...

Questa qui accanto è un'ameba: una che chiede aiuto per la precisione. Descrizione perfettamente calzante con l'attuale situazione dei miei muscoli.
TUTTI i miei muscoli.
Anche quelli che non sapevo di avere.
Stasera attività CARDIO. Per dirla alla classica maniera: aerobica.
Ecco com'è andata:
Arrivo con calma in palestra, mi cambio, e vado a prendere posizione fuori dalla sala, visto che la lezione precedente era ancora in corso. Mi siedo, e mi guardo intorno.
Ci sono un certo numero di squinziette dai 16 ai 50 anni e un paio di maschi non degni di nota. Arriva un esaltato. Smanetta col cellulare, saluta tutti, mentre manda sms fa due piegamenti e quattro affondi. O è l'istruttore o è uno sfigato.

Era l'istruttore. 

Il che, a ben pensarci, l'ha reso solo un po' meno sfigato... Ma in effetti quello degli istruttori è un genere su cui sono un po' prevenuta. Il trauma affonda le sue radici nella notte dei tempi, quando ancora mi capitava di andare a ballare (evento che comunque si conta sulle dita di una mano in tutta la mia vita): mi avvicinò un tipo, alto circa un metro e venti/un metro e venticinque, di quelli pompatissimi che non riescono manco a chiudere le braccia, ma con le gambine secche secche, e mi disse "Ciao, Fono Fimone, e faccio l'iFtruttore di bodibilding!".
"Ciao. Devo andare".

Comunque tralasciamo i flash back... entriamo e la lezione inizia.
Iniziamo a zompettare avanti e indietro per la saletta, rigorosamente a tempo di musica (il che per me significa guardare che fanno gli altri e arrancargli appresso). Finito il riscaldamento azzardiamo una coreografia. O meglio, loro la azzardano, io rimbalzo per la stanza con la stessa agilità di una balena spiaggiata e con la coordinazione di una stella marina con un attacco epilettico.

Ma il meglio deve ancora venire: a metà lezione mi guardo nell'enorme specchio a parete, e realizzo che quelli che indosso non sono i pantaloni della tuta, ma i pantaloni del mio pigiama estivo.
...
Mi pareva che avessero qualcosa di strano quando li ho infilati.
Alla faccia della fighetta griffata. 
Ancora rido.

Ma non troppo forte, che mi fanno malissimo gli addominali!

martedì 24 gennaio 2012

Quadrupedi da palestra

Ieri sono andata in palestra. Ho pensato di iniziare soft, con un corso di Pilates di livello 1. La sala era stracolma, ma a quanto pare secondo i veterani della palestra è normale: di lunedì facciamoci del male fino in fondo... Oppure ci si sente in colpa per aver oziato tutto il weekend, e dunque si vanno a smaltire le lasagne della domenica. Durante il resto della settimana l'affluenza dovrebbe calare sensibilmente.
In ogni modo arrivo, mi accomodo sul tappetino prescelto, l'istruttore fa le presentazioni di rito e poi:
"Bene, cominciamo, tutti in quadrupedia".
Ommadonna che lingua parla questo?! Aspetta che guardo gli altri cosa fanno... Aaaaah, a quattro zampe! E non potevi dirlo subito??!
Comunque a parte il penoso inizio è andata piuttosto bene, anche se ora ho dei muscoli di cui non sospettavo l'esistenza che si stanno vendicando di essere stati trascurati così a lungo. In particolare ho scoperto di avere delle fasce muscolari sotto la pancia! E io che pensavo che i miei addominali si fossero trasferiti in blocco altrove...
Per domani però ho in programma un corso un po' più aggressivo, pensatemi mi raccomando.

