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lunedì 17 dicembre 2012

Professione: Infante

Sabato siamo andati in comune per fare la carta di identità di Babybug. Sabato, perchè miracolosamente il comune era aperto e devono essere presenti entrambi i genitori, dunque per avere Lordbug era decisamente comodo.
Erano necessarie anche tre fototessere di Babybug, ad occhi aperti e capo scoperto. Se non sapete cosa vuol dire fare delle fototessere ad occhi aperti ad un neonato di tre settimane (come è giusto che sia, anche io avrei preferito continuare a non saperlo) vi basta partire dal presupposto che quando dorme, mangia e piange, gli occhi sono chiusi o strizzati. E a tre settimane non è che le attività siano molto diversificate. Quindi avevo brillantemente risolto il problema stampando in casa, su carta fotografica, LA foto che ero riuscita a fargli con gli occhi aperti.

Arriviamo in Comune, ed iniziamo subito a gioire per via della totale assenza di persone in attesa. Una cosa senza precedenti. Male. Gioisce bene chi gioisce ultimo. Arriviamo al cospetto dell'impiegata, la quale ci fa firmare un modulo, mi chiede altezza e data di nascita dellA bambinA (54 cm e no, guardi che è maschio. Aaaah, ops) "Occhi castani e capelli castani?"
"Veramente è biondo e gli occhi sono sul blu..."
"Ma queste foto non vanno bene, la carta è troppo sottile!"
"Ma è carta fotografica!"
"No"
"Sì!"
"No"
"Ok, arrivederci".

Il problema naturalmente era che non potevamo rimandare, visto che venerdì ci aspetta un aereo per Bari, dove trascorreremo Natale, e dunque Babybug deve avere la sua carta di identità.
Bene.
Ore 13.10, via Larga a Milano. Dove porti un neonato di tre settimane a fare una fototessera? Ovviamente i fotografi in zona (uno) chiusi. Rimane la metropolitana. Dove ovviamente la macchinetta per fare le fototessere rimane oltre i tornelli, per cui tocca anche timbrare il biglietto per non andare da nessuna parte. Il mio abbonamento d'altronde è scaduto il mese scorso.
Prendo Babybug, 5 euro e il biglietto e attraverso i tornelli. Mi siedo nella macchinetta, e ora viene la parte difficilerrima: Babybug dorme. Ma DORME.
"Amore di mamma? Ciccino? Puccipuccipu?!" Insomma, dopo 10 minuti riesco a svegliarlo. Apre gli occhi, mi guarda. Esulto. Infilo i 5 euro nella macchinetta.
Me li sputa.
Babybug richiude gli occhi.
NOOOOOOOOH!
Rimetto i 5 euro, ri-sveglio Babybug, la macchinetta li risputa.
Al ventordicesimo tentativo di inserimento e innumerevoli santi dopo, si apre la tendina della macchinetta e compare un tizio che mi fa 
"Signora, sono il tecnico".
MIRACOLO!

Insomma, dopo altrettanti tentativi di far piacere alla macchinetta i miei 5 euro, e pure i suoi, il tecnico risolve brillantemente la situazione cambiandomi la banconota in monete.
Che tecnico!
Comunque, meglio di niente.
Agguanto Babybug e lo piazzo davanti all'obiettivo, senza cappellino e con gli occhi aperti... Più o meno. Stava frignando (giustamente) quindi la foto è proprio brutta. Ma d'altronde, chi viene mai bene sulla Carta di Identità?!

Torniamo in Comune, torniamo dalla signora di prima con le nostre belle fototessere fresche fresche.
"Ah bene, siete voi... Quanto è alto il bambino?"
"Sempre 54 cm"
"Occhi castani e capelli castani?"
Io e Lordbug ci guardiamo, io sospiro, lui risponde "Sì".
E' fatta.
La guardo:
Occhi: Castani
Capelli: Castani
Altezza: 0,54
Professione: INFANTE.

Rido per non piangere.

venerdì 14 dicembre 2012

Homo obvius-obvius

L'homo obvius-obvius è un esemplare di ominide piuttosto diffuso nella società moderna, ed è facilmente riconoscibile dopo pochi minuti di conversazione dai seguenti elementi:
1. L'homo obvius-obvius dice cose di una banalità sconvolgente con un tono da rivelazione dell'anno, tipo "Per verificare se sia una buona giornata per andare in bicicletta bisogna fare un test tenendo il freno posteriore e premendo il pedale della bici per vedere se slitta: se lo fa is not easy." Ma brutto cretino, nevica da stanotte, mi sembra evidente che non sia una buona giornata per prendere la bici, pure senza fare test del pedale!

2. L'homo obvius-obvius inserisce a caso termini in inglese per far vedere che ne sa, possibilmente complicando concetti semplicissimi, tipo "e così ho affrontato il maltempo con l' overcovering". 
Al che tutti i presenti si stupiscono e domandano "OOOOH! E cos'è l'overcovering?!"
A questo punto l'homo obvius-obvius assume subito la caratteristica espressione del "MACCOME! Non sai cosa sia l'overcovering?! Ma dove vivi?!?!" Sorriso misto tra ironia e superiorità, ed arriva la spiegazione:
"L'overcovering consiste nel coprirsi a strati per affrontare le intemperie!"
Insomma, vestirsi a cipolla.

3. L'homo obvius-obvius, dopo anni di esperienza, riesce anche ad avere un discreto seguito di persone che lo stanno a sentire e pendono dalle sue labbra, come se effettivamente le banalità che esprime fossero rivelazioni degne di nota.
D'altra parte di mentecatti il mondo è pieno.

Uno di mia conoscenza è riuscito a farsi mantenere dalla moglie tutta la vita, diventando ultimamente anche monaco buddhista, con i voti e tutto, compreso quello di castità. Insomma il non plus ultra dell'homo obvius-obvius: ora può dare un'aura di sacralità alle ovvietà che dice, continua ad essere mantenuto dalla moglie e non deve manco più trombarsela. 
Total win.

venerdì 7 dicembre 2012

Il linguaggio segreto di Babybug

Doverosa premessa: Babybug compie oggi due settimane di vita, ed è veramente un pupetto di buon carattere. Mangia e dorme, con pochissime proteste e solo se effettivamente c'è qualcosa che lo infastidisce. Si calma e si addormenta da solo e anche quando è sveglio se ne sta bello pacifico nella sua carrozzina a guardarsi intorno.

Regina Madre: "Ma voi credete veramente che sia merito vostro o di esservelo in qualche modo meritato?!".
Io non ho risposto.
Lordbug ha risposto: "Senza ombra di dubbio".
Voi cosa avreste detto?

Ma soprassediamo.

*UEEEEEEEEEEEH UEEEEEEEEEEEEEEEEEH*
"Babybug, amore, vieni qui che la mamma adesso ti asciuga... Lo so che non ami il bagnetto, ma vedrai che poi ti piacerà"
*STROFIN-ASCIUG-STROFIN*
*UUUUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH UUUEEEEEEEEEEEEEEEEH!!!!*
"Mannò amore mio, puccipuccipù, non fare così. Adesso ci asciughiamo bene, e poi sarai tutto bello, pulito e profum..."
*PRRROOOOOOOOOOOT*
...
"Amore di mamma, hai mica cagato nell'accappatoio?!"
"NGHE'!"
Sì. 
L'ha fatto. 
Ho appena scoperto due cose:
1. Il pianto di babybug significava LETTERALMENTE "il bagnetto mi fa cagare";
2. L'igienizzante in lavatrice non si mette per proteggere il neonato dai microbi del mondo, ma per proteggere le mamme e i papà dai microbi dei neonati.
-.-'

PS. Già che stiamo in argomento di cacca, vorrei esprimere il mio disappunto sull'annullamento delle primarie del PDL in vista del ritorno in campo dell'innominabile. Cioè, spiegatemi un attimo: tutto sto casino, Ruby, Monti, lo spread, l'iradiddio, e poi alle prossime elezioni ci ritroviamo ancora Bersani da una parte e Berlusconi dall'altra? Io vorrei piangere. Ma mica per la depressione post parto. Mi viene la depressione preelettorale. Chiusa parentesi.

venerdì 30 novembre 2012

Parenti in visita (habemus Babybug)

Eccomi qui, finalmente con qualche minuto da dedicare al blog!
(Appena finito di scrivere questa frase Babybug ha fatto "RAH", che credo significhi tipo "Seh, ti piacerebbe..." comunque ci provo lo stesso).

