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mercoledì 27 giugno 2012

Anastasia e Genoveffa

Ladybug ha due cugine: una bella, alta, bionda e simpatica, che chiameremo Anastasia, e l'altra brutta, bassa, bruna e antipatica, che chiameremo Genoveffa.
Anastasia è molto più grande, quando io e Genoveffa d'estate giocavamo insieme (abbiamo solo 2 anni di differenza) lei faceva già l'università. In più viveva nelle Marche, quindi la vedevamo solo a Natale.
Poi io e Genoveffa siamo cresciute, io ho continuato a studiare mentre lei ha smesso appena ha potuto. Gli argomenti in comune, già scarsi, sono scomparsi del tutto.

Non che i nostri rapporti prima fossero idilliaci eh.
La prima frase di senso compiuto che ci siamo rivolte, o meglio, che io ho rivolto a lei, è stata in occasione di una passeggiata con tutto il parentame e mio fratello neonato in carrozzina. Io dunque avrò avuto sui 3 anni emmezzo, e lei 5. Ebbene, narrano le cronache di famiglia che lei (SCIAGURATA!) volesse spingere la carrozzina di mio fratello!!! Ma come si permette! Di qui la mia lapidaria e celebre frase "Non si è mai vista una scimmia spingere una carrozzina!".
Ora, datemi torto.
Anche perchè la Genoveffa, in effetti, è un po' scimmiesca. Anche nei modi.
Diciamo che è quella che si presenta alla cena di Natale in famiglia in tuta, con i capelli unti, le ciabatte e i denti gialli.

L'ultima frase di senso compiuto che ci siamo rivolte risale invece a svariati anni fa, quando io facevo l'università, e durante un pomeriggio dalle zie mi disse "Ah, beati voi studenti che non fate un cazzo dalla mattina alla sera". Come peraltro se lei fosse stata costretta a zappare i campi 12 ore al giorno. Da lì siamo andate avanti ad ignorarci beatamente ad ogni evento di famiglia, come se nulla fosse.

Questo fino all'altro ieri, quando mi ha scritto su facebook (dove ovviamente non eravamo manco amiche, figuriamoci parenti!) per congratularsi vivamente per la mia "dolce attesa". E da lì è stato tutto un "ma che bello, ma che meraviglia, ma che gioia, maperchècisiamocosìallontanate macheppeccato", cuori e aMMore a profusione. Con tanto di invito un pomeriggio a casa sua per un gelato, insieme agli altri cugini.
Dire che sono basita è poco.
Però sono anche curiosa.
Forse è il primo miracolo dell'inquilino. In caso potremmo sempre decidere di chiamarlo Jesus.

PS. Se vi va, fate un salto sul nuovissimissimo blog di Lordbug, che a quanto pare ci ha preso gusto. :D

giovedì 21 giugno 2012

Breemonio - part #4 (photos)

Ed ecco le tanto attese fotografie breemoniche!

Partiamo dalla più bella a quella, a mio modesto insindacabile parere di autrice, più brutta.

La Wedding Cake:



Bella, niente da dire sull'aspetto estetico. Per quanto riguarda il gusto, invece, vi dico solo che quella bella glassa bianca in realtà è cemento a presa rapida, che serve per fare in modo che il pan di spagna sottostante non si separi mai più dai vostri denti. Quello che si dice un legame indissolubile.
Poooi, gli sposi:



Come dicevo già prima, belli. Ovvio, Bree (cioè lui) di più. Molto classici. Il vestito di lei pesava 4,5 kg. Vi ricordo i 37° e l'umidità equatoriale. Penso che le spose pugliesi vengano addestrate dalla culla alla sopravvivenza in situazioni estreme purchè indossino un abito bianco. Mi sbaglierò.
 
Ma veniamo alle cose serie. Terza classificata nella hit parade delle peggio vestite, ecco a voi L'APE MAIA:
 
 

Senza offesa al simpatico insetto ovviamente, che, ne sono certa, saprebbe vestirsi un po' meglio.