lunedì 23 gennaio 2012

Dove c'è Barilla c'è casa

Nella fattispecie parliamo dei coniugi Barilla, due amici di vecchia data di cui sono stata testimone di nozze. Loro sono molto affezionati a me e a Lordbug, ed io a loro. Sull'affetto di Lordbug preferirei non sbilanciarmi. Li vediamo all'incirca una volta al mese, o a casa loro oppure da noi. Solo che sono incredibilmente noiosi.
Lui è monotematico, prima di riprodursi aveva due argomenti: barzellette (sempre le stesse, da 10 anni in qua, tutte esaurite nel primo mese di frequentazione) e sesso. Dopo essersi riprodotto, gli argomenti sono sempre due: barzellette (sempre quelle) e pargola (in tutte le declinazioni, dalle meraviglie dell'essere genitore al numero di pannolini consumati in 25 mesi). Lei di norma segue a ruota. Appena lui annuncia l'ennesima barzelletta trita e ritrita, lei inizia a ridere, segno inappellabile di matrimonio solido e riuscito. Gli altri presenti sospirano ed esibiscono un sorriso botulinico (leggi: paresi facciale).
Di norma quando siamo noi ospiti da loro, verso mezzanotte alziamo il tacco. Quando viceversa vengono loro da noi, prima delle 2 non riusciamo mai a scollarceli. A nulla valgono sbadigli e collassi sulle sedie: i coniugi Barilla sono spietati. Non per nulla quando li invito faccio sempre in modo di condividere il momento con Regina delle Nevi (al cui blog vi rimando per quanto riguarda l'aneddoto di inizio ricerca abito da sposa, di sabato mattina), con sua somma gioia.

Immaginatevi la scena: h. 01.15 di sabato, anzi, ormai domenica notte. La pargola dorme il sonno del giusto sul divano, la Signora Barilla e Regina delle Nevi sono con lei sul divano, posteggiate davanti ai cartoni animati. Presumo con differente entusiasmo. Lordbug in bagno. Io in bilico sulla sedia da pranzo che cerco invano di por fine alle mie sofferenze col coltello da burro, mentre Mr. Barilla, tutto scandalizzato, mi racconta di una loro conoscente con figlia coetanea della loro che osa lavare il biberon con lo svelto! CAPITE??? CON LO SVELTO!!! Tutto ciò seguito da minuziosa descrizione di come il biberon si svuota, si smonta e si pulisce. Con biberon dimostrativo alla mano, ovviamente.
Io lo guardavo con lo sguardo ebete e un po'smarrito del contadino appena sbarcato nella metropoli. Come un falegname che cerca di comprendere i principi base della letteratura russa dei primi del '200. In lingua originale. Non so se mi spiego.

Come se non bastasse, lui è assolutamente e completamente innamorato della figlia: la guarda adorante e ogni volta che lei ride (il che per fortuna succede spesso) si dà metaforicamente e verbalmente delle gran pacche sulle spalle per la propria abilità genitoriale, tutto corredato da occhietti a forma di cuore e locuzioni come "vita mia", "luce dei miei occhi", "amore della mia vita" e simili, con conseguente iperglicemia di tutti i presenti.
Ora, tuttociò è meraviglioso, e io sono felicissima che lui sia un padre presente e amorevole, però vorrei riconoscere del sano merito anche al carattere solare e allegro della creatura... Io per esempio da piccola ero timidissima e alquanto incazzosa, ma ciò non significa che avessi dei pessimi genitori.

Ora, io sono sinceramente affezionata e voglio bene a tutti e tre... Epperò cheppalle!

giovedì 19 gennaio 2012

Ho ceduto contro il cedimento

Mi sono iscritta in palestra. Lo so, l'evento è epocale, tantopiù se pensate che mia madre mi ha ribattezzato "culo di pietra", non per via della consistenza, dai tempi della scuola materna.
Sono riuscita anche ad avere l'insufficienza in ginnastica alle superiori, non so se mi spiego.
In realtà pensavo di trovarmi una piccola palestra di yoga vicino a casa, e di andare a sgranchirmi un po' un paio di volte a settimana... Ma vicino a casa, anzi, ancora più vicino, c'è anche la PalestraSuperfiga: quella che costa un rene epperò promette di rendere supersodo, supersnello e superrilassato tutto il resto del corpo. Del rene chissenefrega. Insomma, sabato scorso io e LordBug siamo andati "ad informarci": io ero assolutamente contraria alla PalestraSuperfiga, ma lui deve dimagrire, ha bisogno un programma di allenamento serio e tutto, e in più ci era già stato iscritto e si era trovato bene, quindi ok andiamo.