Babybug è nato ormai una settimana fa, il 23 novembre, alle 8.35 del mattino. Il cesareo era programmato e dunque la sottoscritta era strafatta di anestesia e narcotici vari. Una figata pazzesca.
Vi tralascio tutta la degenza, che non è granchè sinceramente... L'unico aspetto divertente è dato dalle visite dei parenti, che vi vado a suddividere nel seguente campionario:

1. Il salutista inopportuno: parliamo di uno zio, fratello di mio padre, che ha passato circa 1/4 d'ora ad enunciarmi gli indiscutibili effetti benefici di una dieta macrobiotica per rimettermi in forma dopo il parto. Ragazzi, stiamo parlando con una che erano 9 mesi (nove mesi, dico NOVE MESI) che non mangiava una fetta di salame o un piatto di carbonara, e che per di più per via del post operatorio arrivava da circa 24 ore di digiuno e altre 24 di dieta liquida. Roba che il terzo giorno mi son fatta portare da Lordbug un vassoio di cioccolatini che pesavano più di me prima del parto... Alle 6 del mattino avevo allucinazioni a base di pane e nutella. Altro che dieta macrobiotica... TZE'.

2. La stalker: trattasi della famosa cugina Genoveffa di cui vi parlai qualche mese fa. Quella con cui non ci siamo rivolte la parola per anni e che ora pare sia la mia migliore amica. Il giorno del parto ha letteralmente tempestato Lordbug di SMS, poi è passata a tempestare me. Siamo a circa due telefonate al giorno, alle quali puntualmente non rispondo (saigliormoni, sailapoppata, sailavisitadalpediatra) e svariati SMS, ai quali rispondo in un'unica soluzione dopo alcune ore dalla ricezione.
Per la serie "se le do corda me la trovo in un attimo sul pianerottolo", ma anche "stavo meglio quando non ci parlavamo".

3. La Regina Madre: ovviamente fa categoria a sè. E' venuta a trovarmi in taxi il pomeriggio del parto, dopo essere rimasta in sottoveste sulle scale di casa, visto che non riesce a chiudere i gancetti della gonna (qualcosa devo pur mangiare!). Immaginatevi la scena: RM esce di casa con la vicina che la accompagna; la vicina la anticipa fuori dal portone per fermare il taxi, RM si avvia per le scale. Dopo pochi gradini la gonna le scivola via e le si raccoglie ai piedi, lasciandola in sottoveste e nella completa impossibilità di muoversi senza cadere.
In quella arriva il signor Zuccheri (nome d'arte), il vicino penso ormai ottuagenario del piano di sopra, che la aiuta a raccattare la gonna e va a chiamare la suddetta vicina, che rimedia al danno.
Ovviamente per tutta la durata della visita ha ripetuto "sono viva per miracolo". Solo alla seconda visita ha detto che Babybug ha chiaramente il labbro superiore della sua famiglia. Per la precisione del suo papà (che sarebbe il trisnonno di Babybug).

4. I Barilla: anche loro categoria a sè. Mr. Barilla ha passato la durata della visita in ospedale a ricordare che Babybarilla in quasi 3 anni avrà fatto perdere loro sì e no un paio di notti in tutto. Millantatore. Mrs. Barilla invece si è commossa.

5. La strappona: anche di lei vi ho già parlato. Penso sia colei che fino adesso è riuscita a produrre il regalo più inutile in assoluto: il biberon di Giorgio Armani. Posto che il biberon a Babybug per ora non serve, immaginatevi se lo sapessero in Forrester, che nutro Babybug con un biberon della concorrenza!!! 

Domenica scorsa, quando più o meno sono riuscita ad alzarmi dal letto, sapendo che lunedì Lordbug non sarebbe potuto venire in ospedale, mi son fatta spiegare come si cambia un pannolino e ho fatto il primo esperimento. Ve lo devo dire che Babybug mi ha subito pisciato la camicia da notte? Ecco, ve lo dico. Lordbug era cappottato dal ridere, visto che fino a quel momento l'aveva cambiato solo lui e non gli era mai successo. Io così --> -.-'

mercoledì 21 novembre 2012

Nove mesi

Visto che dopodomani è il giorno X, mi sembra opportuno fare un piccolo riassunto dei cambiamenti avvenuti da queste parti a partire dal fatidico test positivo. Non vorrei poi dimenticarli con il rincoglionimento da riduzione di sonno e da esalazioni tossiche da pannolino sporco.

1. Ovviamente la mia forma: da "morbida" a tonda. Al cambio di forma si accompagna il cambio di agilità: non che prima fossi una pantera eh, diciamo che sono passata da quella di un tarlo del legno a quella di un bradipo durante la digestione, ma con la stazza di una balenottera azzurra. Non vi dico i numeri per girarmi nel letto di notte.

2. Sempre nell'ambito dei cambiamenti fisici (anche perchè grossi cambiamenti a livello mentale ancora non ne rilevo): ho un gran caldo. Vero che il clima è tutt'ora mite nonostante siamo alla fine di novembre... Ma una volta con 21 gradi in casa mi sarei sepolta sotto un paio di coperte: ora malsopporto il maglione.
Quest'estate, per la prima volta nella storia, Lordbug ha spento l'aria condizionata che io avevo acceso. Una cosa senza precedenti, visto che di solito è lui che patisce il caldo, mentre io con 30 gradi e un trilione % di umidità sto benone.

3. L'angolo studio, che era appena stato ultimato, è stato smantellato per far posto alla nursery.

4. Il bagno di sopra è stato finito.

5. Ho scoperto che al primo accenno di panzone, il mondo si sente autorizzato a darti una serie di informazioni e consigli non richiesti, dal trattamento delle nausee alle modalità del parto. Nonchè commenti sulla forma della panza, che a quanto pare nel mio caso è "da maschio" praticamente all'unanimità. Sappiate che è ritenuta tale anche dal tizio che ha un banchetto di parmigiano al mercato del mercoledì. E' chiaro che lui è uno che ne sa.

6. Quando il panzone diventa imponente, tutti temono che tu stia per scodellare il pupo da un momento all'altro proprio lì davanti a loro. Scene di panico immotivato, che però possono essere utili per saltare l'eventuale fila.

7. Ho iniziato ad osservare i percorsi quotidiani con occhi diversi, immaginandomi a percorrerli alla guida di un passeggino. Penso che sarò una decisa sostenitrice del marsupio.

Altre cose rimangono invece assolutamente invariate:

1. Jessica Fletcher e il tasso di mortalità di Cabot Cove.
2. La mia personale malsopportazione dei bambini altrui. Specie quelli urlanti, viziati e rognosi. I mocciosi insomma.
3. La Regina Madre.
4. Le turbe psichiche di Sebastian, che ultimamente sta contagiando anche Ginger.
5. Casa Barilla.

L'importante è che restino delle certezze.

martedì 20 novembre 2012

Il Signor Lordbug

*DRRRRRIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN* *DDRRRRRRRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNN*
(Sono ormai anni che non ho più un telefono fisso che suoni così, ma star qui a trascrivere la musichetta è un tantino impegnativo)

Ladybug: "Pronto?"

Voce di donna con spiccato accento dell'est: "Buongiorno, chiamo da vattelapesca pet food, il signor Lordbug è in casa?"

Ladybug: "Veramente no, però guardi non si disturbi a cercarlo, le dico già io che il nostro gatto soffre di calcoli e quindi non possiamo acquistare altro che cibo specifico per questo problema. Voi lo vendete?"

Voce di donna con spiccato accento dell'est: "Oh povero povero micetto! *_* Quanto mi dispiace... Ma da quanto tempo ne soffre?"

Ladybug: "Eh, da sempre praticamente. Ha un anno e mezzo, e ormai è quasi un anno che mangia solo cibo specifico per questo problema... Quindi la ringrazio, ma se non vendete questo tipo di cibo..."

Voce di donna con spiccato accento dell'est: "OOOOOOH, capisco. OOOOOOH POVERO GATTINO. Ma il signor Lordbug quando lo trovo?"

Ladybug: "Guardi che il signor Lordbug le dirà le stesse cose che le sto dicendo io ora: se non vendete questo tipo di cibo non siamo interessati!"

Voce di donna con spiccato accento dell'est e tono di colpo arcigno: "Io vorrei COMUNQUE parlare con il signor Lordbug"

Ladybug: (pensando: "ma brutta stronza, pensi di parlare con la filippina? Se non ci fossi io in questa casa i gatti mai ci avrebbero messo zampa, dimmi secondo te chi si occupa dell'acquisto del loro cibo, di vedere se stanno bene o se sono strani, se sono in giro per casa o se sono rimasti chiusi da qualche parte, di portarli a fare i controlli periodici o straordinari dal veterinario, di SCEGLIERE il veterinario, e di amministrare tutte le spese conseguenti? E secondo te Lordbug può parlare con te al telefono, decidere autonomamente di cambiare alimentazione ad un gatto che soffre di calcoli per dare dei soldi alla prima stronza con accento slavo che chiama al telefono, e sperare di sopravvivere alla sua stessa iniziativa?!") MA CERTO! Lo trova senz'altro stasera dopo le 19. ARRIVEDERCI.

lunedì 19 novembre 2012

Di moscezza e bullismo felino

Dopo il lungo intervallo dell'ultima volta mi ero ripromessa di far passare meno tempo prima del post seguente, e in effetti avevo anche scritto qualcosa... Ma, avete presente quando manca l'ispirazione? E quando rileggete il post e dite "mamma mia com'è moscio"? E quindi è lì, salvato nelle bozze, che aspetta che magari mi venga un'ispirazione decente per renderlo presentabile e postarlo.

