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mercoledì 13 novembre 2013

Tutti in gita Forrester-scolastica

Dovete sapere che la Forrester ci tiene al livello culturale dei suoi sottoposti. 
Eh sì. 
Tant'è vero che, proprio in questo periodo c'è in corso una mostra in centro a Milano, e nelle scorse settimane è arrivata la comunicazione dall'ufficio del personale che chi fosse interessato poteva partecipare a due giri guidati della mostra: uno stamattina e l'altro domani pomeriggio.

In realtà io non avevo neppure intenzione di partecipare, visto che già faccio orario ridotto per l'allattamento mi pareva brutto farmi pure il giro turistico, oltre al fatto che, come è ormai arcinoto, mi pesa il culo.
Poi ho scoperto che eravamo caldamente invitati a partecipare, e voi tutti che lavorate in azienda sapete cosa significa caldamente. Così stamattina col primo giro di gita scolastica Forrester sono andata anche io a vedere la mostra.

Stiamo parlando di installazioni di arte contemporanea.
All'ingresso un gigante simil-iceberg sintetico, con buchi e fessure all'interno dei quali stanno sdraiati alcuni cantanti che a turno gorgheggiano frasi scelte dagli artisti, ovviamente, tra quelle "note" di leader politici della storia, da Mao a Saddam.
Poi si sale una scala, passando accanto ad un tizio che suona con la tromba note composte dagli artisti di cui mi è sfuggito il senso: la guida ce lo stava dicendo ma la tromba copriva un po' le sue parole. 

Poi nella prima sala: un pianoforte col buco. Tipo mentos.
Il buco con il piano intorno.
Il pianista arriva, vestito più da muratore che da pianista, ma poi si capisce perchè, e si infila nel piano da sotto. Esce col busto dal buco centrale e praticamente suona il piano dall'interno. Il piano è anche dotato di ruote, quindi il pianista se lo porta a spasso per la sala (ecco giustificato l'abbigliamento "sportivo") suonando l'Inno alla Gioia. Naturalmente il buco comporta che i tasti centrali del piano non possano suonare, anche se vengono comunque premuti ritmicamente, e la posizione permette di suonare il piano anche pizzicando le corde dall'interno e non solo premendo i tasti. Una cosa molto particolare, che secondo me da sola vale tutta la mostra... Infatti se non ho capito male è l'unica delle installazioni che vive di vita propria anche al MOMA.
Comunque, indovinate chi ha rischiato di essere investita dal pianista semovente?

Del resto della mostra onestamente non sentivo la mancanza:
Video di un tizio che se ne va a spasso in moto con tromba nella marmitta, che fa sì che la moto strombetti in giro.
Tizi che si tengono a braccetto e fanno una coreografia che dovrebbe farli assomigliare ad una porta girevole, tipo quelle degli alberghi.
Video, questo a mio avviso il migliore di tutti, con tipa grandeespertadistrumentimusicalipreistorici che suona un piffero fatto con l'osso di un grifone. Suona... Beh, ci soffia dentro via. Ma la cosa tremenda è che così facendo pretenderebbe di mettersi in comunicazione con un grifone che se ne sta lì sul tavolino accanto a lei con aria depressa. Il tutto corredato di primi piani dell'occhio della tipa e di quello del grifone.
Un po' come se una specie aliena cercasse di comunicare con un essere umano soffiando dentro una tibia fossile. Penso che pure l'essere umano si intristirebbe un pochino.

Poi il superinquietante video successivo: l'uomo con la voce più bassa del mondo canta (abbiamo le prove che canti dall'ecografia alle corde vocali, visto che il suono non è udibile se non sotto forma di suono gutturale) al museo di storia naturale di Parigi, rivolto agli animali imbalsamati.
Insomma, cerca di comunicare, tipo seduta spiritica, con bestie morte.
Ma anche no.

Altro video di maiale su girarrosto, con girarrosto azionato da un'automobile: acceleri e il porco gira più veloce. Che spasso.

Lo so, sono una buzzurra ignorante che di arte contemporanea non capisce una mazza.

Amen.

2 commenti:

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