Ho passato tutto il tragitto (5 minuti a piedi) a brontolare che chissà cosa costa, e a me non serve, io mi iscrivo a yoga, detesto le palestre per fighetti col suv, e poi mi stanno sul *azzo perchè devi per forza prendere un appuntamento, il sito non dice niente, nemmeno sui prezzi, etc.etc. Poi siamo entrati. All'ingresso ancora borbottavo che pareva di stare in uno showroom di mobili da giardino.
Veniamo accolti alla reception e destinati ad una consulente: non superfiga, non botulinata, non iperginnica. Carina. Lasciamo i cappotti e la seguiamo nel giro panoramico.
Inizio a guardarmi intorno come fossi nel paese dei balocchi: sala pesi, sala fitness, salette per i corsi. Bello, pulito, organizzato.
Poi passiamo alla zona acqua: piscina, sauna, bagni turchi (di cui uno iodato, per dimagrire meglio) e ovviamente idromassaggio. E già qui inizio a cedere.
Il colpo di grazia sono stati gli spogliatoi femminili: pulitissimi, per nulla umidi, e dotati di postazioni con phon professionale. ARGH.

Al ritorno in ufficio la piccola palestra di yoga era un remoto ricordo. Poi naturalmente la trattativa:
"Se vi iscrivete entrambi ORA, vi scontiamo questo, quello e quell'altro".
"E questo buono sconto?"
"Non sarebbe cumulabile, però se vi iscrivete ADESSO, ve lo cumuliamo".
LordBug doveva iscriversi comunque, io mi son convinta velocemente, nonostante il prezzo.
Siamo stati rilasciati 2 ore e 2 tessere più tardi.

Appena siamo riemersi e ho realizzato l'accaduto son quasi svenuta per lo choc e quando mi sono ripresa ho ricominciato l'invettiva contro la palestra-per-fighetti-col-suv, e poi a me non me ne frega una mazza del phon professionale, manco a casa ce l'ho! E ho i capelli corti! E l'idromassaggio? Vogliamo azzardare un'ipotesi su quanto lo useremo io e Lordbug in un anno?! Se ci andiamo due volte è tanto. Secondo me è la Forrester che mi fa male, prima di lavorare qui la mia fighettaggine era moltomolto più ridotta.

Comunque penso che nella PalestraSuperfiga diffondano qualcosa nell'aria: una sorta di endorfina che ti rende felice quando sei lì, felici i dipendenti, felici quelli che sudano, felici quelli di passaggio che firmano l'abbonamento. Forse felice anche chi entra solo in cerca di un bagno. Poi esci e ti incazzi/ti vengono i dolori muscolari/ti piange il contocorrente.
Quasi ci sarebbe da vivere lì dentro. Oppure da non entrarci mai, perchè se ci metti piede sei fottuto. Almeno per un anno.

Bene, quindi lunedì inizio. La domanda ora è: che cacchio mi metto???!

martedì 17 gennaio 2012

Ai miei tempi

Non sono una Apple-addict. Sì, qualche tempo fa ebbi una breve infatuazione per i Mac, ma poi ho confrontato il costo con quelli dei normali PC e l'aMMore è subito svanito. Forse non era un amore così profondo. In più mio fratello ha sempre visto la Apple come il fumo negli occhi, ed essendo lui il mio Guru informatico, mi sono adeguata senza colpo ferire.
Tuttociò, naturalmente in un mondo in cui se non hai l'Ipad, l'Iphone, l'Ipod, l'I-qualcosa, sei veramente out. In particolare gli amici di LordBug sono tutti I-dotati, diciamo che rappresentano il ramo fighetto delle nostre frequentazioni.
Insomma, per farla breve, adesso pare che non si possa più avere figli senza l'I-pad. L'I-pad è una babysitter elettronica, intrattiene il tuo insopportabile pupo per ore, e in più è interattivo e sempre diverso. No, sciagurati, non è come posteggiare il pargolo davanti alla TV! MA COSA DITE! La TV me lo rincoglionisce, mentre l'I-pad stimola la sua intelligenza e creatività!!!

Certo, da spettatore esterno, magari durante un viaggio in treno, preferisco che il pupo del sedile accanto sia catturato dal suo I-coso e che non rompa le palle, ma rimango perplessa quando qualcuno mi dice che non si può più portare l'Ipad in ufficio perchè deve lasciarlo a casa al figlio.
Ma il figlio treenne sta solo con l'Ipad o è previsto anche qualcun altro in casa?

Quindi in pratica, con tutte le App possibili e immaginabili che ti informano a che punto del ciclo ti trovi, quali sono i "giorni migliori" e così via (manca solo l'I-ecografo) praticamente il pupo viene gestito elettronicamente fin da prima del concepimento.