Pure i Barilla mi hanno tradito: la serata è stata normalissima, non mi hanno dato nemmeno mezzo spunto di post! Anche il vasino è sparito da soggiorno!

In compenso Babybug è sempre saldo al suo posto, ma lo sfratto esecutivo a mezzo cesareo è fissato per venerdì 23! Quindi questo venerdì. Sempre che lui non prenda iniziative prima, ma ormai dubito.
Ovviamente la Regina Madre non ha apprezzato la scelta della data: di venerdì evidentemente a suo avviso non è opportuno far nascere un bambino. Per tranquillizzarla ho dovuto farle presente che potrebbe anche decidere lui di nascere prima, visto che ormai siamo a termine: la prospettiva l'ha ringalluzzita di colpo. Sospetto che stia facendo dei riti propiziatori per smuovere Babybug entro giovedì.
In queste settimane ho fatto tutte le analisi del caso, l'ex angolo studio è trasformato in angolo nursery a tutti gli effetti, e come sempre in questi casi l'orda di parenti giubilanti è pronta ad invadere la Mangiagalli a partire da domenica pomeriggio, quando io probabilmente non saprò ancora nemmeno come mi chiamo, e figuriamoci quanta voglia avrò di fare conversazione.
Fortuna che l'orario di ricevimento parenti è ristretto!

Altra novità riguarda il gatto di mia madre, Chili, che compie atti di bullismo verso l'unico altro micetto del palazzo con accesso all'esterno: Orfeo. La padrona lo fa uscire e regolarmente se lo vede tornare a casa tutto graffiato. Allora ha lasciato in casella a mia madre una lettera, su carta da lettera con gli orsetti e i coniglietti (ma parliamo di una donna di 50 anni), chiedendo di far incontrare i due gatti per fargli fare amicizia.
Orfeo a quanto pare è molto impaziente di prendere un'altra saraccata di botte. 
Poverino.

Io intanto ciondolo tra divano e letto, non ho letteralmente voglia di fare NULLA. Solo, a sprazzi non continuativi, un po' di voglia di cucinare. Il problema è che rischia di passarmi di colpo a metà della preparazione, e lì poi son cazzi. Il grumo nella salsa è sempre in agguato.

Lordbug per parte sua è piuttosto emozionato, ma lo manifesta a modo suo. Ieri sera l'ho beccato in fissa sulla culla e sulla giostrina con gli animaletti, mi avvicino e mi fa "ma lo sapevi che ha modalità diverse di funzione con le luci e le musichette?!"
"Aha"
"Comunque devo capire come mai ogni tanto va a scatti!".
Sìsì. Ma non credo che Babybug si porrà il problema degli scatti della giostrina. 

venerdì 2 novembre 2012

Cento! Cento! Cento!

Prima di tutto avete ragione: un'assenza così lunga dal blog non è da me. Vorrei poter dire che non succederà più, ma non vorrei tirarmi la zappa sui piedi, quindi farò la vaga. *Ladybugchefischietta*.

Epperò ho trovato una bellissima sorpresa oggi collegandomi! 100 followers!!!
La Iva Zanicchi che è in me... Mh, vero che sono ingrassata, ma comunque non così tanto: in me realisticamente non ci sta nessuna Iva Zanicchi. Comunque, emozione a parte, sono lusingata.
Vi amo tutti.
E desidero tanto anche la pace nel mondo. 
Ovviamente.

Ora i doverosi aggiornamenti su Babybug: il signorino è ben saldo al suo posto. Scalcia sulle mie costole che pare di avere Sandra Mondaini in pancia (vi ricordate quando sgambettava sotto le coperte, alla fine di ogni puntata di Casa Vianello? Sì, lo so, sta diventando un po' amarcord sto post, che volete, la maternità mi invecchia) e all'ultima eco aveva un testone tale che viste le prospettive descritte dalla mia dottoressa (ve le risparmio, tranquilli), con il prezioso supporto di Lordbug e di molte altre opinioni affidabili (per me sono affidabili quelle di donne che abbiano almeno due figli, meglio se messi al mondo uno con parto naturale e uno con cesareo, così da avere un'idea più completa) abbiamo deciso di fissare la data del cesareo.
O meglio, per il momento abbiamo la data del day hospital per gli esami, e poi mi fisseranno il cesareo. A fine mese.
Diciamo plausibilmente intorno al 23/26 novembre.
Sempre che, ovviamente, Babybug non prenda iniziative autonome prima.
Speriamo di no. Almeno non prima del 16, che ho da fare.
No, ma sono pronta eh! 
Sìsì. 
Però non chiedetemi nulla della nursery, del lettino, dell'allattamento o simili. Per il primo mese punto alla mera sopravvivenza, mia e sua.

Però ammetto che non vedo l'ora di potermi di nuovo infilare le calze o allacciare le scarpe senza sembrare Baloo in preda ad una crisi epilettica. O anche scendere dal letto. 

Intanto mi godo l'ultimo mese di cazzeggio: vado a yoga una volta a settimana, faccio la spesa il venerdì mattina, dormo, preparo la cameretta, schivo le vecchiette alla fermata dell'autobus, o almeno ci provo... L'ultima mi ha puntato a 10 metri di distanza, si è diretta a passo di carica verso di me col dito puntato alla mia panza gridando "E' MASCHIO! SI VEDE BENISSIMO DALLA FORMA DELLA PANCIA!"
"Eh, in effetti sì..."
"LO SAPEVO! ANCHE IO SA? ORA SONO NONNA, MA IL MIO PRIMO FIGLIO E' MASCHIO!!! ADESSO E' UNMETROENOVANTA".
E via con tutta la saga famigliare, la nuora, la consuocera, il colore degli occhi di tutte le precedenti generazioni, etc. Poi per fortuna il mio tram è arrivato, ma se fosse stato anche il suo, vi giuro che sarei stata disposta a prendere il tram sbagliato o ad aspettare il successivo pur di liberarmene.

Ma il meglio si verifica alla lezione settimanale di yoga, più o meno a turno ogni settimana:
"Oh ma che bel pancione! Quanto manca?!"
"Eh pochissimo, ormai è iniziato il nono mese"
"Accidenti! Non ce lo fare qui eh!".
Ora, fosse una frase che sento una volta ogni tanto, manco ci darei peso... Ma è ormai una routine settimanale, anche l'istruttore quando entro in palestra mi guarda con aria preoccupata, come se stessi per scodellargli in diretta la creatura sul pavimento.
Ora, io dico: pure fosse, non è che in 10 minuti mi perdo il pupo per strada eh. Sarebbe anche bello, che fosse tutto così rapido e indolore, ma penso che in qualche modo riuscirei comunque a raggiungere l'ospedale.
Ma se nascesse nello spogliatoio della GetFit, secondo voi, gli regalerebbero l'abbonamento vitalizio?Perchè con quello che costa, quasi quasi un pensiero...

Comunque sembrerò "strana", ma vi confesserò che non mi sembra ancora "reale". Guardo le tutine, sento i calcetti nella pancia, ma mica mi sembra credibile che tra meno di un mese quelle tutine saranno tutte rigurgitate e l'autore dei calcetti sgambetterà all'aria. Lo so, pareva che stessi prendendo una piega più romantica... Ma niente, nemmeno gli ormoni mi fanno questo effetto.
Ma non temete, domani sera siamo a casa Barilla... Il doveroso resoconto che vi farò prossima settimana sarà certamente super romantico.

giovedì 18 ottobre 2012

Il temibile primo giorno di terza superiore

Sempre per la serie "tremendi incubi notturni" (vabbè, non proprio notturni... Ho sognato tra le 9 e le 10 del mattino, lo ammetto) vi presento il primo giorno di terza superiore.

Arrivo in questo vecchio liceo, molto grande, un po' strano come sempre avviene nei sogni. Convinta, mi presento in quarta superiore (liceo classico, quindi in Seconda liceo), e scopro che in realtà sono stata bocciata, quindi devo rifare la terza (quindi la prima... Vabbè). Già un po' sconfortata, vado a cercarmi la classe giusta: trovo uno stanzone enorme con una lista sulla porta, mi avvicino alla lista e cerco il mio nome: no, è una lista dei cocktail.

Ovviamente non mi scompongo nemmeno un po', entro lo stesso e cerco un posto. Il professore mi nota, e acutamente si rende conto che sono quasi al termine della gravidanza: non ricordo, forse gli ho dato una panzata.

Imperterrita vado a sedermi, ovviamente in fondo alla classe. Inizio ad ascoltare qualche discorso delle mie compagne di classe, e scopro di trovarmi in un posto non meglio identificato del profondo sud. Forse Bari, non so. So solo che queste tizie parlavano uno strano dialetto e facevano riferimento a Potenza, come loro città natale. Mah.

