In periodo di ricerca forsennata dell'abito nuziale, è inevitabile porsi il problema di cosa metterci sotto... E parlo delle scarpe.
Non so se avete presente la media delle scarpe da sposa: oscillano tra il terrificante e il disgustoso, passando per l'orrido. Dalla punta acutissima, forse pensata per dare calci negli stinchi allo sposo in caso di uscite inopportune, a improbabili decorazioni con strass, fiori, fiocchi, fenicotteri, varie ed eventuali. Ma soprattutto sono tutte drammaticamente, inesorabilmente e immancabilmente BIANCHE.
L'unica scarpa bianca che posso tollerare è la superga, ma quando si inizia a sporcare, non certo nuova.
Anni di discussioni con la Regina Madre: io che non vedevo l'ora che la superga mi prendesse quell'ombra di bianco sporco un po' vissuto, e lei che si armava di VIM in polvere per farle ritornare bianche splendenti. Un incubo.
In ogni caso, una cosa è certa: le mie scarpe di nozze non saranno bianche. Quindi in realtà mi serve un bel paio di scarpe, non necessariamente nella categoria "scarpe da sposa"... In più dovranno essere scarpe invernali, essendo il matrimonio in gennaio.
Insomma, mi sono messa ieri sera a ravanare in rete in cerca delle mie future scarpe, e chi ti trovo?
Chie Mihara.
Una che fino a ieri non avevo mai nemmeno sentito nominare, e che ora scopro che fa scarpe fighissime. E costosissime. Però dai, per il matrimonio un investimento si potrà fare no?
Solo che in Italia praticamente le vende qualche sporadico negozio, mentre il meglio è online. Non che io abbia problemi ad acquistare online eh... Ma insomma, che ne so di come mi stanno? Come mi ci posso sentire dentro? Come mi vestono?
Per farla breve, stamattina ho preso Babybug e mi sono avventurata in una deserta Rinascente in cerca di un paio di Chie Mihara da provare.
NIENTE.
E per di più erano anni che non entravo alla Rinascente, e mi sono resa conto facendoci un giretto che non c'è come avventurarsi in mezzo alle nuove collezioni delle varie griffe per sentirsi pezzenti che più pezzenti non si può.
Davanti ad un completino Armani Baby da 230 € ho dissimulato un malore e mi sono avviata rapidamente all'uscita, sentendomi poverissima.
Che tristezza.
Mi avvio quindi per Corso Vittorio Emanuele, sbircio vetrine a più non posso e finalmente avvisto numero TRE paia di Chie Mihara in una vetrina: nessuna del colore che mi interessa, ma fa nulla... Almeno posso scoprire come mi stanno. Entro.
"Buongiorno! Ho visto in vetrina... Blablabla... Chie Mihara... Blabla"
"Ah sì, certo, la nuova collezione! Però devo farla accomodare di sotto".
Guardo la scala, stretta e ripidissima. Guardo il passeggino. Guardo la faccia della commessa che diceva a chiare lettere "CAZZI TUOI". Sorrido. Saluto caramente.
Ciao Chie. Prima o poi ti avrò.