"Ah guarda, Gianantonio è così sveglio! E incredibilmente intelligente! Pensa che l'altro giorno ha scaricato una App che tiene costantemente monitorato in tempo reale l'andamento delle coltivazioni di grano della Papuasia occidentale! Non è un genio??!".
Sì. Certo.

Comunque la dotazione digitale di cui tutti questi pupi sono corredati non sostituisce in alcun modo, manco a dirlo, un intervento educativo "esterno". Così di due pupi che abbiamo visto sabato sera, uno si esprime così "Papà, quando hai finito di cenare, per favore, mi tireresti fuori la macchinina da sotto al divano, che non ci arrivo?", mentre l'altra si esprime a monosillabi, anzi, a monosillabO: NO. E per il resto frigna, è prepotente e antipatica.

Quindi sappiate che nella lista bebè, insieme allo scaldabiberon, non potrete esimervi dal mettere l'I-pad-bebè. Lo so, i bambini costano!

lunedì 16 gennaio 2012

Temo per le mie rotule

L'altra sera mi chiama Bree (per chi non sapesse di chi parlo e avesse voglia di scoprirlo, ci sono tutti i post che lo riguardano sotto l'etichetta "Bree". Originalissimo, lo so):
Bree: Sai, ieri sera parlavo con Astolfa dei nostri amici... E così sei venuta fuori anche tu. Allora mi sono un po' dilungato sull'argomento perchè ti voglio veramente molto bene, sei una persona seria, affidabile, sei proprio una ragazza da sposare!
Io: Ah beh, sono lusingata... Ma sarà stata felice Astolfa di assistere a questo monologo in mio onore?
Bree: Beh, di sicuro! Almeno fino a quando ho detto che avresti potuto esserci tu al suo posto, come mia futura sposa.
Io: Scusa?!
Bree: Eh beh sì. Ma non deve mica essere gelosa... Anche io ci tengo che lei abbia altre persone a cui vuol bene, oltre a me. E le dico sempre che sicuramente al mondo ci sono un sacco di uomini con cui avrebbe potuto mettere su famiglia, se non avesse incontrato me.
Comunque forse ho capito perchè non ha mai voglia di venire a Milano!
Io: Eh certo! La prossima volta che venite come minimo si porta la mazza chiodata e me la posteggia sulle rotule. Comunque, lei cosa ti ha risposto?
Bree: Niente, si è alzata ed è andata a letto.
Io: Amen.

Tutto sommato, più passa il tempo più mi tocca ammettere che sta benedetta ragazza deve proprio amarlo.

Ora che ci penso, sabato sono caduta come un sacco di patate sul pavimento, a casa di mia madre, con conseguente lividone sul ginocchio. Sospetto di sapere chi devo ringraziare.