Insomma mi siedo lì ed inizio a riflettere sulla situazione. Mi dico: "Ma io le superiori le ho finite... Ho fatto anche l'università! Per non parlare della panza! Tra un mese divento mamma, ma veramente devo rifare tre anni di liceo? Riprendere in mano i libri di greco?! MA SIAMO SERI?! No, ecco, io adesso vado a casa e lo dico a Lordbug, io non posso mica tornare alle superiori! Non scherziamo! Lordbug capirà".

Poi mi sono svegliata.

No ma io sono pronta a diventare madre eh. Sìsì, come no!

HELP

lunedì 15 ottobre 2012

La Regina Madre e il cambio di stagione - The winter is coming!

Il famigerato cambio di stagione, quello dell'armadio e quello del letto, è per la Regina Madre occasione ghiottissima di lamentela et recriminazione. Ieri pomeriggio ho avuto modo di assistere ad un'oretta di questa sceneggiata, durante la quale la Sacra Pazienza di mia madre è stata messa a durissima prova.
La prova si è protratta sicuramente ben oltre l'oretta, anzi, conoscendo il soggetto, forse terminerà verso natale... Solo che io dopo l'oretta in questione mi sono data.

Prima di tutto va detto che la Regina Madre fa IL Cambio di Stagione dell'armadio, non un qualsiasi cambio di stagione come possiamo farlo voi ed io. Lei ripone accuratamente nella carta velina l'intero guardaroba della stagione precedente, non prima di averlo lavato, stirato e disinfettato, nonchè antitarmizzato da cima a fondo. Ovviamente non lo fa in silenzio: se la prende col gatto, che le salta nell'armadio aperto e le rovina la carta, con mia madre, che ha fatto fare gli armadi in modo che per lei risultino scomodi, con lo spazio, che non ha "perchè ci sono ancora quelle magliette enormi di tuo figlio chedovrestibuttarevia", e così via.
Ma la parte peggiore è l'adeguamento climatico del letto.
Si parte con un timido "Ho bisogno di coperte perchè ho freddo".
Le coperte vengono estratte dall'armadio in numero variabile tra 2 e 5: nessuna andrà bene. "Questa è troppo leggera, questa è troppo pesante, questa mi soffoca, questa è troppo colorata": ma soprattutto NESSUNA è all'altezza di quella coperta che avevo e che tu sicuramente hai buttato via: quella in veropelodipasserakeniota con il bordo ricamato e foderato di tessutoscamosciatooriginaledellapapuasiadelsud.
E ha inizio la recriminazione su tutto ciò che lei aveva (cioè vecchie coperte matrimoniali pesantissime, che in ogni caso sarebbero enormi per il letto a una piazza e mezza in cui dorme da 7 anni in qua) e che è stato dato via da quella scriteriata di mia madre, in favore di più leggeri e funzionali piumoni, che lei comunque non usa perche si sente soffocare.
Poi naturalmente, finita (anzi, temporaneamente sospesa) la recriminazione, si passa all'altro cavallo di battaglia: tu non sai come passo le notti io! Non dormo da ANNI! Mi alzo, mi giro, mi rigiro... Quelle copertine lì che vuoi farmi usare, durano due minuti. E sono fin troppo brava! Con quello che passo durante la notte! Mi muovo anche poco!

Ieri poi era particolarmente in forma: mi guarda e fa "No, io la pancia non la tocco che mi fa impressione!". Grazie nonna. In effetti la pancia che si muove da sola fa un po' effetto pure a me, ma dalla futura bisnonna mi aspettavo un minimo più di tenerezza...
Ma sei abbastanza coperta?!
Sì nonna, guarda che anche se piove fa ancora caldo eh!
Eh ma il freddo verrà!
Beh, quando verrà mi coprirò di più!
Hai sempre la risposta pronta...
-.-

venerdì 5 ottobre 2012

"Io ADORO i taxi gialli"!

Questo post è la dimostrazione, se per caso ne aveste ancora bisogno, che io di testa non sto bene.
Stamattina mi sono svegliata alle 5, per via di un sogno che ora vi vado a raccontare:

C'era un serial killer, in puro stile Criminal Minds, che uccideva strangolandole proprio le ragazze della mia età, e proprio col mio colore di capelli e con la mia pettinatura. *SGRAT* 
Naturalmente l'identità di questo misterioso maniaco omicida era assolutamente ignota, l'unica cosa che si sapeva era che avvicinasse le sue vittime guidando un taxi giallo.
Ve li ricordate i taxi gialli?

Senonchè succede che una bella sera io ho un appuntamento con TopoGigio (ve lo ricordate TopoGigio? Ne ho parlato secoli fa qui: CLICK. Se non avete voglia di rileggervi tutto, sappiate solo che trattasi di un amico dei tempi dell'università, così affettuosamente ribattezzato un po' per la somiglianza con il tenero ratto, un po' perchè ogni sacrosanta volta che risponde al telefono assume una vocetta un po' nasale, roba che anzichè "pronto" ti aspetti che dica "Strapazzami di coccole". All'inizio pensavo fosse un rincoglionimento utilizzato solo in favore della fidanzata, poi l'ho sentito chiaramente pronunciare con la stessa voce le parole "Ciao zio", e ho capito che qualcosa non andava): va detto che TopoGigio è il tipico ragazzo milanese di famiglia bene, bravoragazzo-facciapulita-quellodellaportaaccanto. Insomma, il perfetto maniaco omicida.
Infatti per l'appunto mi passa a prendere, io esco dal portone e lo trovo che mi aspetta su un TAXI GIALLO! Come quello del serial killer. Al che ovviamente capisco che in realtà il maniaco omicida è lui, e che altrettanto ovviamente, la prossima vittima con il mio colore di capelli e la mia pettinatura... Sono io!!!

Per guadagnare tempo gli chiedo dove diamine abbia recuperato un taxi giallo, e ovviamente lui mi risponde:
"Ma io ADORO i taxi gialli!!!".

Poi mi sono svegliata. Ero tutta sudata, ma mi veniva un sacco da ridere.

giovedì 4 ottobre 2012

Ci piace ricordarlo così


Non sono mai stata una fan sfegatata di Banderas, però devo riconoscere che un suo porco fascino latino l'aveva.
Ieri sera io e Lordbug abbiamo visto un film, "Four rooms", in cui lui effettivamente interpreta proprio la parte del macho latino, anche un po' stereotipato, ma comunque per la parte è decisamente perfetto.

Era. E' un film di 20 anni fa.

Adesso pensate a com'è ora...

Pensate a ROSITA, e al mugnaio del mulino bianco.


"El mio grano, el mio forno, el mio c...uore"

ANTONIO!
Antonio, dimmi, confidati con me... Perchè? Dimmi solo perchè. Poi prometto di non tormentarti più e di lasciarti solo con Rosita ad infornare Rigoli.

Propongo un minuto di silenzio.

mercoledì 3 ottobre 2012

Bree e le vie di mezzo

Ieri sera, dopo qualche settimana di silenzio, ho sentito Bree. 
Gli avevo scritto un sms per aggiornarlo sulle ultime notizie relative al suo ciccio futuro nipote (Babybug è grosso, e ha pure il testone. Argh), e così appena è uscito dal lavoro ieri sera, all'alba delle 22, mi ha chiamato.

"Allora, poi quando pensi di tornare in ufficio, dopo l'evento?"
"Ho già avvisato che prima di settembre non sarà possibile"
"Guarda che settembre è appena passato!"
"Ah ah ah. Settembre prossimo. Mi dispiace ma lasciare il pupo al nido a tre mesi mi pare proprio brutto. Almeno a 10 mesi sarà svezzato, interattivo, e spero anche simpatico"
"Ma come!?!?!?! Nonono, è giusto che lo lasci al nido a tre mesi, così capisce subito in che razza di mondo è capitato".
"Seh. Voglio proprio vedere te, quando sarà il momento, se lascerai tornare Astolfa al lavoro ai tre mesi del pupo... Manco se lo vedo ci credo!"
"No ma infatti io sto lavorando in modo che Astolfa possa rimanere a casa a fare la mamma!".

Insomma, o molli il lavoro vita natural durante e ti trasformi nella mammina 24/7 che sforna crostate dalla mattina alla sera (tipo la Franzoni) oppure torni in ufficio il giorno dopo il parto. Aspettare che il pargolo sia un minimo autonomo e poi riprendere in qualche modo la propria vita, no. Non è contemplato.

Alle volte penso che l'amicizia tra me e Bree sia necessariamente subordinata ai 600km che ci dividono e 2 volte all'anno (quando va bene) che ci vediamo. Non sopporterei un'esposizione maggiore.