Come vi avevo anticipato, il secondo posto spetta a Sauron, ovvero la Mamma della Sposa:



Chiaramente la gonna arrivava fino a terra, e nascondeva un orrido sandalo ortopedico nero, che mi permetto di lasciarvi solo immaginare poichè ho a cuore la salute delle vostre giovani menti.

Ed ecco Sauron nel pieno dei balli notturni: impossibile non riconoscerla. Qui sarà stata almeno l'una e mezza di notte, ma potete facilmente intuire l'agilità del passo.


Infine, la VINCITRICE INCONTRASTATA. Colei che per fotografare in tutto il suo splendore ho detto a Lordbug "mettiti QUI che ti faccio una bella foto!" e poi ho inquadrato esattamente alle sue spalle cotanto splendore leopardato.


Peccato averla immortalata solo da seduta, e peccato anche avervi dovuto nascondere la faccia: il trucco era talmente ben steso da formare due solchi scuri sulle guance, che già erano scarne, con un effetto veramente spaventoso. Una roba brutta. E in foto si perde anche la sfumatura viola delle macchie. Roba che se la incontrasse un leopardo vero avrebbe paura anche lui.

E con questo direi che abbiamo proprio finito il reportage sul Breemonio. Ma spero di deliziarvi presto con i primi racconti dei neosposi!

mercoledì 20 giugno 2012

Breemonio - part #3 (The soundtrack) by Lordbug

Pensavate che il racconto fosse finito eh?! E invece.
Lordbug, ben conscio dei miei limiti in materia, ha deciso di occuparsi del commento alla colonna sonora del breemonio.
Vi lascio a lui.

Perché in Puglia un matrimonio sia degno di tale nome servono tre elementi fondamentali:
      1.       Una sposa con abito di diametro non inferiore alla sua  larghezza a braccia aperte
       2.       Numero di invitati non inferiore alle 130 persone
       3.       LA MUSICA DAL VIVO CON DANZE ANNESSE
Sui primi due punti si è già detto molto per cui mi pregio di mettervi al corrente delle musiche con le quali hanno allietato la nostra serata.
Una piccola premessa logistica. La sala ricevimento consisteva in un parallelepipedo lungo e stretto diviso in due navate laterali dove erano sistemati i tavoli e una navata centrale più larga dove aveva trovato posto “LA BAND” e i vari faretti posizionati dal fotografo/regista (pagato come Bertolucci per “l’ultimo imperatore” e con identico spiegamento di mezzi, ma questa è un’altra storia). Il tutto con soffitto ad archi, di quelli che provocano un rimbombo tale che i miei pensieri potevano essere sentiti da tavoli nell’angolo opposto.
Bene potete immaginare come, appena “LA BAND” ha cominciato a suonare, gli effetti siano stati devastanti. Tutti gli invitati over 65 sono svenuti sul colpo affondando la faccia nella capasanta alla besciamella (non è uno scherzo, c’era davvero), altri hanno cominciato a sgranare il rosario convinti che fosse arrivato il giudizio universale mentre i più forti hanno semplicemente perso la voglia di vivere. Unici attimi di sollievo sono stati gli intervalli, brevi ma frequenti, nei quali “LA BAND” si lanciava in  accorati appelli “un grosso applauso agli sposi” (chissà poi perché ci teneva a dire grossi, forse temeva fossimo timidi).
Superato lo shock iniziale, e infilati i tovaglioli nelle orecchie, siamo arrivati al momento di pausa tra i primi e i secondi cioè l’ideale per un po’ di esercizio fisico digestivo. Ed ecco che i nostri virgulti della nota hanno dato libero sfogo ai loro riempipista infilando una rapida sequenza di twist. Ora dovete sapere che il twist per un/una pugliese tra i 55 e i 75 anni è irresistibile come il miele per gli orsi e infatti in un lampo una caterva di cariatidi si sono lanciate in danze sfrenate. I primi dieci secondi è andato tutto bene, poi giunture ed articolazioni hanno mostrato tutti i loro limiti. Per citare alcuni esempi una signora in abito marrone ha perso l’uso delle anche e il suo twist si è ridotto ad un monolitico piegarsi in avanti (come fanno i bambini piccoli quando raccolgono qualcosa da terra), una seconda riusciva ad alzare solo la gamba destra nonostante evidenti sforzi disumani, una terza, trascinata dalla forza centrifuga di un seno immenso, piroettava su se stessa come un olimpionico durante il lancio del martello (raggiungendo peraltro la ragguardevole misura di 63,47 metri, qualificazione olimpica miglior prestazione mondiale stagionale e record del mondo ai matrimoni).
Il meglio però è arrivato sulle note di “Eh! Meu amigo Charlie” che, come voi mi insegnate, impone la creazione del trenino danzante. Ecco nello specifico i treni erano due, un Frecciarossa capeggiato dalla signora senza anche che percorreva la sala in diagonale fregandosene di tutto e tutti, e un regionale capeggiato dalla sposa, con in mezzo la signora che ancora tentava di alzare la gamba sinistra senza successo, e  che si fermava ad ogni tavolo per reclutare nuovi vagoni. Quello che nessuno di aspettava era che la tragedia era dietro l’angolo. Il regionale decideva di costeggiare la sala passando a fianco ad un faretto di Bertolucci proprio nell’istante in cui la sciura riusciva ad alzare finalmente la gamba sinistra !!! Il faretto colpito ha vacillato pericolosamente facendo deragliare il regionale verso il centro della sala costringendo il Frecciarossa a girare su se stesso in un orrendo Maelstrom foggiano !!!!
Per fortuna che “LA BAND” ha sdrammatizzato tutto con un bel:
“Ma facciamo un grosso appaluso agli sposiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”