venerdì 13 gennaio 2012

Frasi fatte sull'amicizia - non sarò breve

Internet ne è pieno, ma anche prima dell'avvento di internet si sprecavano. Ne avevamo i diari pieni, e per un po' ci abbiamo anche creduto, che l'amicizia dura per sempre, mentre l'amore no... Quello può finire, se non si sta attenti. L'amicizia invece è fichissima, perchè è eterna. Niente tradimenti, niente calzini da lavare, niente tavoletta del bagno alzata o tubetto del dentifricio mal strizzato che porta a premature e disastrose fini di rapporti matrimoniali.
E invece.
L'amicizia finisce, come ogni cosa, come ogni rapporto umano. Le amicizie che durano tutta la vita o sono semplici conoscenze travestite, oppure sono tra due persone veramente fortunate e desiderose di farle durare. Trattasi di fortunate alchimie, come le storie d'amore, nè più nè meno. Magari quando finiscono fanno meno rumore: nessuno divorzia da un amico o cerca di portargli via casa e figli, semplicemente si chiudono i rapporti, ci si allontana. E dopo un po' di tempo quell'amico di cui sapevate vitamorteemiracoli torna ad essere un perfetto estraneo.
Io avevo un'amica, una volta. Siamo state amiche intime, di quelle che davvero possono parlare di tutto, condividere tutto, e fare fronte comune davanti al mondo. Lei sembrava così forte e aggressiva, ma solo io sapevo quanto fosse fragile in realtà, e quanto quel suo ruggire forte al mondo fosse in effetti solo una richiesta di aiuto. Tanto lo sapevo bene io quanto non ci capivano un cazzo i suoi genitori, così impegnati nel farsi la guerra da non capire quanto le facessero del male a continuare a tirarla ognuno dalla sua parte a scapito dell'altro.
Eravamo molto diverse: io quando sto male preferisco la solitudine, sono in grado di smazzarmi da sola quasi ogni periodo difficile. Lei invece aveva bisogno di acquisire all'esterno l'energia che le mancava... E quale fonte migliore di quella che non ti potrà mai dire di no, visto il bruttissimo periodo che stai attraversando? Infatti abbiamo passato un anno praticamente in simbiosi. Anche se forse sarebbe più corretto parlare di parassitismo. Sua madre era in coma, e ovviamente davanti a questo tutto quello che rendeva il periodo "difficile" anche per me, è passato in secondo piano. Io ero invischiata nella storia col Condiviso (ringrazio sentitamente Sgangheratamasolida per il soprannome, che ho mutuato da lei, azzeccatissimo) il quale, molto peggio che degli "stronzi", rientrava nella categoria "indecisi"... Dove penso alberghi tuttora (ciao Roby!). Quindi diciamo che avevo anche le mie belle menate, ma certo, nulla rispetto alle sue. E per un po' sono stata anche contenta di accantonarle per occuparmi di lei... Fino a quando non mi sono resa conto che non era giusto. E me ne sono resa conto di botto, una sera di fine agosto, quando lei rese pubblici i suoi poco edificanti pensieri sulla mia relazione, in occasione di una cena a cui partecipavano anche suo padre e un'altra sua amica. Bell'argomento di conversazione a tavola, non c'è che dire. Se poi voi aveste conosciuto i due elementi in questione, sapreste perchè la cosa è stata particolarmente sgradevole... Ma penso che anche così possiate capire che qualcosa non andava.
Poi, a dimostrazione del fatto che non esistono test di idoneità per diventare genitori, è rimasta incinta di uno con cui usciva da circa un mese. A quel punto mi è passata davanti la mia vita: mi aspettava un destino da "zia", fatto di giorni a rincuorare l'ipocondriaca neomamma sul fatto che no, probabilmente non è ebola quella che fa tossire il pupo da 10 minuti. Così ho fatto l'unica cosa che un essere umano sano di mente avrebbe potuto fare: ho tagliato i ponti.
Più di due anni fa.
Poi li ho tagliati anche col Condiviso, ma questa è un'altra storia.
Perchè vi racconto questa triste storia? Perchè si è rifatta viva, grazie al network che ormai è parte integrante delle nostre vite sociali. Solo che non ha scritto nulla che lasci trasparire che abbia capito i motivi del mio allontanamento... Anzi, dice che le manco, e che mi perdona. Lei perdona me.
No, non le ho risposto, perchè non mi va di doverle spiegare come mi sono sentita... E se non l'ha capito da sola tutto sommato non ho alcun interesse a ricucire i rapporti.
Certo, mi manca il rapporto che avevamo: era di quelli che anche dopo mesi di distacco, al successivo incontro era come se non ci vedessimo da 10 minuti. Era raro e prezioso. Ma non raro e prezioso come il rispetto di me stessa.

Comunicazione di servizio per i fans dei miei miciotti: Sebastian ha i calcoli. Domani vado dal veterinario per saperne di più, ma dovrebbe essere tutto risolvibile con l'alimentazione giusta. ;)

giovedì 12 gennaio 2012

Is the casting here?

Ieri l'ufficio eventi Forrester era impegnato in un casting di modelli, per una sfilata: l'ufficio legale se ne è reso conto perchè alcuni modelli hanno avuto l'indirizzo sbagliato, e si sono presentati qui. Tutti stranieri. A tutti ho dovuto spiegare in inglese la strada per arrivare al posto giusto.
Stavamo pensando di allestire una piccola passerella in sala riunioni e fare uno nostro personale casting.

Beh, quantomeno mi son lustrata l'occhietto, anche se ad essere onesta erano tutti un po' troppo magrolini per i miei gusti. Se fossi una stilista vestirei nerboruti maschi con le spalle larghe, non certo questi filiformi androgini che sono più donne di me.