Sant'Astolfa!

martedì 2 ottobre 2012

La fatina dei vestitini

Ieri mattina ho aperto la porta di casa e ho trovato un sacco pieno di vestitini per Babybug. La mia vicina me l'aveva promesso, ma devo dire che trovare il sacchetto sulla porta è stata una sorpresa inaspettata... Inutile dire che tra regalini, prestiti e amiche e conoscenti in fase svuotamento armadi, Babybug ha già un guardaroba fornitissimo. Molto più del mio e di quello di Lordbug uniti.
E' arrivata anche una tuta da sci, per dire. E io non scio.
Mai avuto una tuta da sci.
I cassetti del fasciatoio sono pieni, e urge viaggio all'Ikea per comprare scatole in cui stipare il guardaroba 6-12 mesi.
Altra novità: da oggi sono in maternità. Potrei dirvi che non stavo bene e che la ginecologa non mi ha autorizzato a lavorare anche l'ottavo mese... Che poi è quello che ho detto in ufficio. Ma a voi dirò tutta la verità e nient'altro che la verità: mi sono detta "preferisci continuare ad uscire di casa all'alba, ora che le giornate diventano più fredde ed uggiose, e passare la giornata tappata in ufficio sotto lampade al neon, oppure alzarti con calma, magari andare un po' in palestra (in quei begli orari tipo dalle 9.30 alle 11.30), preparare con calma l'occorrente per l'ospedale, e mentre fuori piove stare accoccolata sotto la copertina?".
Voi cosa avreste fatto?
Poi però oggi sto già iniziando a subire gli effetti collaterali della mia decisione, ovvero: ci sono un sacco di cose che potrei/dovrei fare, ma non mi va di farne manco mezza.
Ho giusto scritto un biglietto per ringraziare la fatina dei vestitini, e già mi sembra di aver fatto abbastanza per oggi.

Ieri in compenso mi sono iscritta al corso preparto, dopo mesi di tentativi in cui venivo rimbalzata al mese successivo: "Ma no signora, lei partorisce a dicembre, ora è presto! Richiami il primo del mese prossimo!"
Ieri ce l'ho fatta.
"Quando partorisce signora?"
"Il 2 dicembre"
"Il primo incontro è il 22 ottobre, e durerà circa un paio di mesi".
Ditemi se faccio bene a sentirmi un po' presa per il culo.
Beh, i bambini nascono anche senza il corso preparto... Cercherò di ottimizzare l'apprendimento nei primi incontri.
Grazie Regione Lombardia.
Grazie Formigoni.
Grazie Trota.
Grazie Minetti. 
Mi ricorderò di sacramentare anche contro di voi in sede di travaglio.

venerdì 28 settembre 2012

"Vorrei ma non posso"

Il "vorrei ma non posso" si manifesta in molte forme: dalla borsa griffata contraffatta del marocchino in spiaggia alla porsche di seconda mano, ma anche terza o quarta che, a prezzo di occasione, finisce poi per costare di più in riparazioni di quanto non ne sarebbe costata una nuova.

Inutile fingere che a noi non sia mai successo, siamo tutti un po' vittime del "vorrei ma non posso", chi più chi meno. Eccezion fatta naturalmente per chi PUO' davvero... Ma quelli sono una netta minoranza.

Gli esemplari più spinti di "vorrei ma non posso", almeno per quel che ho potuto constatare io, sono uomini: forse perchè soffrono di più il senso di inferiorità, non so.
In ogni azienda comunque ce n'è almeno un esemplare, ma naturalmente in base alla dimensione aziendale ne troveremo di più. Di solito non sono ai vertici, visto che quelli ai vertici di solito "possono", o per lo meno ci si avvicinano molto.
No, i veri "vorrei ma non posso" si trovano di norma tra gli autisti, i fattorini, gli impiegati. Più si sale nella catena delle responsabilità, più diventano rari, anche se in realtà si trovano a tutti i livelli.

Nell'azienda dove lavoravo prima di approdare in Forrester, l'esempio più eclatante di "vorrei ma non posso" era l'autista dell'Amministratore Delegato, il quale (l'autista, non l'AD) un giorno mi incontrò mentre ero diretta alla visita medica aziendale e mi disse "Ah beata te che hai tempo... Sai, è periodo di Consigli di Amministrazione, sono presissimo!".
Eh beh.

Qui in Forrester invece l'esemplare fa il fattorino. Stamattina gli ho consegnato una raccomandata che doveva ASSOLUTAMENTE partire oggi.
L'opportuna e doverosa premessa è che non sono AFFATTO una che spaccia per urgenti cose che non lo sono: spessissimo mi limito a mettere raccomandate nella posta in uscita, e alla domanda se siano urgenti rispondo che no, possono partire tranquillamente anche uno o due giorni dopo. Ma se io, in qualità di Ufficio Legale, ti dico che una raccomandata deve assolutamente partire oggi, se brontoli ti strozzo.
"Guendalino, abbi pazienza, ma questa raccomandata deve partire oggi"
"Eh ma ho il corso per la sicurezza..."
"Ma non è oggi pomeriggio il corso?"
"Sìsì, ma tu NON-HAI-IDEA di come sono messo stamattina! Vorrà dire che non potrò partecipare al corso nel pomeriggio... *SOSPIRO*"
"Vabbè Guendalino, vedi tu. Sta di fatto che questa lettera deve essere spedita".
*ALTRO SOSPIRO PER NIENTE SCENOGRAFICO*
Ovviamente in questo momento è nella stanza accanto che partecipa al corso.

giovedì 27 settembre 2012

La casa che rende folli

Non so se avete presente Asterix e Obelix, nel cartoon "Le dodici fatiche", quando devono entrare in quello che è un edificio pubblico e farsi rilasciare il lasciapassare B38.
A me quella scena viene in mente ogni volta che per qualche motivo devo avere a che fare con un ufficio pubblico, per quanto, devo ammettere, a Milano le cose vanno piuttosto bene.

Ieri mattina io e Lordbug siamo andati ad iscriverci al Registro delle Unioni Civili, in Comune. Cosa comporta tutto ciò? Non molto più che stare sullo stesso stato di famiglia, in realtà. Ma dal momento che l'avvento di Babybug ci ha fatto divergere non poco sul discorso "matrimonio", questo è il massimo di cui ora come ora posso disporre.
D'altronde, di solito la gente quando aspetta un figlio è già sposata. Noi invece pensavamo al matrimonio, poi è apparso il pupo e il matrimonio è andato a ramengo. Mi sa che siamo strani.
"Non voglio sposarti col pancione, fa troppo matrimonio riparatore"
"Eh beh, invece se mi sposi con il pupo in braccio non è più riparatore. NONO".
Poi manco vogliamo sposarci in chiesa, quindi la storia del matrimonio riparatore mi è proprio rimasta lì per traverso. Vabbè.

Dicevo, siamo andati in comune. Ovviamente su appuntamento.
"Va bene martedì 25 alle 12.02?"
"Ehm... Qualcosa di un po' più comodo per due che lavorano? Tipo mattina presto?"
"Va bene martedì 25 alle 10.34?"
"Senta, il primo appuntamento della mattina quando si può avere?"
"Il 26 alle 9."
"Ecco grazie"
"Stanza 231, secondo piano".

Ok. Arriviamo. Secondo piano. Appena fuori dall'ascensore ci troviamo davanti la stanza 201 e la 276. I cartelli recitano: corridoio a sinistra stanze 254-278, corridoio a destra stanze 212-219 e 240-253.
Naturalmente tutto il piano deserto e immerso nel silenzio, d'altronde non erano nemmeno le 9. Ci avviamo per il corridoio destro, passiamo davanti agli uffici dei servizi funebri, coerentemente corredati di scrivania con sopra un mesto vasetto in vetro con fiori finti, e poi scorgiamo in lontananza la famosa stanza 231. Proprio tra la 219 e la 240. Giusto.
Ci sediamo e dopo qualche minuto di attesa si apre la porta, compare un tizio che sbircia fuori, richiude e riassume ai colleghi "Sono arrivati. Tocca lavorare". La porta era di carta velina, si sentiva tutto.
Vabbè, passa qualche istante ed il medesimo tizio esce, saluta e si avvia per il corridoio (della serie "tocca lavorare, ma a voi! Io mi sposto"), poi compare il nostro incaricato.
Per usare un francesismo, con un occhio che manda a dar via il culo quell'altro. Per i non francesi trattasi di locuzione indicante una pesante forma di strabismo.
In ogni caso personcina molto ammodo, gentile, e molto carino anche l'ufficio, per nulla squallido.

Durata complessiva dell'operazione, minuti 4.
Siamo ufficialmente famiglia anagrafica iscritta al Registro delle Unioni Civili.
Chissà se almeno qualche coppia gay ci ha preceduti o ci seguirà...

lunedì 24 settembre 2012

Chi non caga in compagnia o è un ladro o è una spia

BabyBarilla sta imparando ad usare il vasino. E noi siamo tutti veramente molto molto lieti di questo fatto. Davvero eh! Un grande passo per l'umanità.

Voi giustamente direte "ma a me che stracacchio me ne frega?"
Volgari.

Ve ne frega perchè dovete sapere che sabato sera, durante la visita periodica della famiglia Bugs a casa Barilla, abbiamo avuto il piacere di presenziare ad ogni singolo attimo della faccenda, prima, durante e dopo cena.
Che culo eh.
Non perchè siamo dei guardoni di bambini sul vasino, nè tantomeno perchè stiamo cercando di imparare la tecnica, che io e Lordbug il vasino lo abbiamo già abbandonato da tempo, e siamo pure ben consapevoli che prima di un paio d'anni abbondanti il problema per noi non si porrà... Bensì perchè in casa Barilla il vasino sta in soggiorno/sala da pranzo.
Eggià.