martedì 19 giugno 2012

Breemonio - part #2 (the party)

Dove eravamo?!
Ah già, in mezzo alle sterpaglie, sotto il sole cocente, davanti ad una masseria diroccata e col navigatore morto.
Io mi sarei quasi messa a piangere. Poi mi son detta "massì, in chiesa ci siamo arrivati in tempo, adesso possiamo anche morire digiuni ed arsi dal sole nel bel mezzo del nulla. Tra un paio di millenni un contadino troverà i nostri resti  verremo studiati come noi oggi studiamo i fossili".
Nel frattempo Lordbug ha girato la macchina, ripercorso i kilometri che ci separavano dal bivio dove gli altri avevano proseguito sulla retta via, imboccato la strada corretta, trovato un cartello con il nome della masseria di destinazione, seguito il cartello, è passato sotto un piccolo ponte, ed è entrato nel parcheggio della masseria come se non avesse fatto altro tutti i giorni degli ultimi anni.

Per parte mia, la prima cosa che ho fatto è stata sostituire i meravigliosi trampoli arancioni con un paio di ballerine. Abbiamo portato i bagagli in stanza, e poi ci siamo dedicati con calma allo studio della fauna locale.
La migliore, stranamente, non è stata la mamma della sposa, bensì una delle invitate: una vecchia bacucca incartapecorita e mal truccata, avvolta dalla testa ai piedi in una nuvola di tulle color leopardo viola.
Ma anche la mamma della sposa si è difesa benissimo, sia chiaro! Avvolta anche lei in una nube di tulle maculata oro. Con corpetto oro/bronzo, a seconda della luce.
La terza classificata, detta l'ape maia, era un'invitata con abito giallo e blu a rigone orizzontali. Veramente notevole.

Sull'argomento cibo andrei via veloce: nulla di che. Quasi tutto a base di pesce, con un risotto allo speck che c'entrava come un elefante in una cinquecento, mediamente commestibile. I tempi, tutto sommato, rispetto ai biblici tempi pugliesi, sono stati anche rapidi.
In una delle frequenti tappe in bagno ho anche avuto modo di studiare l'idioma locale: figlia dodicenne più larga che alta (avete presente la figlia maggiore di Gabrielle Solis? Ecco), vestita a balze, si rivolge alla madre (che no, non assomigliava a Eva Longoria) più larga che alta, chiusa nel gabinetto:
"A MA', MUVT". Scopro che in queste lande le vocali sono poco utilizzate, ma mi compiaccio di aver compreso il gergo: "Mamma, dai, andiamo che si fa tardi".