Ho già in mente una linea di salopette da boscaiolo...

martedì 10 gennaio 2012

L'apparenza inganna

Stamattina, se qualcuno eventualmente nella ressa dell'ora di punta mi avesse notato, avrebbe visto una fanciulla un po' assonnata, evidentemente diretta in ufficio, con borsa a tracolla e una borsetta termica tutta colorata.
Beh è normale, direte voi, sta fuori tutto il giorno, quindi si porta il pranzo in ufficio.

Invece no.

La borsetta termica tutta colorata non contiene cibo. Nono.
Tutt'altro.

Ormai tutto il web i miei quattro assidui lettori sanno dei problemi di panza di Sebastian, e conseguentemente dei miei problemi di arredo. Ebbene, finalmente il veterinario ha deciso di fare un bell'esame di feci e urine ai due pelosi! Solo che il veterinario al mattino apre alle 10, mentre la sera chiude alle 19.30. Quindi avete capito sia cosa contiene la borsina termica tutta colorata, sia dove andrò io stasera uscita dall'ufficio.

Ah, l'apparenza.
A proposito di apparenza, e anche di parassiti (visto che spero che il veterinario trovi qualcosa, almeno capiamo qual è il problema), avete presente lo spot contro l'evasione fiscale? Quello con tutti i parassiti visti al microscopio e poi questo signore


Ora. Guardatelo bene e ditemi se secondo voi assomiglia all'evasore fiscale vero, quello dei grandi capitali: quello che gira in doppiopetto e SUV, che fa a gara con la moglie su chi abbia più gomma e botulino in corpo e che va a CoVtina a capodanno.
No, vero? Questo è trasandato, ha la barba incolta, il nasone, niente botulino. Sì, indossa una camicia, ma è senza giacca. E' un po' sgualcito, e probabilmente puzza pure. Di sicuro è meridionale e ha lo sguardo criminale.
Questo poveretto probabilmente il massimo che abbia evaso sarà stato scaricare della musica da emule, e forse le cassette al mercato all'alba.

Un giorno, io ero alle elementari, ci svaligiarono la casa. Ricordo che ossessionai mia madre nei giorni seguenti, perchè volevo sapere a tutti i costi che faccia avessero i ladri... Me li immaginavo brutti, ovviamente. Ancora più brutti del poveretto lì sopra. E mamma mi spiegò pazientemente che i ladri non si distinguono dalle altre persone, altrimenti non sarebbe così difficile prenderli.

E mo' chi glielo spiega agli italiani?

lunedì 9 gennaio 2012

"Riordino"

Venerdì 6, anzi no, giovedì 5 gennaio 2012. Ora di cena. Io, Lordbug, mamma e Regina Madre siamo a tavola. In più, accanto alla RM c'è un posto vuoto, poichè non sappiamo se e quando mio fratello rientrerà.
Menu: risotto.
Mamma fa le porzioni, iniziamo a mangiare.
Alla fine del primo giro, LordBug chiede il bis. Mia madre gli riempie il piatto e, già che c'è, riempie anche quello di mio fratello, così da liberare la pentola. In più, per fare una cosa esteticamente più carina, mette due pezzetti di zucchina sopra, a mo' di decorazione.
La Regina Madre assiste impassibile alla scena e poi, appena mia madre si siede, con la sua forchetta (che ha usato ovviamente per tutta la cena) livella il riso nel piatto di mio fratello.
"Scusa, ma cosa stai facendo?"
"Riordino".

giovedì 5 gennaio 2012

Lettera aperta agli ingegneri Philips

Cari ingegneri, Babbo Lordbug Natale mi ha portato quest'anno la vostra meravigliosa radiosveglia raffigurata qui accanto. Beh, non proprio lei, la mia non ha la proiezione dell'ora... Ma LordBug Natale sa benissimo che son cieca come una talpa, quindi avere o non avere la proiezione sul soffitto non mi fa alcuna differenza, dal momento che non la vedrei comunque.
Ma torniamo a noi. Copio direttamente dalla descrizione della sveglia sul sito Philips:

"Sveglia dolce per un risveglio graduale. Il volume della sveglia aumenta in maniera graduale: inizia la giornata col piede giusto! Il volume preimpostato delle normali sveglie è troppo basso per svegliarti o troppo alto e provoca un brusco risveglio. Svegliati al suono del cicalino oppure ascoltando la musica o la stazione radio che preferisci. Il volume della sveglia dolce aumenta progressivamente permettendoti di iniziare la giornata nel modo migliore".

