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giovedì 27 febbraio 2014

L'invitato molesto - Wedding party

L'organizzazione di un matrimonio, di per sè, è fonte di stress. Anche quando avete l'amica che vi racconta che lei non si è sbattuta per niente e ha fatto tutto in 1 mese, se la guardate bene noterete un leggero tic del sopracciglio, oppure le unghie mangiate fino ai gomiti, oppure vari sfoghi cutanei che lei cercherà di dissimulare attribuendo la responsabilità a non meglio identificate intolleranze.

La dura verità è che la sposa, salvo rarissime eccezioni, non è mai libera al 100% di scegliere il come, il dove, il quando. Sul perchè non mi pronuncio neppure.
In rari casi l'elemento di disturbo nell'organizzazione è il futuro consorte, il quale non ha mai capito una mazza di tessuti e in un attimo si trasforma in esperto mondialeglobale di organza, pizzi e merletti. Diciamo che nella maggior parte dei casi, lo sposo è indirizzato in tal senso dalle donne della sua famiglia di origine, che si tratti di una madre invadente o di una o più sorelle (che siano sposate o meno non ha importanza, in entrambi i casi avranno la loro bella lista di osservazioni da fare).
Più spesso sono le madri, tanto della sposa quanto dello sposo, che sono note per cercare in ogni modo di impossessarsi del maggiore potere decisionale possibile, anche qui con modalità più o meno evidenti.

Di fatto, in tutto questo delirio, ciò che viene trascurato sono gli invitati.
Trascurati più che altro perchè imprevedibili: salvo quelle poche indicazioni che è d'obbligo dare alle amiche più intime, il resto è tutto a sorpresa: dall'invitata che si mette le calze/scarpe bianche che non era più riuscita ad usare dal suo matrimonio, a quella che viceversa si para a lutto. E non ditemi che il nero ormai ai matrimonio è sdoganato. Palle.
Optate per un sobrio grigio, se non avete voglia di stare allegre, no?

Pessima categoria è poi quella del "Simpa della cumpa", o meglio, quello che vorrebbe tanto risultare simpatico a tutti e si sbatte talmente tanto per conseguire questo obiettivo che alla fine risulta insopportabile. Lo riconoscete subito: è quello che racconta un milione di volte la stessa barzelletta, senza rendersi conto del fatto che alla fine ride da solo, e che deve assolutamente essere coinvolto nello scherzo più divertente della storia, che immancabilmente si rivela un fiasco clamoroso: o non fa ridere, o riesce talmente bene che gli sposi si incazzano e lo menano.

In ogni caso i peggiori in assoluto sono quelli che avvertono mesi e mesi prima che purtroppo sono molto desolati ma non potranno essere presenti a causa di un già programmato e pagato viaggio in Papuasia Sudoccidentale, e poi la notte prima hanno un ripensamento e si rendono conto che no, non possono proprio mancare, tale è lo strettissimissimo rapporto e il profondissimissimo affetto. E a chi lo dicono? Mica agli sposi. Nono. Alla cognata/cugina/suocera/amica/testimone, la quale riferisce il messaggio tutta contenta di avere un'amica in più alla festa, mugolando che le ha già confermato che noncisarànessunissimoproblemafigurati.
Questi battono a mani basse anche quelli che invece viceversa da mesi giuravano che non sarebbero mai mancati per nessuna ragione al mondo, tale è lo strettissimissimo rapporto e il profondissimissimo affetto, e poi il giorno prima realizzano che "No, non posso proprio lasciare a casa da solo il criceto col raffreddore, devo rimanere con lui".
Questi ultimi provocano il fastidioso problema del lasciare buchi a tavola, che però è abbastanza facilmente ovviabile con un pronto allargamento dei coperti, così stanno anche tutti più comodi, mentre i primi fanno danni molto peggiori, perchè naturalmente aggiungere un posto all'ultimo è molto più difficile che toglierlo: Dove la metto? Ma soprattutto, come faccio col segnaposto, il menu, la bomboniera e il fatto che vorrei passarle sopra con la macchina e devo invece sorriderle e fingermi super felice di vederla?

Niente ragazze, il fatto è questo: o siete orfane, state sposando un orfano, entrambi siete figli unici, e lui si limita a bofonchiare un sobrio fai tu, oppure conviene imbottirsi di valium e sorridere al fotografo, pensando che tutto sommato in una giornata ve la caverete.

4 commenti:

  1. Aiutooooo non voglio pensarci perché sto già impazzendo! È la data non è stata neanche decisa, pensa te...

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  2. da tenere a mente per l'ipotesi in cui lui si decida a dire sì...

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  3. io sono dell'idea che devi fare come tu vuoi, tanto ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire anche sulla distanza delle posate dal piatto e dal numero di passi che avrà fatto la sposa dall'ingresso fino al banco.
    e allora, che si lamentino di poco o di tutto, non cambia. fai come ti pare e gli altri si f8no.
    :D

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  4. Devo dire che il tuo blog è interessante. Non è la solita cosa.. è originale. Diverso ed emerge dalla massa di ignobili blog che ci sono in giro.

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