Il taglio della torta è avvenuto solo all'una di notte, a bordo piscina.
La scena è stata questa:
Sposi dietro la torta, maitre-wedding planner accanto ad istruirli su come sorridere e impugnare il coltello, fotografi impazziti. La nube dorata aka mamma della sposa aka Sauron con balzo felino si stacca dal resto del pubblico impugnando un sacchettino di carta, dal quale estrae con abile colpo di mano la temibile

STATUETTA TOPPER

per la quale ovviamente posto sulla torta non c'era, essendo decorata con dei fiori circa come quella in foto.

Il Maitre-wedding planner dissimula un mancamento, ma non riesce a trattenere un visibile moto di disgusto.
Sauron non si lascia intimidire e si fionda sulla torta.
La statuetta viene posizionata sul bordo di uno dei ripiani inferiori.
Sauron è trionfante.
Il Maitre-wedding planner è disperato. Si consola pensando al suo compenso.

Segue il lancio del bouquet: io e Regina delle Nevi ci spostiamo lateralmente cercando di passare inosservate. Ma non occorre: una delle invitate, fino a quel momento mezza addormentata su una sedia nei pressi, con un balzo felino perfettamente coordinato si lancia sul bouquet, lo prende al volo, per poi tornare come nulla fosse alla sua pennica.

I festeggiamenti proseguono fino alle 3 del mattino, e Sauron ha ancora modo di allietare la nostra serata ballando la pizzica a bordo piscina.
Una nube di tulle dorato rimbalzante.

E vissero felici e contenti (speriamo).

-The end-

lunedì 18 giugno 2012

La classe non è acqua

Volevo raccontarvi la seconda parte del Breemonio, ma ieri la Regina Madre a tavola ci ha allietato con la seguente conversazione, e mi pareva giusto darle la precedenza:
RM (rivolta a mia madre): "Io non c'entro, comunque devo dirti una cosa".
Mamma: "?!"
RM: "Prima, a mezzogiorno, è suonato il telefono, e siccome tu eri impegnata a cucinare ho risposto io. Era la Leopolda (cugina di mamma), che ha detto "Ciao, sono la Leopolda". Poi c'è stato un attimo di silenzio, ed io delicatamente ho messo giù il telefono. E poi ho appoggiato la cornetta sul tavolo".
Mamma: "Scusa, e perchè?"
RM: "Per non disturbarti, visto che eri impegnata e voleva parlare sicuramente con te. Comunque io non c'entro. Non si chiama a casa delle persone a mezzogiorno!".

Quindi candidamente la Regina Madre ha riattaccato il telefono in faccia a sua nipote, per non dirle che non le poteva passare mia madre che era impegnata.

Poi per essere sicura che non richiamasse ha staccato il telefono.

Che classe.

giovedì 14 giugno 2012

Breemonio - part #1 (la migrazione)

Ebbene sì, siamo sopravvissuti.
A fatica, ma siamo sopravvissuti.
La ridente rocca che vedete nella foto qui accanto ritrae il paesino in cui la cerimonia è stata celebrata. Temperatura a terra sabato pomeriggio 37°. Umidità 99%. Desiderio di morire istantaneamente, appena scesi dalla macchina e usciti dall'aria condizionata: 100%.
Dopo una mattinata trascorsa a Bari a base di trucco e parrucco, i nostri eroi, tutti agghindati, si sono avventurati in autostrada alla volta della provincia di Foggia. L'equipaggio era così composto: Lordbug alla guida, Ladybug copilota e navigatore (ansiosa e ansiogena, lo ammetto) e infine Regina delle Nevi, passeggero con i nervi saldi.
Io ero in stra-ansia, della serie OMMIODDIO E' TARDISSIMO NONARRIVEREMOMAIINTEMPO:
Ladybug: "Ma il navigatore? Ce l'abbiamo il navigatore?"
Lordbug: "Sì" (e mi piazza in mano lo smartphone)
Ladybug con il panico nella voce: "E PERCHE' PREVEDE CHE ARRIVEREMO ALLE 16.15?!"
Lordbug: "Perchè GoogleMaps è pessimista".