Scommetto che voi pensavate che che il vasino si tenesse in bagno.
Retrogradi.
La nuova frontiera della defecazione, è pubblica.
Cagare in soggiorno è fèscion!
Il vasino sta in soggiorno e se scappa la pipì, o anche altro, che importa che gli ospiti siano nel bel mezzo della cena?! La creatura non deve assolutamente sentirsi inibita nelle sue deiezioni! Ma scherziamo? Che poi mi cresce stitica e con i complessi!
Anzi, gli ospiti sono pregati di partecipare festosamente all'evento, elargendo numerosi e possibilmente convincenti e partecipati complimenti sulla faccenda.

Io non pensavo di essere una bacchettona, ma data la naturalezza del loro impostare la faccenda in questo modo ho iniziato a ricredermi. Se bacchettona = non far pisciare il pupo in soggiorno, bacchettona BELLO. IO BACCHETTONA.

Il bello è che poi ci riempiono di libri di psicopedagogia infantile dai nomi come "Educare senza traumi", "Il manuale del perfetto padre", "Le mamme hanno sempre ragione"... Tutto meraviglioso. Io qualcosa ho letto eh, tanto impreparata lo sarò comunque, ma almeno inizio a farmi una vaga idea di quello che mi aspetta. Al momento ho sposato la filosofia di TataLucia e di una sua collega inglese che più o meno segue la stessa impostazione. Anche se, a dire di Mr. Barilla, Tata Lucia è "un po' troppo rigidina". In effetti non mi risulta che lasci cagare i bambini in soggiorno, una vera SS, ma forse non sono ancora arrivata al capitolo giusto.

venerdì 21 settembre 2012

Altro che Grey's Anatomy...

Da quando Babybug è comparso nella mia vita, sotto forma di lineetta rosa sul test, il medico di base è diventato uno dei miei migliori amici: diciamo che ultimamente vedo di più lui di RdN, la quale per inciso si è fidanzata e ormai snobba me, Lordbug e il suo blog peggio che se facessimo Barilla di cognome. Tiè.
Il problema è che il mio medico di base è un mentecatto (Ve l'ho detto che "mentecatto" è la mia nuova parola preferita? Quella di prima era "plumbeo").
E' vero che le serie televisive ci hanno abituato bene eh, tra il Dott. Ross (Ve lo ricordate il giovane Clooney a E.R.?) e i più recenti Stranamore e Sloan, uno ormai pensa di andare dal medico e trovarsi circondato di fighi, però vi assicuro che qui non ci avviciniamo nemmeno.
Chiamiamolo Dott. Magoo. Io sono alta 1.60 e quando lo guardo, guardo verso il basso. Mezza età, stempiatino, occhialuto. E vabbè, non è che debba essere per forza un adone, l'importante è che sia bravo!

Lo chiamo esclusivamente per farmi fare le impegnative per visite o esami del sangue, oppure ovviamente se un giorno non sto bene e mi serve il certificato per l'ufficio; lui fa i tipici orari da medico dell'asl: il lunedì c'è dalle 15.35 alle 16.08, il martedì dalle 16.26 alle 17.19, il mercoledì dalle 11.14 alle 12.22, etc. Quando non c'è, risponde la segreteria telefonica, incisa con la sua bella vocetta, che fa tutto l'elenco di questi improbabili orari.

A seguito di enne chiamate in orari sbagliati, e conseguenti cazziatoni telefonici, ho compreso quanto segue:

- se mi serve un certificato devo stare bene attenta a chiamarlo quando NON c'è, sì esatto, avete letto bene: quando NON c'è, e lasciargli un messaggio in segreteria scandendo bene le parole per spiegare cosa mi serve. Quando lo faccio sembro al telefono con la linea diretta del Cottolengo, e se c'è qualcuno vicino è perennemente in dubbio se sbottare a ridere o farmi ricoverare per una forma precoce di rincoglionimento. Comunque in questo caso le impegnative si possono ritirare nel suo studio il giorno successivo, durante gli improbabili orari di visita suddetti, sperando che le abbia scritte giuste.

- se invece non sto bene e mi serve il certificato per l'ufficio, devo chiamarlo quando c'è, quindi in quelle fasce orarie lì. L'ultima volta che ho avuto bisogno l'ho chiamato, non c'era, ho lasciato un messaggio in segreteria: "BUONGIORNO DOTT. MAGOO, SONO LADYBUG! NON STO BENE E HO BISOGNO IL CERTIFICATO PER L'UFFICIO, LA RICHIAMO NEL POMERIGGIO DURANTE L'ORARIO DI VISITA!".
Arriva l'orario di visita, lo richiamo: il telefono è occupato. Ma occupato-staccato, non occupato occupato.
Riprovo. Riprovo. Riprovo. Riprovo.
Finisce l'orario di visita.
Sospiro.
Suona il telefono.
"Pronto?"
"Signora sono Magoo! Ho ricevuto il suo messaggio! Ma non mi doveva richiamare durante l'orario di visita?!"
"Eh sì dottore, infatti! Ma era sempre occupato!"
"Beh certo, perchè io mentre visito stacco il telefono. Così non vengo disturbato"
"EEEEEEEEEEH Certo! Ha proprio ragione dottore!!!".

No, ditemi voi cosa gli avrei dovuto dire.

mercoledì 19 settembre 2012

MobyDick-Madre degenere!





Babybug cresce, si è girato, ha panza e testa grandi. A me preoccupa la testa, ma la panza (sua e mia) è quella che ci ha fatto mettere a dieta entrambi.
Non vi dico le facce scandalizzate quando, dall'alto (anzi, dal LARGO) dei miei 7 mesi di gravidanza, pronuncio l'orrida parola "dieta". "Madre degenere, non è ancora nato e tu già lo affami!
Ma non salterai mica i pasti???! Ma mica cercherai di DIMAGRIRE?!"
Allora, chiariamo una cosa: non credo di aver mai saltato un pasto in vita mia, e già facevo fatica a dimagrire prima, figuriamoci adesso, che ho l'agilità e la leggerezza di una Moby Dick spiaggiata che cerca di saltare la corda.
Non vi dico le acrobazie dopo la doccia per asciugarmi i piedi. L'obiettivo è non prendere più peso, non certo perderne... Per quanto, non mi dispiacerebbe calare un kg o due.

Poi ci sono gli immancabili racconti horror sulla gravidanza, anche se devo dire (non me l'aspettavo) arrivano più da fronti maschili che femminili. A parte una signora qualche tempo fa che mi cedette il posto a sedere in tram e poi mi si appollaiò tipo avvoltoio accanto, per raccontarmi che lei partorì 25 anni fa, a luglio, rischiando di morire. Grazie signora.
Ma il migliore è il collega la cui moglie perse il bambino al sesto mese. E quando io tra me e me ho iniziato a tirare un sospiro di sollievo, della serie "Uff... Il sesto mese è andato", adesso ha tirato fuori la lontana conoscente che l'ha perso all'ottavo. "Lei era bella tranquilla una sera fuori con gli amici, e d'un tratto...".
Non c'è pace sotto gli ulivi.

Poi ci sono i consigli non richiesti.
Mio zio (e sottolineo ziO): "Ma il bambino col parto naturale non soffre? Guarda che è meglio il cesareo, altrimenti si traumatizza". Ora, io dico: se si chiama parto "naturale" e se l'umanità è arrivata fino qui grazie a questa modalità di riproduzione, forse avrà un suo senso.
Oppure: "EPIDURALE?! Ma cosa la fai a fare?! Va' che non serve mica!" Beh, io inizio a far la visita con l'anestesista eh, poi vediamo.
O ancora (la cugina Genoveffa, quella che non si sa di cosa campi e che si è sposata di nascosto): "Veramente vuoi rientrare al lavoro il prossimo settembre?! Ma il bambino avrà solo 10 mesi!!! Dovresti stare a casa almeno un paio d'anni!!!" Sì. E poi me lo mantieni tu?

In tutto ciò, indovinate chi si commuove ad ogni tutina che noi compriamo, ma non ha ancora preso nemmeno un paio di calzette simboliche? Ovvio, la Regina Madre. Che in compenso ad ogni complemento di arredo che nominiamo bercia: "IL LETTINO NO EH! PORTA MALE PREPARARLO PRIMA!!!".
Sì nonna.

venerdì 14 settembre 2012

Fifty shades of... Ladybug

Ebbene sì, alla fine ho ceduto: ho accantonato lo snobismo che da sempre mi assale davanti a libri in vetta alle classifiche (di solito se proprio li voglio leggere, lo faccio quando la moda è passata e nessuno li caga più) e mi sono procurata le famose Cinquanta sfumature di Grigio (che poi farebbe riferimento alle presunte sfumature di personalità del protagonista, Mr. Grey).
Allora, le recensioni dicono che ricalca Twilight. Certi lo definiscono addirittura "praticamente identico". Forse Twilight non l'hanno letto.
Fate conto che Bella per riuscire a trombarsi Edward ci mette 4 libri e un matrimonio, mentre qua Anastasia (detta Ana!) nel giro di 30 pagine si trasforma da vergine di ferro a una pantera da materasso.
L'unico punto in comune che hanno ste due è probabilmente nel fatto che cadono da ferme e inciampano da sedute.