Un paio di balle. Il piede giusto ve lo poggerei delicatamente sul deretano dopo aver infilato un anfibio chiodato.
Progressivamente un corno! Il volume aumenta così progressivamente che dopo 15 secondi sembra di avere il Trio Medusa sul comodino, con i microfoni, la consolle, i dischi e tutto quanto.

Allora, cari ingegneri Philips, il momento del risveglio mattutino per me è molto delicato. Già ho il sonno leggerissimo, quindi nonostante io dorma con i tappi mi sveglio già quando suona la sveglia di Lordbug, cinque minuti prima della mia. Poi la sveglia di Lordbug scatena una reazione a catena, per cui Ginger e Sebastian la sentono, capiscono che è ora di colazione e si mettono a miagolare come pazzi davanti alla porta, e se non siamo abbastanza reattivi ci si lanciano proprio contro nel tentativo di sfondarla a craniate. Alla faccia della grazia felina. A questo punto di norma io cedo, mi alzo, apro la porta e poi torno sotto al piumone quei 5 minuti, al che, contemporaneamente, Ginger e Sebastian vengono sul letto in perlustrazione e poi si buttano sul tappeto a fare la lotta, in mezzo a miagolii e rumore di artigli sulla stoffa molto poco rassicuranti, la mia radiosveglia si accende ed io la posticipo subito, per evitare che raggiunga in pochi secondi il volume di un gruppo rock live che suona in uno stanzino.

A questo punto LordBug si alza e scende in cucina, con i gatti che lo seguono di corsa... Roba che nemmeno al pifferaio magico riusciva così bene. Io invece cerco di godermi gli ultimi 5 minuti prima del successivo suono della sveglia. Lordbug sfama le belve, mentre io cerco di ricordarmi come mi chiamo e per quale motivo mi devo alzare ad un orario che, a veder bene, di sicuro è contrario alla Convenzione di Ginevra. Mentre ci rifletto i 5 minuti sono passati, e la sveglia riparte. Saluto Giorgio, Gabriele e Furio e mi alzo.
Se mi va particolarmente male Lordbug si è alzato pimpante e di buon umore, e quindi anche in bagno trovo musica a palla... Ma niente radio, più facilmente i Queen, TUTTI i Queen, incastrati tra cesto della biancheria e bidet. E se aveste presenti le misure del nostro bagno, capireste che c'è poco da stare allegri.

Ma intendiamoci, non mi dà fastidio la musica al mattino, anzi. Però deve essere bassa. Mi ci devo abituare. Con calma. Quindi, cari i miei ingegneri, per favore, trovatemi il modo di disabilitare la funzione "sveglia dolce", che di dolce non ha proprio una FAVA! E poi magari disabilitiamo anche l'I-pod del bagno, ma per quello non c'è fretta.
Grazie.

Cordialmente (ma manco troppo),

Ladybug

mercoledì 4 gennaio 2012

Italiani all'estero

Venerdì scorso io e LordBug siamo andati a cena al ristorante russo. Siamo entrambi buone forchette, e amiamo molto anche sperimentare cucine esotiche, però devo ammettere che il cibo russo non mi attirava granchè.
In ogni caso mi sono lasciata convincere anche dall'entusiasmo della mia collega che già conosceva il posto, e siamo andati. Zona navigli a Milano, ristorante piccolo ma molto carino, siamo arrivati presto e quindi era completamente vuoto.
L'ambiente è molto allegro e colorato, e c'è anche il sottofondo musicale russo, bello vispo e ritmato.
Ci accomodiamo, ordiniamo e dopo un po' il locale inizia a riempirsi: tra gli altri, arriva (e si accomoda al tavolo accanto al nostro) una coppia di cui lui era la fotocopia sputata di Giovanni, quello di Aldo e Giacomo, con identico accento e a spanne pure età. O forse un po' più vecchio. Diciamo intorno ai 55 va. Mentre lei la tipica cavallona dell'est, che a me sembrava appena trentenne, ma secondo LordBug era più vecchia, ovviamente biondissima e altissima.
I due si accomodano e affrontano il menu: lei ovviamente lo conosceva benissimo, e ha iniziato a suggerire a lui tutta la roba da assaggiare, con la spiegazione del piatto, mentre lui si è dedicato alla scelta del vino con aria da saputo enologo: "Ma guarda, fidati di me, su questi piatti ci vuole un rosso. Sìsì, ci penso io. Facciamo un merlot" (che poi non so cos'abbiano ordinato, ma un merlot sulla cucina russa io non ce lo metterei. Al massimo birra russa, se non vodka). Non posso descrivervi l'aria compassata con cui ha assaggiato il vino, perchè perderebbe nella descrizione, ma sappiate che quando ha detto "va bene", con l'occhio da triglia socchiuso per la concentrazione, stavo per sbottare a ridere.