Lordbug aveva ragione, ma ha anche guidato come un pazzo.
Con il risultato che la cerimonia doveva essere alle 16, noi alle 15.50 eravamo in loco e non c'era nessun altro, eccezion fatta per un pulman di turisti in calzoncini (l'ho già detto che c'erano 37°?). Abbiamo avuto anche il dubbio di aver sbagliato posto, poi siamo andati a controllare i libretti nella cappella del convento, ed effettivamente riportavano l'inequivocabile scritta "Bree e Astolfa". Al che, rasserenati, ci siamo messi comodi ad attendere.
Lo sposo è arrivato verso le 16.15, pallido come un cencio, chiedendo se fosse possibile avere una canna. Purtroppo nessuno era organizzato in tal senso.

La cerimonia è iniziata rapidamente, visto che la sposa alle 16.30 era già in arrivo. La mia posizione di testimone dello sposo mi ha purtroppo tenuta lontana dai miei due compari, i quali se la son ghignata allegramente senza di me, e giurano che al momento della benedizione l'acqua santa li abbia scientemente schivati, zompando agilmente a lato dei due satanassi.
Io non sono stata altrettanto brava a schivare la comunione, visto che ero proprio lì davanti e il prete mi è venuto incontro con passo deciso impugnando l'ostia: ho pensato "se non faccio la comunione questo mi mena". Poi avevo la gola secca, e l'ostia mi è rimasta appiccicata al palato per il resto della celebrazione, ma tant'è, sono già contenta di non aver preso fuoco.

Al termine della cerimonia e delle firme (il prete ha scambiato i fogli, quindi io risulto pure testimone di Astolfa, non vi dico come rosico), tutti fuori per le foto di rito (domani prometto un ricco post fotografico per illustrarvi gli orrori le perle che ho avuto la fortuna di ammirare da vicino, abbiate pazienza ma devo oscurare i volti) e poi via verso la masseria destinata a cena e pernotto!

L'equipaggio si ricompone, rimontiamo in macchina:
Ladybug: "Beh, non serve impostare il navigatore, seguiamo gli altri!"
Lordbug: "Io preferirei avere anche il navigatore, metti che li perdiamo..."
Ladybug: "Ma se siamo metà di mille! E poi il tuo telefono è praticamente scarico, sei sicuro che regga fino a destinazione?"
Lordbug: "Ma certo che regge! Impostalo dai, che son più tranquillo".

Per un certo numero di km tutto bene, nel senso che la strada indicata dal navigatore coincide con quella fatta da chi ci precede. Poi ad un certo punto il navigatore ci impone di lasciare la strada principale ed avventurarci in campagna.

Ladybug: "Ehm, però io sarei stata più tranquilla se avessimo continuato a seguire gli altri"
Lordbug&Regina delle Nevi (in coro): "Sarà una scorciatoia! Vedrai che arriveremo di nuovo prima degli altri!".
A-ha.
Sole a picco. Campagna arsa e secca dell'entroterra pugliese. Stradina sterrata. Nulla intorno.
Seguiamo le indicazioni del navigatore per 10 km buoni.
Siamo quasi arrivati, il navigatore dice che mancano 500 metri.
250
100
50
10
Siamo arrivati. Il navigatore mi indica (con tanto di freccia) come sede di festa, cena e pernotto, una masseria diroccata, avvolta dalle sterpaglie, chiaramente abbandonata da tempo, nel bel mezzo del nulla.
Dopo quest'ultimo estremo sforzo, il navigatore muore.