Punti in comune tra Edward Cullen e Mr. Grey io sinceramente ne devo ancora trovare: abbiamo un vampiro adolescente da una parte e un capitano d'industria dall'altra. Ok, a quanto pare bellissimi tutti e due. E di sicuro entrambi qualche turba psichica ce l'hanno, ma almeno Edward ha la scusa di essere morto da adolescente. Mr. Grey oltre ad essere bellissimo, ricchissimo, intelligentissimo, e ovviamente superdotato, è anche più fissato col cibo di una nonna italiana ansiosa: "Hai mangiato oggi?! Devi mangiare! MANGIAMANGIAMANGIA!!!".

Anastasia per parte sua è scema fino all'osso: non sta in piedi, non si sa pettinare, non si sa vestire, non sa manco accendere un pc. Spessore del personaggio: lo stesso di un foglio di carta velina. Ok, Bella Swan non è molto meglio, lo ammetto. Soprattutto nella versione cinematografica in cui non ci si può nemmeno impegnare a immaginare delle espressioni diverse da quella "mi è morto il gatto dopo lunga agonia".

Eppure, successo strepitoso. Grande romanzo erotico. Grande delirio di pubblico.
Ma dai.
Histoire d'O l'avete letto?

Però, onestamente, devo dire che comunque si lascia leggere. In alcuni punti è anche involontariamente divertente, o almeno, a me ha fatto ridere. Anche se forse non era quella l'idea dell'autrice.

giovedì 6 settembre 2012

Del mio difficile rapporto con le bilance (stavolta da cucina)

A me sembrava un'ideona geniale quella di comprare la bilancia da cucina digitale, infatti quando mia madre stufa marcia della sua vecchia bilancia la sostituì con una nuovissima bilancia digitale, anche io colsi l'occasione per defenestrare la vecchia bilancia con l'ago di Lordbug per seguirla in questa nuova avventura.

Voi non fatelo.

Ho iniziato a rimpiangerla, non quella di Lordbug che era una ciofeca, parlo in generale della bilancia con l'ago... Dicevo, ho iniziato a rimpiangerla quando mi sono trovata con l'impasto posizionato lì sopra, e mentre facevo le altre 850 cose che si fanno mentre si cucina, lei si è spenta.
Voi direte "Beh, la riaccendi, no?"
Sì certo, la riaccendo, ma lei a quel punto mi pesa anche il suo contenitore, mica me lo distingue più dal contenuto.

E questa cosa è successa un po' di volte... Ma io imperterrita no: "Bilancia digitale BELLO!".

Poi siamo stati via tre settimane quest'estate, e al ritorno, densi di succulenti pomodorini pugliesi, Lordbug mi dice che non può fare la focaccia perchè la bilancia si è scaricata.
MA SCHERZIAMO?!
Posso tollerare tutto, ma non che una bilancia si metta tra me e la focaccia pugliese di Lordbug.
Oltretutto la pila è una di quelle piatte e stronze che si trovano solo nei negozi specifici di pile piatte e stronze, non certo al supermercato. E notoriamente i negozi di pile piatte e stronze sono chiusi fino a settembre inoltrato. E vicino a casa non ne abbiamo.

A questo punto, anche se apparentemente non c'entra una mazza, dovete sapere che io e Lordbug abbiamo riempito i pensili della cucina di scatole di latta di design, tipo quella che ho messo come immagine. La stessa casa, ho scoperto, fa anche le bilance da cucina che costano la bellezza di quasi 30 Euro... E io mi son sempre detta "Diamine! 30 euro per una bilancia da cucina?! Ma scherziamo?! Va bene che è superfiga, però non esageriamo".
Poi è successa tutta la vicenda della bilancia digitale, ed io disperata sono andata al supermercato in cerca di una spuzzolosa bilancia con l'ago-per-le-emergenze. La trovo. Bianca, anonima e piccolina.
33 Euro. Dico: TRENTATRE' EURO.
L'ho mollata lì e sono corsa a ordinare su internet quella superfiga di design. che ne costa 29,50.

Poi ci sono 15 Euro di spese di spedizione, che me la mandano da Casa-Di-Dio.
Però fanculo.
Almeno è bella.

martedì 4 settembre 2012

Del giorno in cui diventai bigotta

Cioè ieri.
Mi succede questo: salgo sul tram che da piazza Duomo mi porta a casa. Insieme a me, quindi in pieno centro o poco dopo, salgono due giovini virgulti adolescenti... Avranno avuto sì e no 18 anni lui e 16 lei.
Lui abbigliato in tuta blu e maglietta bianca, calzino di spugna e scarpa da ginnastica. Gioia mia, che ci fai in centro vestito così? O vai a correre al parco sotto casa, o vai in palestra. In centro no.
Lei, magra che le si contavano le costole attraverso la maglietta, quindi magra e pure vestita super aderente, indossava una canottiera bianca con reggiseno di pizzo sotto (la canottiera oltre che aderente e bianca era quasi trasparente), un paio di fuseaux (lo so, ora si chiamano leggins, ma erano BLU ELETTRICO... Facevano troppo anni '80) superaderenti, una maxi cintura bianca ricoperta di strass e per finire un paio di stivali scamosciati bianchi e marroni, che non c'entravano una mazza con il resto.

Devo sottolineare che il tram in questione collega il centro di Milano a Rozzano. E con questo penso di aver detto il necessario sulla provenienza dei due in questione. Se non siete soddisfatti dalla spiegazione, sappiate che Rozzano è l'hinterland quello brutto. Ma brutto brutto brutto. Dove i ragazzi sono tamarri, ma tamarritamarritamarri.

Beh, insomma, ste due meraviglie salgono a bordo, si siedono in fondo al tram, quindi esattamente di fronte a me, e lei inizia a strusciarsi su di lui, esibendo delle pose che avrebbero fatto arrossire pure Moana.
Lui seduto immobile, pure con un'espressione un po' fessa. Partecipazione fisico-emotiva alla faccenda zero.
Per un attimo ho provato anche pena per lei, che si dava tutto sto da fare e non riusciva ad estrargli più di 1 centimetro di lingua.
Poi mi sono messa a leggere.
E poi  sono precipitata nella funesta prospettiva di "madre di uno dei due". Ho potuto immaginare solo una cosa peggiore di avere lui per figlio: avere lei.

MIODDIO.
Diventerò una Madre Italiana Media, lo inseguirò con la maglia di lana anche a 35 anni, e vedrò come zoccolacce di strada tutte le ragazze che mai mi presenterà. Anche quelle di CL con la gonna sotto il ginocchio. SOPRATTUTTO loro!
E non è manco nato, ancora.
Mi si prospettano giorni bui...

domenica 12 agosto 2012

Panza-mantra

Oh commessa di Motivi,
che hai cercato di rifilarmi un abito misura 46
nel quale ovviamente navigavo come una bimbetta nel vestito di mamma,
e non contenta hai pure cercato di convincermi che bastasse accorciarlo
(per la serie, oltre che chiatta sei pure nana)
io ti saluto.

giovedì 2 agosto 2012

Mr. Barilla e la commozione (cerebrale)

Come vi accennavo ieri, sabato sera è stato il turno di Mr. e Mrs. Barilla, insieme ad un'altra coppia di amici con rispettiva bimbetta di soli 3 mesi più grande di Babybarilla.
Vi riassumo i punti salienti della serata:

Scenario 1: Appuntamento ore 19.45 a casa Bugs. Mrs. Barilla telefona alle ore 19.10 per dire che sono un po' in anticipo, e 5 minuti dopo li abbiamo alla porta.
Lordbug smadonna: DETESTA chi si presenta in anticipo.
Io ovviamente ho appena iniziato a cucinare, mi serve un rametto di rosmarino dalla pianta che sta sul balcone. Al che prendo un paio di forbicine, e dico a Babybarilla: "Adesso ti do un compito molto importante! Fatti aiutare dalla mamma (che era lì accanto) e portami un rametto di rosmarino. Queste sono le forbici, stai molto attenta etc.etc.".
La bimba è più che sveglia, quindi prende religiosamente le forbici e per mano con mammà si avvia verso il balcone.
Alzo lo sguardo dalla pargola e vedo Mr. Barilla con il lacrimone in agguato, che sospira su come sia diventata grande la nanerottola.
Ora, io capisco che le forbici, che comunque immagino abbia solo trasportato fino al rosmarino, siano un grande passo per una bambina che ancora non sa usare le posate... Ma la lacrima non è un filo eccessiva?

