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mercoledì 4 gennaio 2012

Italiani all'estero

Venerdì scorso io e LordBug siamo andati a cena al ristorante russo. Siamo entrambi buone forchette, e amiamo molto anche sperimentare cucine esotiche, però devo ammettere che il cibo russo non mi attirava granchè.
In ogni caso mi sono lasciata convincere anche dall'entusiasmo della mia collega che già conosceva il posto, e siamo andati. Zona navigli a Milano, ristorante piccolo ma molto carino, siamo arrivati presto e quindi era completamente vuoto.
L'ambiente è molto allegro e colorato, e c'è anche il sottofondo musicale russo, bello vispo e ritmato.
Ci accomodiamo, ordiniamo e dopo un po' il locale inizia a riempirsi: tra gli altri, arriva (e si accomoda al tavolo accanto al nostro) una coppia di cui lui era la fotocopia sputata di Giovanni, quello di Aldo e Giacomo, con identico accento e a spanne pure età. O forse un po' più vecchio. Diciamo intorno ai 55 va. Mentre lei la tipica cavallona dell'est, che a me sembrava appena trentenne, ma secondo LordBug era più vecchia, ovviamente biondissima e altissima.
I due si accomodano e affrontano il menu: lei ovviamente lo conosceva benissimo, e ha iniziato a suggerire a lui tutta la roba da assaggiare, con la spiegazione del piatto, mentre lui si è dedicato alla scelta del vino con aria da saputo enologo: "Ma guarda, fidati di me, su questi piatti ci vuole un rosso. Sìsì, ci penso io. Facciamo un merlot" (che poi non so cos'abbiano ordinato, ma un merlot sulla cucina russa io non ce lo metterei. Al massimo birra russa, se non vodka). Non posso descrivervi l'aria compassata con cui ha assaggiato il vino, perchè perderebbe nella descrizione, ma sappiate che quando ha detto "va bene", con l'occhio da triglia socchiuso per la concentrazione, stavo per sbottare a ridere.

Poi, sbrigata la faccenda delle ordinazioni, sono finalmente passati alla conversazione, dalla quale si poteva evincere chiaramente che trattavasi di primo appuntamento di uomo in piena crisi di mezz'età con giovane pulzella della metà dei suoi anni: "sai, a me piace sentire il cuore che batte". E qui non vi dico lo sforzo che ho dovuto fare per non strozzarmi dal ridere con quello che stavo mangiando.
Lei comunque ha mantenuto un invidiabilissimo aplomb e all'ennesima frase sdolcinata su come lui fosse rimasto folgorato da lei, i suoi occhi, la sua travolgente simpatia, etc.etc. gli ha risposto "non ci credo".
Poi li abbiamo abbandonati al loro destino, ma spero proprio che non fosse una fede quell'orrendo anello all'anulare di lui.

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