Ci sono giornate un po' più faticose di altre, è normale.
Stamattina alle 11 c'era il corso di canto.
Che poi non è un corso di canto, lì ti dovrebbero insegnare a cantare... Qui invece ti porti il pupo e in gruppo con altre sfaccendate di vario genere si cantano un po' di canzoncine ai pupi. Loro si divertono, noi ci divertiamo, in gruppo ci sentiamo un po' meno cretine, la mattinata passa veloce e per finire io rimango sempre stonata come prima.
Tutto normale.
Dicevo, alle 11 ci doveva essere il corso. Esattamente dall'altra parte della città. Ci vado con i mezzi. Minimo minimo devo uscire un'ora prima. I tempi di preparazione con babybug sono lunghissimi, posto che 20/30 minuti se ne vanno solo per la sua colazione, poi va cambiato, lavato, vestito. E in tutto ciò io sono ancora in pigiama. Insomma, mi alzo. Al grido di "ODDIO COM'E' TARDI" afferro Babybug e lo allatto.
"Amore di mamma, non cazzeggiare su, che è tardi".
Lo cambio/lavo/vesto etc. Poi lo piazzo nel box, mi lavo/vesto pure io. Non ho tempo per fare colazione, afferro un biscotto mentre accendo il cellulare.
*BIPBIP*
Ciao, volevo solo dirti che il corso oggi non c'è perchè la sala non è disponibile.
Ma porc.
E lo scopri ora che la sala non è disponibile?!
MA SIAMO SERI?!
Ok.
Di colpo sono in larghissimo anticipo. Ho appuntamento in centro con alcune colleghe alle 12.45... Sono solo le 10.
Faccio colazione con calma, finisco di prepararmi e poi esco con anticipo sufficiente a farmi una vasca per vetrine in corso Vittorio Emanuele.
Arrivo in centro, mi godo finalmente la bella giornata passeggiando al sole. Babybug dorme serafico nel passeggino.
No, un momento. Di colpo Babybug URLA.
Così: UUUUUUAAAAAAAAAAAAAAUAAAAAAAAAAAAUUUUUUAAAAAAAAAAHHHHH!
No problem. Mi serve solo un posto un po' appartato dove sedermi, così lo allatto e siamo a posto.
Un posto appartato. In corso Vittorio Emanuele.
Beh ok, fantastico, ecco lo spiazzo della Basilica di San Carlo, con le colonne. Percorro la piazza e mi siedo in fondo, accanto ad una colonna. Prendo un foulard e lo sistemo intorno a Babybug... Lui felice mangia. L'allarme è rientrato.
Finchè si apre il portone lì accanto, esce una signora col marito. Mi dà un'occhiata schifata, guarda il marito e gli dice "CHE SCANDALO! POVERI BAMBINI!". Poi, prima che io possa anche solo formulare una risposta, prende il marito sotto braccio e si allontanano veloci come il lampo.
Ecco, ho solo due cose da dire alla signora:
1. E' vero, avevo una tetta di fuori. Ma stavo allattando un neonato, non mostrandola ai passanti per adescarli.
2. La prego, si scandalizzi per cose più utili a questo strano paese: provi una sana indignazione quando va a votare, o quando accende la TV... E non quando per caso assiste ad una scena che di scandaloso, onestamente, non ha proprio nulla.
P.S. Sei mesi, dico, SEI MESI di Babybug. UAU.