To be continued...

venerdì 8 giugno 2012

In partenza per il Breemonio

Ebbene sì, ormai il breemonio è imminente. Stamattina mi sono svegliata alle 6.00 in preda agli incubi: eravamo in ritardo per le nozze, mi mancavano le scarpe, poi le trovavo ma erano una diversa dall'altra, e poi non mi entrava il vestito, e poi ero lì che mi vestivo e intanto la messa era già iniziata.
Insomma, c'ho l'ansia prematrimoniale, e non è nemmeno il mio matrimonio!
La macchina fotografica è pronta e calda: prossima settimana conoscerete tutti i retroscena del matrimonio del secolo! Altro che Kate e William!!!
Pensatemi domani, sarò in precario equilibrio sui trampoli anche per voi.
Buon weekend!

-LB-

mercoledì 6 giugno 2012

Italia Pulita

Ieri leggevo che il nostro amico Silvio ha avuto un'ideona per recuperare i voti persi ultimamente: cambiare nome al partito. Niente più Popolo delle Libertà, il nuovo potrebbe chiamarsi Italia Pulita.
A parte che è inutile che io commenti l'enormità del nome. Almeno il Popolo delle Libertà era un nome sincero: più liberi di quelli che dovrebbero esser dentro e invece sono in parlamento non ce n'è.
Italia Pulita è veramente una presa per il culo all'intelligenza degli italiani. Il fatto è che io mica me la sento di metterci la mano sul fuoco, su questa presunta "intelligenza".... Al massimo spero che non basti davvero così poco, a questi quattro delinquenti, per riguadagnare credibilità. Una passata di candeggio, un nuovo nome, e via verso nuove avventure.
No eh! Nononononononononononono!!! Per pietà.
In ogni caso io vieterei per legge la possibilità di inserire nel nome di un partito la parola Italia. Se dopo Forza Italia non sono più riuscita nemmeno a tifare spensieratamente per la nazionale di calcio, adesso con Italia Pulita mi sento proprio presa per il culo.

Ma ve li ricordate i manifesti con cui avevano riempito le città quando facevano la campagna per le iscrizioni al partito? Quelle robe orrende tipo "Sai distinguere il vero dal falso? Vota PDL", oppure "Ami davvero il tuo Paese? Vota PDL". Che secondo me quello che li aveva creati era un genio, visto che la risposta poteva benissimo anche essere "No". Forse erano stati creati da un tesserato col senso dell'umorismo. O molto intelligente, o totalmente scemo.
Non oso immaginare con Italia pulita cosa potrebbero creare, tipo "La tua amante preferita si è ingobbita? Vota Italia pulita!".

Mah.

martedì 5 giugno 2012

La Regina Madre - il ritorno

So che ne sentivate la mancanza. Anche io non ne potevo più di tutto quel miele e quello zucchero nei miei confronti... perchè la Regina Madre non ha mezze misure: o ti seppellisce di moine, oppure ti scartavetra le balle.
Eccoci, siamo tornati allo scartavetramento.
Ieri sera sono stata a cena dall'allegra coppia mamma/nonna, perchè con il temporale di ieri mattina lo scaldabagno è andato in blocco, ed io sono l'idraulico di famiglia (mi piace vincere facile). Insomma, mi sarò fermata un paio d'ore circa, e in questo breve ma intenso lasso di tempo è stato tutto un "LA PANCERA!".
MI RACCOMANDO, PRENDI LA PANCERA PERCHE' SORREGGE.
Sì nonna, ma è ancora presto, non ho mica tutta sta panza da sorreggere ancora.
MA TU INIZIA A METTERLA, CHE AIUTA
Ma col cavolo, adesso viene il caldo, ci schiatto nella pancera!
MA NO, CI SONO ANCHE ESTIVE! METTILAMETTILAMETTILAMETTILA.
Ma magari adesso mi compro un paio di PPP (Pantaloni Per Panzone), con quelli non serve perchè hanno la fascia elastica in vita, che sorregge.
NO! QUELLA E' UNA COSA DIVERSA, CI VUOLE LA PANCERA.

