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domenica 7 febbraio 2010

Il signor Vito

Come avevo anticipato nel post sulle risate di qualche tempo fa, è giunto il momento di parlare del famigerato SignorVito (tutto attaccato perchè viene pronunciato da sempre come fosse una parola sola).

Il SignorVito è l'uomo di fatica della Regina Madre. Colui al quale vengono rifilati i lavori che "nessuno fa più" (Cit. RM), tipo pulire le fughe delle piastrelle del bagno, staccare i feltrini delle sedie, lavarli e riappiccicarli, lucidare il lato posteriore della madia e se avanza tempo anche smacchiare un paio di leopardi.

Considerate che RM ha la veneranda età di 87 anni, va per gli 88. Il Vito ne avrà a dir poco 75, e frequenta casa da almeno 40 anni. E' pugliese, e quando parla lo capisce solo RM, che lo segue per tutta la casa, indicandogli gli angoli più improbabili da ripulire e riempiendolo di complimenti, perchè "il Vito è bravo, ma va seguito eh!".
Alle 11 il SignorVito prende il tè. O meglio, la Regina Madre ha stabilito che alle 11 il SignorVito prende il tè. Mi chiedo se lui abbia mai avuto voce in capitolo, ma preferisco non rispondermi.

Con mia madre e mio fratello abbiamo stabilito che Regina Madre e Sig.Vito siano legati indissolubilmente da un rapporto sadomaso, sublimato nello svolgimento delle pulizie: lei ovviamente fa la mistress, lo cazzia quando non pulisce a dovere, e lo premia col tè quando invece è meticoloso. Lui è il perfetto sottomesso, si incunea sotto qualsiasi mobile alla minima alzata di sopracciglio della padrona, ed è sempre disponibile ed ossequioso.

Quando ero piccola, il SignorVito svolgeva anche mansioni da autista: su una scassatissima Alfa sud rossa caricava Regina Madre, me e mio fratello, e ci portava in visita alla nonnona (cioè la madre di RM) che stava all'ospizio ed è campata fino alla veneranda età di 106 anni. Lei stava a Carugate, quindi c'era anche un po' di tangenziale da fare... Roba che solo ora mi rendo conto dei rischi che abbiamo corso.
Naturalmente la strada scelta dal SignorVito non andava mai bene, e La Regina Madre stava aggrappata alla maniglia sopra al finestrino e berciava "SignorVito, RALLENTI! NON TROVO I MIEI PUNTI DI RIFERIMENTO!". Come se l'alfa sud

Il signor Vito potesse raggiungere chissà quali velocità supersoniche... Se sfioravamo i 55 km/h prima della disintegrazione era già tanto.

Ovviamente il SignorVito va prenotato, perchè ha delle terre in Puglia nelle quali ciclicamente nel corso dell'anno deve dedicarsi all'orto, alla vendemmia e altre amenità simili, e la Regina Madre custodisce gelosamente il suo numero di telefono, rifiutandosi categoricamente di condividerlo con chicchessia, compresa mia madre.
La prova dell'esistenza di queste vigne ci arriva una volta all'anno, più o meno in gennaio, quando il SignorVito viene a trovare la Regina Madre e le porta un paio di bottiglie del suo vino: una porcheria color giallo-piscio-di-nefritico, il cui sapore è una via di mezzo tra un passito acido e un moscato al petrolio.
Naturalmente RM va in sollucchero quando arriva il vino del SignorVito, e inizia ad elencarne il gusto delizioso e le doti terapeutiche. Mia madre sottolinea che invece è una porcheria, dando la stura ad una serie di commenti tipo "Tu-sei-sempre-contro-di-me, mi-metti-contro-i-miei-nipoti", etc etc.
L'unico indizio del fatto che RM sia in realtà consapevole dello schifo ma non voglia ammetterlo, sta nel fatto che cerca di offrirlo a chiunque.
Lei non offre mai, è risaputo. Compra dosi da 1 e le nasconde in frigo. Se le avanza qualcosa, lo offre quando ormai è vecchio e lei non lo mangia più. Quando la mortadella è verde e puzza di morto, lei la offre a noi. Per capirci.
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