Poi, sbrigata la faccenda delle ordinazioni, sono finalmente passati alla conversazione, dalla quale si poteva evincere chiaramente che trattavasi di primo appuntamento di uomo in piena crisi di mezz'età con giovane pulzella della metà dei suoi anni: "sai, a me piace sentire il cuore che batte". E qui non vi dico lo sforzo che ho dovuto fare per non strozzarmi dal ridere con quello che stavo mangiando.
Lei comunque ha mantenuto un invidiabilissimo aplomb e all'ennesima frase sdolcinata su come lui fosse rimasto folgorato da lei, i suoi occhi, la sua travolgente simpatia, etc.etc. gli ha risposto "non ci credo".
Poi li abbiamo abbandonati al loro destino, ma spero proprio che non fosse una fede quell'orrendo anello all'anulare di lui.

martedì 3 gennaio 2012

Il primo amaro post del 2012

Non mi ricordo se avevo accennato a come avrei passato la notte dell'ultimo dell'anno, comunque come da programma io e LordBug siamo stati a cena da amici. Ah, sì, ve l'avevo detto per la storia del panettone e dei peperoni in agrodolce. Già, la "cenetta leggera": antipasti misti (affettati, sottaceti, salmone affumicato e gamberetti in salsa), lasagna (preparata dalla padrona di casa e tutto sommato commestibile ben oltre le aspettative), cotechino, arrosto, peperoni in agrodolce, purè e lenticchie. Poi torta di compleanno (non per l'anno nuovo, ma per uno dei commensali), panettone e citrosodina per tutti.
La formazione era composta da n. 8 adulti e 4 bambini. Il gruppo è il solito, i bambini sempre quelli, di età compresa tra i 2 e i 4 anni, e mediamente addomesticati. No, ad essere onesta molto più che mediamente, almeno con quello che vedo in giro.
In ogni caso capisco anche io che pupi non ne ho che è un po' inutile tentare di farli smettere di scannarsi perchè "questo gioco è mio, no è mio!", all'una e mezza di notte, spiegando loro le meraviglie del "giocare INSIEME".
Ma quale giocare insieme! All'una e mezza di notte i bambini che si rispettino sono a letto, capodanno o non capodanno. Ma io si sa, sono una nazista.
Il mio già precario istinto materno non è stato rafforzato da quella serata.

Oltre ai bambini, a rallegrarci c'è stato Carlo Conti, su Rai Uno. Non so se l'avete vista anche voi quella tristissima trasmissione: hanno riesumato delle vere e proprie mummie, gli hanno dato per cena la pastina in brodo, gli hanno messo su il pannolone e li hanno spediti sul palco muniti di microfono. Dik dik e Pooh per primi. Mancavano solo Battisti, Tenco e Mia Martini, ma tutti e tre hanno fatto sapere di essere impegnati altrove. Poi per distrarci hanno riesumato qualche vincitore delle serie passate di Amici e hanno messo lì qualche squinzia a chiappe all'aria che si strusciava sulle pareti rischiando la polmonite.
Insomma: vecchi bacucchi col microfono in mano e squinzie mezze nude al freddo. Un realistico spaccato dell'Italia 2011. Il tutto diretto da Silv... Ehm, Carlo Conti.

La padrona di casa ha subito manifestato la sua irritazione per via della nostra dimenticanza del suo compleanno, un mese fa. Vorrei dire che mi dispiace, oppure che in effetti manco lei si è ricordata del mio, quindi non vedo perchè avrei dovuto segnarmi il suo come evento, ma la prima cosa non è vera, e della seconda non sono nemmeno sicura.

Sebastian invece è sopravvissuto benissimo, e sono ben 10 giorni che non fa visita al divano. Incrociamo le dita, grazie.

Beh, che dire, speravo di scrivere un post un po' meno incazzoso e un po' più divertente... Ma oggi si vede che va così. Più tardi magari ci riprovo e vi racconto l'esperienza al ristorante russo.
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