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giovedì 21 luglio 2011

Lo zio galeotto

Oggi per smorzare un po' la tensione pre-colloquio, e per non ammorbarvi più di tanto che se no poi mi mandate a stendere, vi racconto un aneddoto che si svolgeva molti anni prima della mia nascita, quando mia madre era una bambina e la Regina Madre una austera donna sulla quarantina. Siamo alla fine degli anni '50 dunque.
Dovete sapere che la Regina Madre è la terza di 6 figli: dei suoi 5 fratelli, ridendo e scherzando, ne ha già seppelliti 4. Il quinto, tutt'ora vivente, è il famoso zio Ubaldo (chiamiamolo così), di 10 anni più giovane della Regina Madre. Colui, non so se vi ricordate, che le ha affibiato il soprannome di Uccello del Malaugurio, perchè ogni volta che lo chiama è per annunciare una bruttura. Infatti le ha intimato di non chiamarlo più, e lei si è molto offesa. Ma questa è un'altra storia.

Torniamo sul finire degli anni '50. Lo zio Ubaldo si era appena laureato, apparteneva senza dubbio alcuno alla categoria degli "intellettuali di sinistra" e stava facendo il militare in liguria. Naturalmente il suo superiore in grado era un fascistone delle prime, con la terza media. Va da sè che lo zio Ubaldo fosse ogni due per tre in cella di rigore, fatto che in casa veniva spesso e volentieri commentato da madre e sorelle con sospiri, occhi al cielo e telefonate dense di preoccupazione sulle sorti del povero Ubaldo, sempre maltrattato e punito, cui mia madre inevitabilmente assisteva.

Un bel giorno la Regina Madre decide di intraprendere uno dei rarissimi viaggi della sua vita, per andare a trovare il fratello milite in liguria, insieme alla pargola. Il viaggio ovviamente si svolgeva in treno e secondo un protocollo rigidissimo:
1. Rigorosamente in prima classe;
2. Vestite di tutto punto, guantini compresi, per evitare di entrare in contatto con microbi e germi di ogni genere;
3. Durante il viaggio NON si beve, NON si mangia, e soprattutto NON si fa pipì. MAI.
4. La carrozza va scelta secondo criteri inderogabili: niente uomini, a meno che non siano preti o padri con famiglia al seguito. Meglio donne che viaggiano sole o con figlie/sorelle/cugine etc. Meglio ancora se suore. Scompartimenti vuoti no, perchè non sai mai chi può salire.

Quindi le Nostre, vestite di tutto punto, selezionano la carrozza prescelta, contenente una signora di mezza età (non c'erano suore a disposizione si vede) e si accomodano.
Naturalmente la signora attacca bottone con la Regina Madre, ma soprattutto con quella deliziosa bambina che viaggiava con lei:
"Ma che bella bambina! Ma come ti chiami tesorino?"
"Turlinda" (no, mia madre non si chiama Turlinda, l'ho inventato)
"OOOOOH! Ma che bel noooooome! E chi te li ha fatti questi MERAVIGLIOSI guantini di filo bianchi che indossi???"
"La mia mamma"
"OOOH! Ma che brava mamma! E questa s-t-u-p-e-n-d-a borsetta decorata?"
"La mia mamma"
"OOOOOOHHHH, ma che meravigliaaahhh! Ma che brava mamma! (Seguono innumerevoli smancerie e la Regina Madre in visibilio).
"E DOVE VAI, BELLA BIMBA???"
"A trovare il mio zio Ubaldo che è in galera".

Pare che la signora abbia cambiato scompartimento con una scusa, mentre la Regina Madre, cianotica, cercava di spiegarle che la bambina non aveva capito bene la situazione.

6 commenti:

  1. Ahaha...tua madre è una grande...TSE non si fa pipì mai perchè RM non ha mai viaggiato con la sottoscritta!!!

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  2. ahahahaha O MIO DIO è strano che RM sia ancora in vita dopo quella frase! ahahahha!
    P.S. in bocca al lupo per domani OK!
    Secondobinario, immagina tu la RM e gli spinaci sbrodolati sulla maglietta ahahah! DA INFARTO!

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  3. Ahahahahaha!!! Troppo forte tua mamma!!!!!

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  4. Ora la inizio a chiamare Turlinda! Devo assolutamente chiedere alla vecchia di raccontarmi questo evento la prossima volta...:P

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  5. Ommioddioh quale disonore!! xD
    Povera piccola mamma, un divieto via l'altro... :'(

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