Scenario 2: Dopocena, Lordbug e l'altro invitato sono sul divano a guardarsi le olimpiadi. Io, le altre due donne, e Mr. Barilla, chiacchieriamo a tavola delle suppellettili necessarie per riempire il fasciatoio nuovo nuovo (a mia discolpa posso dire che il fasciatoio era la novità della mattina, e le due ragazze entrambe con prole. Insomma, non ho ammorbato nessuno). Faccio notare che l'unico elemento estraneo nella situazione è Mr. Barilla, il quale ovviamente ha partecipato attivamente alla conversazione.
Quando siamo arrivati alla soluzione fisiologica per pulire gli occhietti al pupo, i miei interlocutori si sono spaccati in due contrapposte fazioni: donne (compresa MRS Barilla) contro Mr. Barilla.
Le donne sostenevano che sia molto meglio usare il bottiglione da mezzo litro di soluzione fisiologica, che costa meno e dura di più; Mr. Barilla ribatteva indignato che le fialette costeranno anche un po' di più ma almeno sono sterili e usa e getta.
Ma sì, vabbè, basta usare una siringa per estrarre dal flacone la soluzione che serve, e il resto rimane praticamente sterile!
MA SCHERZI?!? MA NON LO SAI CHE QUALSIASI MINIMO SPAZIO LIBERO DEL CORPO E' OCCUPATO DA MILIONI DI BATTERI?!!?

Con un'affermazione del genere, peraltro, uno si aspetterebbe che Casa Barilla fosse praticamente sterile.
E invece.

mercoledì 1 agosto 2012

Vietato l'accesso ai non addetti (cioè a tutti tranne me)

Settimana scorsa abbiamo fatto la famosissima ecografia morfologica: per capirci, quella che dice se il pupo cresce bene, se ha tutti i pezzi montati giusti e non per caso un braccio in più o le orecchie sulla fronte. E fino qui tutto ok. Siamo andati dal Gran Guru della morfologica, visto che mi son svegliata tardi con la prenotazione in Mangiagalli e alla fine non son riuscita a trovare posto, e quindi abbiamo avuto tanto di ecografia 3d e annesso dvd con la faccetta del nano sulla copertina.
No, non ci siamo commossi nemmeno alla morfologica, con grande disappunto di Mr. Barilla, che ormai piange anche quando Babybarilla scoreggia. Scusate il francesismo, ma poi vi renderete conto che ho ragione (seguirà post su Mr. Barilla e la commozione cerebrale).
Ma tornando alla morfologica, per me è una cosa privata: insomma, si tratta pur sempre di robe che succedono nella mia panza, e io sono riservata, amo la mia privacy e mi sento anche molto protettiva verso il nanerottolo. Lordbug invece, se potesse, metterebbe l'ecografia direttamente su youtube. Anzi, ora che ci penso non posso nemmeno escludere del tutto che l'abbia fatto.
Comunque non vi nascondo che un po' di fastidio mi è venuto, quando sabato sera le due coppie di amici che avevamo a cena hanno detto "Ah ma quello è il dvd dell'ecografia???!!! VEDEREEEEH!", e Lordbug tutto orgoglioso l'ha fatto partire.

Insomma. Anche no! Anche perchè io son sempre stata dell'idea che il video dell'ecografia fosse anche peggo del video o delle foto del matrimonio, a livello di noia e disinteresse per chi non è direttamente coinvolto... Quindi mai mi sarei sognata di prendere l'iniziativa di farlo vedere (eccezion fatta per i parenti più stretti, ecco), ma nemmeno mi aspettavo che dovesse essere trasmesso a grande richiesta! Anche perchè altrimenti mi sarei ben guardata dal lasciarlo in giro, ma l'avrei accuratamente nascosto in un cassetto. Ma insomma, andatevi a vedere Quark, con tanto di commento di Piero Angela, e non rompete le balle a me e alla mia panza!

martedì 31 luglio 2012

Sono stanca

Ma così stanca che pensavo di leggere un libro quando invece ne stavo leggendo un altro.
E non lo so mica come è successo eh!
Me ne sono pure accorta per caso, perchè l'altra sera son tornata sulla home page del kindle per verificare la batteria, poi ho riaperto il libro che pensavo di leggere e mi sono accorta che non era quello che invece stavo leggendo.

Ecco perchè da un giorno all'altro non ero più a Tokio ma a Londra, e non si era più saputo nulla della tizia del primo capitolo!

venerdì 20 luglio 2012

Calamity Jane

Ieri sera siamo stati alla festa di compleanno di Calamity Jane. Lei è un'amica di vecchia data di Lordbug, femminile come una mazza da golf e aggraziata nei movimenti come un branco di bufali imbizzarriti, e compie gli anni in qualche giorno imprecisato del mese di luglio.
Quest'anno è stato il suo terzo compleanno al quale ho partecipato: il primo è stato nel 2010, quando frequentavo Lordbug da pochi mesi. La location fu quella di un locale nel bel mezzo del Parco Sempione (i milanesi sapranno di che parlo), l'aperitivo in tutta onestà non era male... Anche se siamo stati fatti a polpette dalle zanzare, per cui ad un certo punto siamo fuggiti.

Il secondo compleanno, l'anno scorso, è stato "cumulativo", nel senso che c'erano mi pare 3 festeggiati che quindi si saranno divisi le spese: in un locale che sicuramente aveva visto tempi molto migliori, dalle parti della Stazione Centrale, in via Gioia. Il nome era Gioia+numerocivicocheoranonricordo, ma anche qui probabilmente i mondani milanesi lo sapranno meglio di me. Ragazzi: Gioia un cazzo. Un happy hour veramente deprimente: ci saranno state 3 fette di prosciutto e due carote. Il dehor, chiamiamolo così, circondato da piante di gelsomino morte. Una tristezza. In compenso il clima era gradevole all'aperto, e stando fuori a chiacchierare masticando carote, orientando la sedia nella direzione giusta si poteva guardare l'unica pianta ancora verde e dimenticare il resto.

Il terzo compleanno, ieri sera. Location: lo studio legale, in pieno centro, di un suo "caro amico" (io sono certa che abbiano un intrallazzo, ma non ho prove... solo che il Caro Amico potrebbe essere suo nonno, e la cosa fa un po' impressione, ma tant'è), il quale ha unito il tradizionale aperitivo estivo con i clienti, all'aperitivo di compleanno della Diversamente Aggraziata. Io onestamente nutrivo belle speranze. Mi son detta "Un aperitivo in un mega studio legale in centro = niente zanzare e buon cibo!".
Ecco. 
No.
Arriviamo in questo palazzo: lo studio sta al piano rialzato. Poi ci fanno scendere una lunga scala. Siamo nel seminterrato. Il caldo è soffocante, le finestre sono in alto e si possono solo aprire a vasistas: in pratica il giusto per non far girare l'aria manco un po' ma permettere a sciami di zanzare inferocite un facile ingresso.
Aria condizionata non pervenuta.

La sala riunioni è arredata con tre tavoli laterali, apparecchiati con tovaglie di carta, sui quali spuntano un paio di ciotoline di pomodorini, qualche gambo di sedano, e qualche vassoio di focaccine e pizzette mollicce, qualche tiepida lattina di coca light e varie bottigliette d'acqua. Manco una coca normale.
Tristezza.
In un angolo un computer portatile attaccato a due casse e ad un proiettore emette una tremenda musica house, ad un volume anche un po' fastidioso.
Uhm.
Sono le 20.30.
Saluti di rito, auguri vari, Oooooh ma che sorpresa questo pancione! Congratulazioni!
Ci buttiamo sulle focaccine, mentre osservo con invidia una panzona di un mese più avanti di me con due cavigliuzze supersottili e due minuscoli piedini. Mentre io mi porto in giro sti cotechini da sagra del salume. Scommetto che questa stronza è in maternità anticipata e sta spaparanzata sul divano tutto il santo giorno.
Comunque avrà la caviglietta, ma è molto più vecchia e brutta di me. Tiè.
Arrivano i primi: un'insalata di riso e tre paste fredde che vengono piazzate sui tavoli in vaschette di stagnola Esselunga, appena tolte da sacchetti Esselunga. Indovinate da dove arrivavano.
Poco male, non fosse che erano una peggio dell'altra. La prima insipidissima, salmone e pomodorini. La seconda, veramente orrida, maionese e sottaceti, la terza, leggermente meglio, al pesto.
Dopo mangiato il branco inizia a fumare.
L'aria diventa irrespirabile.
Alle 22.00, Lordbug sudato fradicio, io leggermente umida, siamo fuggiti. Prima della torta e del regalo. Scusa ma saigliormoni, sailapanza, sailastanchezza, sailafestadimerda...

Non so perchè ma ho un po' l'impressione che l'anno prossimo di questi tempi non riusciremo a trovare una babysitter per Babybug...

Buon weekend a tutti!

Ps. Calamity Jane per via della postura che assume: gambe e braccia larghe, come un pistolero prima di un duello. Solo che lei si mette microscopici miniabiti che lasciano molto poco all'immaginazione. L'effetto finale è come immaginare Clint Eastwood più basso, con le tette e vestito aderente.
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