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giovedì 11 aprile 2013

La fatina del cucito

Nonostante la scarsissima presenza di fede cristiana in casa Bugs e l'assoluta anticlericità, io e Lordbug siamo sempre stati d'accordo sul battesimo. Non tanto per la convinzione di dover mondare Babybug dal "peccato originale" (è sempre quello il motivo per cui ci si battezza, sì?), quanto perchè comunque è un bel rituale che in ogni caso appartiene culturalmente, se non ideologicamente, alle nostre famiglie.
Insomma, è una bella occasione anche per far conoscere il nuovo arrivato a parenti e amici che non l'hanno ancora visto, e per riunire le persone a cui vogliamo bene.

La chiesa prescelta è quella vicina a casa della Regina Madre, e un paio di settimane fa siamo andati a conoscere il parroco. 
No, non siamo sposati.
Sì, certamente ci sposeremo in comune in Piemonte in chiesa. A Bari. L'anno prossimo.
Ah dobbiamo fare tre incontri con una catechista, più il quarto il sabato prima del battesimo con lei? Ok...
Il primo incontro con la catechista è domani sera. Venerdì. Alle 21. Stiamo già iniziando ad espiare.

Per quanto riguarda i vari accessori, io ero decisissima a tralasciare sia inviti che bomboniere. Poi abbiamo affrontato il discorso col gruppo delle mamme, e così mi è partito il trip delle bomboniere. Ho guardato un po' in rete, e mi sono resa conto che la bomboniera è l'oggetto che per definizione vive sul confine tra meraviglioso e orrido. Nel senso che proprio lo stesso oggetto, che a prima vista ti fa esclamare "MA CHE CARINO!", nel giro di dieci secondi ti può portare al "MAMMA MIA CHE ORRORE". Per di più con dei prezzi assurdi.
Sta a vedere che manco volevo farle le bomboniere e ora ci spendo 500 euro più i confetti. Ma non se ne parla proprio.
Però il trip persisteva.
Alla fine ho scovato dei gufetti di feltro veramente graziosi, fatti a mano da qualche blogger ispirata... Ho trovato pure le sagome da ritagliare e mi sono detta: "blogger son blogger, ora mi ispiro ed è fatta!". Mi sono fiondata in merceria per comprare il feltro colorato, ago e filo e via. I risultati non sono male, vi metterò presto qualche foto... Ma prima di procedere alla produzione massiva, ho sottoposto il prototipo al giudizio di Lordbug, Mamma e Regina Madre, con azioni a sorpresa per valutare sia il primo impatto sia il giudizio successivo: Lordbug inizialmente era il più scettico, diciamo che ha passato un paio di giorni a dirmi che tutto sommato qualche bomboniera potremmo anche permetterci di comprarla (trad. ti prego non rifiliamo porcherie agli ospiti), ma col tempo lo sto conquistando. Mamma è stata sinceramente contenta, anche se non si è ancora fatta una ragione della facilità con la quale si possono ritagliare i cerchi per gli occhi, e la Regina Madre ha riconosciuto i suoi cromosomi sartoriali e si è commossa.
O meglio, ripeteva "E' commovente, è commovente" ma non ha versato nemmeno una lacrima.

Comunque ho considerato il test superato e son passata alla produzione. Al momento dissemino la casa di ritagli di feltro colorati e la scatola del cucito non è mai stata così utilizzata come in questi giorni. Oggi pomeriggio faccio pure una puntata in merceria per scegliere nuovi colori.

La fatina del cucito si è impossessata di me.
Aiuto.

giovedì 4 aprile 2013

La, permalosa, mamma di un maschio

Ho letto di recente la "Lettera alla mamma di un maschio", forse vi ci sarete imbattuti anche voi... Ovviamente l'ho letta con interesse. Tra l'altro caso vuole che porti la data del giorno della nascita di Babybug. 
Il problema è che mi ha irritato.
Razionalmente non ho capito subito il perchè, visto che è una bellissima lettera e che condivido praticamente tutto quello che c'è scritto. In effetti vorrei proprio insegnare a mio figlio ad ascoltare il suo lato femminile, anzi, è il lato maschile al limite che mi preoccupa... Che quando gli uomini si fanno un po' prendere dal branco e vengono obnubilati dal testosterone non è mai bello.

Sta di fatto che mi ha irritato molto. E allora mi sono chiesta perchè, e sono un po' di giorni che ci penso. Anzi, a dire il vero non pensavo di pensarci, pensavo di essermene dimenticata. Poi stamattina mentre allattavo Babybug mi è tornata alla mente la lettera, e in qualche modo mi son girate le balle. E a questo punto mi sono chiesta perchè. 
Onesta?
Perchè già detesto che mi si dica come devo crescere mio figlio.
Perchè poi? Perchè tua figlia un domani potrebbe incontrarlo e magari potrebbe aver bisogno di aiuto a caricare la lavastoviglie.
Ecco. 
Mio figlio caricherà egregiamente la lavastoviglie. Probabilmente riuscirà a riempirla e svuotarla una decina di volte nel solo tempo in cui tua figlia si preparerà per uscire.
Se mi impegno un attimo, nello stesso tempo farà anche un paio di bucati e probabilmente riparerà anche il lavandino che gocciola; se invece tu non ti impegni ci facciamo anche stare una rapida tinteggiatura delle pareti.

A parte gli scherzi...
Mio figlio crescerà nel rispetto delle donne, perchè i bambini imparano per emulazione. Ma il rispetto va anche meritato.
Ma la parte che mi ha irritato di più è stata l'ultima: obbligalo a staccarsi da te.
Ecco, qui non sono proprio d'accordo. Non sul fatto che prima o poi debba staccarsi da me, ovvio. Ci mancherebbe. Ma sull'obbligarlo no.
Vorrei insegnargli ad essere indipendente. Questo soprattutto. Diventerà un uomo indipendente, da me e da chiunque altro, ma lo farà perchè gli insegnerò a camminare da solo, a pensare con la sua testa, ad essere fedele a se stesso... Ma non lo obbligherò a fare nulla, tantomeno a staccarsi da me.
Il massimo che posso fare è accettare che questo accada, e ad un certo punto probabilmente anche augurarmelo.
Il che tutto sommato è già parecchio. 
No?
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