Vorrei solo ricordare che l'unica gravidanza della Regina Madre risale a più di 50 anni fa. Per dire quanto può essere aggiornata sui PPP. Posto che in tutta la vita non l'ho mai, e dico mai, vista con addosso un paio di pantaloni. Penso non ne abbia proprio mai avuti. Figurarsi dei PPP.
Alla fine, vedendo che non le davo soddisfazione, si è affidata al buon cuore di Lordbug, il quale le ha promesso che si sarebbe occupato della mia pancera. Come dire "la tomba del sesso" in altre parole.
Poi ha aperto una breve parentesi sulle lacrime del latte (quelle che versi quando allatti, tipo coccodrillo, non so) e mi ha fatto un ulteriore cazziatone perchè stavo seduta sul gradino in anticamera anzichè sulla sedia. Era in formissima.

Ma l'immagine della candeggina evoca altri ricordi: avete presente la vecchina dell'ACE? Quella che andava a prendere a scuola i nipotini con il candeggio pronto in borsa? Ecco. Nonna A D O R A la candeggina. Mica quella profumata eh! Quella originale, che quando la usi rischi il soffocamento. Un paio di volte quando viveva da sola è capitato di andare a trovarla e dover, in apnea, spalancare tutte le finestre per l'odore intensissimo di candeggina, con lei che respirava a pieni polmoni e sosteneva fosse profumo di pulito.
Una volta mi ci ha pure stecchito due uccellini, con i fumi della candeggina. Stavano in una gabbietta in bagno, vicino alla finestra: una bella sera son tornata a casa e non c'era più traccia di nulla, pure la gabbietta era già stata accuratamente igienizzata e riposta.
Grande amante degli animali, la Regina Madre.

sabato 2 giugno 2012

Romani, ARIPIJATEVE ER PAPA!

Come sicuramente tutti sapete già, questo weekend il Papa ha deciso di fare una gita fuori porta. Nello specifico ha deciso di venire a Milano.
Non che se ne sentisse la mancanza eh.
Comunque.
E' atterrato ieri pomeriggio a Linate, e la strada che collega l'aeroporto al centro di Milano è rimasta chiusa per ore: mia madre, che doveva giusto attraversarla per tornare a casa dall'ufficio, ha dovuto lasciare la macchina dall'altro lato e farsela a piedi. 
Non vi posso riportare quello che è uscito dalla sua bocca in merito, per questioni di pubblica decenza.
Non contenta ha deciso di andare a fare la spesa al supermercato dietro l'angolo. Non per dire, è proprio letteralmente dietro l'angolo. Saranno 500 m al massimo.
Ingenua, pensa: "Faccio la spesa pesante, così col servizio a domicilio me la portano a casa".
Carica quindi il carrello con frutta, verdura, detersivi, pasta, etc.etc. e arriva alla cassa.
"Buongiorno, faccio il servizio a domicilio"
"No signora, purtroppo è sospeso"
"Come sospeso?!"
"Eh sa... C'è il Papa"
"Scusi, cosa c'entra il Papa col servizio a domicilio?! Io abito dietro l'angolo!"
"Eh, ma la metropolitana è ferma!"

Anche qui, soprassiedo su quello che è uscito dalla sua bocca.

Non per fare polemica inutile, infatti non dirò una parola sul costo di questo weekendino fuoriporta, giuro, però davvero, Milano non è in grado di gestire la faccenda. La città è paralizzata, elicotteri della polizia e ambulanze unite a sirene varie imperversano da ieri senza sosta.
La madre di una conoscente ha buttato fuori di casa la badante per far posto ad una famiglia di cinque pellegrini marchigiani venuti appositamente per il weekend; la sorella, con figli in prestigiosa scuola cattolica, deve accompagnarli sul palco oggi, e quindi deve dormire a casa sua, perchè si trova all'interno del perimetro prestabilito. Chi resta fuori si attacca.

Io ovviamente sono mooooolto fuori.

Insomma, romani, aripijateve er Papa, che noi non sono nemmeno 24 ore e già non ne possiamo più!

PS. Quando vai a fare un'ecografia, e lo specializzando ti ricorda il Dott. Karev, e la sua responsabile Arizona Robbins, forse guardi troppa TV. 
PPS. L'inquilino è maschio!!!
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