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mercoledì 15 giugno 2011

Bree's wedding. Maybe.

Vi ricordate il mio amico Bree? Ebbene, l'anno prossimo dovrebbe sposarsi. Lei la chiameremo Astolfa, per una questione di anonimato. Lui Bree e lei Astolfa. Ok? Ok.
La loro storia ha avuto origine un paio d'anni fa: lei lo tampinava ai limiti dello stalking, e lui cadeva dal pero "Ma ieri sera Astolfa mi ha messo la lingua nell'orecchio, dici che mi trova simpatico?". Una cosa così. Alla fine Astolfa si fa più esplicita, e Bree cede al corteggiamento.
Lui, romano, figlio di un alto ufficiale e di una ereditiera, lei, pugliese di provincia, figlia di un'infermiera e un insegnante. Lui caciarone come solo un romano può essere, allegro, sdrammatizza qualsiasi cosa. Lei timida ai limiti del patologico (non so come questo vada a conciliarsi con lo stalking di cui sopra, saranno i primi sintomi di sociopatia), parla con un filo di voce e se la guardi diventa viola. Almeno in presenza di estranei, tipo me.
Si conoscono a Roma, dove lei si è trasferita per studiare e dove vive con due coinquiline. Alle prime ipotesi di convivenza si capisce già chi avrà la maggiore voce in capitolo nella coppia: la mamma di lei. Assolutamente contraria alla convivenza prematrimoniale! Chissà altrimenti al paese cosa pensano... Questa assoluta convinzione si riversa sulla figlia, che non mette minimamente in dubbio i dettami della madre.
Niente convivenza.
Per Bree è un duro colpo, lui ci tiene a convivere prima del grande passo... Essendo un convinto sostenitore del "matrimonio per sempre" vuole almeno essere sicuro di non sposarsi al buio. Come dargli torto.
Comunque il destino gli viene incontro nelle vesti della padrona di casa di Astolfa, che decide di aumentare repentinamente l'affitto. Questo per la Astolfa's mother (chiamiamola Astolfona va') è un duro colpo... E dopotutto Bree ha una casa di proprietà, e poi al paese mica lo devono per forza sapere che la piccola Astolfa vive nel peccato. Quindi ecco d'un tratto la sua benedizione per la convivenza. Questo avveniva circa un anno fa.
In un anno di convivenza Bree ha dovuto spiegare ad Astolfa che se lui fa tardi in ufficio non è carino cenare e non lasciargli nemmeno un piatto di minestra caldo per quando arriva. Queste sono cose che si fanno con i conquilini, ma non tra conviventi. Ok, Astolfa debitamente istruita si adegua.
Ma ora si parla di matrimonio. E il matrimonio bisogna celebrarlo nella chiesa di lei, quindi al paese. Quindi con tutti i parenti, anche i cugini di ottantaseiesimo grado con cui non parli da 15 anni. E soprattutto sul territorio di Astolfona, che si sta già informando per accendere finanziamenti faraonici per le nozze da favola della sua bambina. Bree però è irremovibile sul non fare debiti per il matrimonio, mentre Astolfa urla e strepita che 25.000 euro non le bastano. E i cigni? E i fuochi d'artificio? E? E? E?
"Ok, andiamo a trattare al ristorante per abbassare la cifra. Però ci portiamo i miei e i tuoi".
Seeee, così siamo sicuri che salta tutto.
"Vabbè, ma almeno portiamoci un adulto".
UN ADULTO.
Dal che si evince che non solo non considera adulta se stessa, all'alba dei 26 anni, una laurea e un lavoro... Ma che non considera adulto nemmeno il suo futuro sposo!
Lui dice che non ci vuole pensare, io penso che invece dovrebbe pensarci molto bene. E a comprarmi il vestito comunque aspetto!

10 commenti:

  1. Ahahah Purtroppo esistono ancora ste storie di "convivenza" uguale "peccato", dosantos! specie nelle "province" di cui parli :)
    P.S. Il nome Astolfa fa un certo effetto :d

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  2. Ah ah ah...povero Bree...che suocerina! si aspetta per il vestito e soprattutto per il regalo!!!il matrimonio di una mia amica è già saltato 3 volte...

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  3. ahahahah ... astolfa e astolfona ... grande!!! comunque è vero nei paesini questo ancora accade .... che tragedia!

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  4. Purtroppo c'è ancora questo brutto conservatorismo. E' finita da poco per me una storia di 4 anni, anche un po' per questa "oppressione" da parte della famiglia di lui, che ci vedeva sposati con figli...peccato che noi abbiamo solo 20 anni e stavamo assieme da quando ne avevamo 16.

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  5. Qui la cosa grave è che Astolfa nonostante viva fuori casa da 5 anni non accenna a crearsi un minimo di autonomia di giudizio. Ed io come amica di lui (ed eventualmente testimone di nozze) sono moooolto preoccupata!

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  6. Oh povero ragazzo!! Ma che ci pensi non una volta in più, centottantasei! Maaa... l'attrazione caciaro-sociopatica è scattata per compassione o..? :)
    Va beh, va beh, sto ragazzuolo ha tutta la mia solidarietà.

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  7. Ma no, non credo compassione... Più che altro lei inizio a pensare che si sia accalappiata il "buon partito" e lui dopo una serie di storie una più disastrosa dell'altra si è innamorato della prima che gli ha fatto due moine. Mah, spero di sbagliarmi e che lei ci tenga davvero. Se no ne faccio polpette, vi avviso! :D

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  8. ... Ammazza che storia, io direi a Bree di aspettare, non so proprio se lei sia convinta, secondo me lo fa per mettere a tacere Astolfana, che sicuramente da giù dirà " WE figlia mij ca qua u pais parl, fatt spusà se no ce hanna disc l cr-stian?" vabbè io ho usato il mio dialetto, ma tra Lucania e Puglia ci sono delle assonanze ;)! La frase portiamo degli adulti mi ha fatto rabbrividire, mi sembra mia cugina che sta facendo la stessa cosa con un astolfo entrambi pugliesi però! baciii

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  9. Io ho già pronto il mitra nel caso, se lo fa soffrire sa cosa la aspetta.
    Ma quindi la data c'è? Perché a me non dice nulla quello scemo? Comunque il vestito non lo compro manco io, dai ragaZZi siam paZZi? (immaginami in versione Crozza che percula Bersani!)

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  10. Noooo! Bree, ti prego, non lo fare, che qui tutti ti vogliamo bene!
    Di solito la totale mancanza di autonomia e la dipendenza dalla Astolfona di turno è più propriamente maschile, e invece al nostro Bree guarda cosa è capitato! Che poi, fare da testimone a un matrimonio in cui non si crede è tremendo... no, no, questo matrimonio non s'ha da fare!
    E' anche vero però che a volte anche gli amici possono sbagliare. E fare le valutazioni sulla base della propria idea di felicità che non per forza corrisponde a quella degli sposi in questione. Non è mai facile giudicare gli equilibri di una coppia.

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